Cultura

Castelli d’Italia: il maniero di Sarno

di Michele Di Iorio

Questa è la historia del Castello di Sarno, dei suoi misteri e del suo mitico tesoro.

La città di Sarno, in provincia di Salerno, venne fondata su insediamenti del Neolitico dai greci pelasgi detti poi sarrasti, nell’anno 1503 a.C., gli stessi che diedero vita a Nuceria, l’odierna Nocera, su preesistenti villaggi delle più antiche popolazioni osche, già colonizzati nel 290 dai sanniti e dai romani, e nell’anno 524 dagli etruschi. Proprio sul fiume Sarno ci fu la loro ultima resistenza.

Il nucleo principale del castello, posto in posizione strategica sulla collina del Saretto a 250 metri s.l.m., dominava la via consolare. Venne fatto  edificare per difendere il territorio dalle incursioni bizantine nel 589 dal principe longobardo Arechi II, che sancì l’appartenenza di Sarno alla Longobardia minore.  Nell’847 il gastaldato sarnese andò al principato di Salerno.

Nell’849 il generale bizantino Narsete, assediato il castello, sconfisse gli ultimi longobardi sul fiume Sarno.

Nel 1165 giunsero i normanni e il maniero venne assegnato ai conti di Monteforte. Quindi passò nel  1198  alla famiglia filosveva del conte Diopoldo di Vohburg. Fu proprio questo signorotto che fortificò ulteriormente la roccaforte e iniziò a raccogliere l’enorme tesoro di cui si favoleggia: monete romane, greche,longobarde, monili e gioielli, vasi greci, romani ed etruschi, armi antiche.

Per mezzo secolo il castello di Sarno fu governato dai feudatari conti d’Aquino, fino all’arrivo degli angioini nel 1266. Nel 1310 fu riedificato da re Filippo II.

Dal 1433 con l’arrivo degli aragonesi la vallata sarnese fu campo di battaglia:  l’esercito di Ferdinando di Aragona, soccorso da 500 soldati inviati da Cava de’ Tirreni, ne uscì vittorioso.

Alfonso d’Aragona in seguito donò il castello alla bellissima Lucrezia d’Alagno insieme con l’inestimabile tesoro custodito nel torrione maniero.

Nel 1459 il castello passò ai principi Orsini, e nel 1485 al conte Francesco Coppola di Sarno, Grande Ammiraglio del regno di re Ferrante d’Aragona.

Coppola fece riparare ii danni di un precedente terremoto e ospitò a corte il poeta Jacopo Sannazzaro che vi compose il suo famoso poemetto, Salices.

Il conte Coppola  fu uno dei capi durante la congiura dei Baroni. Scappò da Napoli per sfuggire alla repressione aragonese e si rifugiò nel castello di Sarno, nascondendo il suo favoloso tesoro. Qui venne assediato, catturato e ucciso.

Il castello passò ai Tuttavilla, poi ai Barberini e quindi ai principi Colonna di Stigliano.

Nel 1690 il feudo di Sarno venne acquistato dai principi Medici di Ottaviano, che restaurarono l’antica domus imperialis romana. Un violento terremoto distrusse completamente il castello del 1603.

A questo punto si persero le tracce del mitico tesoro: venne  cercato invano dal principe Luigi de’ Medici tra 1779 e 1795, così come dai suoi discendenti tra 1806 e 1810. In seguito da alcuni industriali svizzeri delle nuove filande di Sarno nel 1828 e da operai e ufficiali del Genio militare Ferroviario nel 1846 durante la costruzione del tratto Nocera-Sarno e tra 1848 e 1856. Persino il capo guerrigliero borbonico, il cosiddetto brigante Pilone di Boscotrecase andò a caccia del tra il 1861 al 1869 mentre si nascondeva tra le rovine del castello.

Dov’erano finiti i reperti aurei  romani, greci, bizantini,longobardi, angioini, aragonesi, le pale e statue d’oro e d’argento,le monete, i vasi, le armi? Il tesoro scomparso era davvero ingente: veniva stimato circa 13 milioni di franchi francesi basandosi sulla storia antica e sulle leggende fiorite nel corso dei secoli.

Un gruppo di studiosi italiani riaprì le ricerche del favoloso tesoro nel 1979, ma vennero fermati dal tremendo terremoto del 1980. Ripresa la caccia due anni dopo, ma furono però bloccati in seguito dall’alluvione di Sarno del maggio del 1998. La spedizione degli studiosi fu inoltre funestata da misteriosi incidenti occorsi ad alcuni partecipanti nel 1999 e nel 2007.

A questo punto abbandonarono le ricerche, temendo una maledizione che colpisse chiunque si mettesse a caccia del leggendario tesoro del Castello di Sarno …

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