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Nuove frontiere della manipolazione genetica

NAPOLI – Alla Sala Conferenze della Stazione Zoologica Anton Dohrn continuano gli appuntamenti con il comitato scientifico Scienza e Società: martedì 5 dicembre alle 16.30 è in programma Scienza e responsabilità. La correzione dei geni e le nuove frontiere della manipolazione genetica.

Quali sono i limiti etici che scienziati, cittadini, individui si devono dare?  Che tipo di etica serve attualmente per riflettere, insieme con la scienza, sul progetto dell’umano? Questi e altri quesiti saranno oggetto dell’incontro-dibattito.

Il meeting,  promosso da Scienza e Società dell’Ente di Ricerca, sarà introdotto e moderato da Roberto Defezdel Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Ad animare la serata saranno gli interventi di Luigi Naldini, Direttore dell’Istituto SR-TIGET  (San Raffaele Theleton per la Terapia Genica), della science-writer Anna Meldolesi e Chiara Lalli, filosofa bioeticista e giornalista.

Il 2012 ha visto aprirsi uno scenario del tutto nuovo nel campo della manipolazione dei geni, grazie all’introduzione di un nuova tecnica denominata CRISPR-Cas9, acronimo per ripetizioni palindrome raggruppate e separate a intervalli e la nucleasi associata, l’enzima di restrizione che effettua il taglio del DNA.

CRISPR, dopo il clonaggio del primo gene, la pecora Dolly, la fecondazione in vitro, gli OGM, ha spianato la strada a nuove possibilità di manipolare il genoma, ed insieme crea moderne speranze, nuovi dubbi e troppi fantasmi.

In questo ambito, le applicazioni di questa tecnica rivoluzionaria sono infinite e pervasive, coinvolgendo vari settori: dall’agricoltura, dove la modificazione genetica per mezzo di CRISPR supera il bisogno di inserire geni estranei, e allo stesso tempo il confine stesso tra naturale e artificiale; alla medicina, dove già sono in corso terapie sperimentali e non più limitate a malattie monogenetiche.

Ci si trova di fronte a rischi “tecnici”, ovviamente, come quello di modificare pezzi di DNA che non immaginavamo di poter testare. Sono gli stessi quesiti che portarono alla epocale conferenza di Asilomar nel 1975, dove autorevoli scienziati, come Jon Beckwith e sancirono la necessità di delineare confini che la scienza non dovrebbe oltrepassare. Attualmente, come allora, le domande che la società pone alla scienza e la scienza pone a sé stessa sono impellenti e cruciali. Di questi e altri importanti interrogativi si discuterà alla Stazione Zoologica Anton Dohrn insieme ad esperti e ricercatori. Un nuovo appuntamento da non perdere per comunicare la Scienza a un pubblico di non soli addetti ai lavori.

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