Società

Continua nelle scuole la campagna di @scuolasenzabulli

AVELLINO – La XII tappa di @scuolasenzabulli 2019, campagna di sensibilizzazione promossa dal Corecom | Comitato Regionale delle Comunicazioni della Campania, si è tenuta all’Istituto Comprensivo Enrico Cocchia-C.A. Alberto Dalla Chiesa.

All’incontro hanno partecipato Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio Regionale della Campania, Ivana Nasti, direttore del Servizio ispettivo dell’Agcom, Angelina Spinelli, Silvia Gaetana Mauriello, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Cocchia-Dalla Chiesa. Domenico Falco, presidente del Corecom Campania, Giovanni Corporente, dirigente del Corecom Campania, Elena Grimaldi, psicologa.

Tra i protagonisti della giornata di @scuolasenzabulli anche Domenica De Bernardo, vicepreside e referente dell’istituto per il bullismo, Bruno Ronca, comandante della Stazione dei Carabinieri di Avellino e Giovanni Corporente, che ha lanciato l’appello ai giovani studenti sui pericoli della rete e degli strumenti digitali che devono essere utilizzati con consapevolezza e senza improvvisazione per non cadere nelle tentazioni del web.

«Bisogna attivare immediatamente la rete degli sportelli d’ascolto’ sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo presenti negli istituti della Campania. Avvicinare scuole e istituzioni è il modo migliore per sostenere i nostri giovani e noi da tempo stiamo lavorando su questo, per ottenere una migliore qualità della vita dei nostri cittadini.» Queste le parole di Rosa D’Amelio. «L’apertura degli sportelli per la violenza sulle donne e il finanziamento di 16 milioni di euro al comune di Avellino per il risanamento ambientale dell’ex Isochimica – ha aggiunto – sono nuovi segnali concreti che la Regione Campania intende investire per il miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini.»

Ivana Nasti ha sottolineato come «… il bullismo risponda a delle statistiche ben precise. In ogni scuola ci sono bulli e bullizzati e la violenza è sempre reale anche quando il mezzo è virtuale. Allora bisogna partire dalla scuola e dalle famiglie. Imparare a riconoscere comportamenti sbagliati e cercare di correggerli. In questo la scuola ha un ruolo importante, imparando a lavorare sulle emozioni e sul corpo. Una delle esperienze che hanno offerto i migliori risultati in tal senso è stata quella di introdurre la meditazione nel corso delle ore di educazione motoria per ritrovare armonia con noi stessi e gli altri.»

Nel suo intervento Silvia Gaetana Mauriello ha evidenziato come «… la legalità sia il punto di partenza di tutti i progetti. Noi su questo argomento stiamo lavorando molto anche perché la scuola si faccia portatrice di valori positivi riuscendo ad accedere ai cuori dei ragazzi. Serve una nuova cittadinanza attiva. Il mondo giovanile è molto complesso e l’istituzione scolatica cerca di fornire ogni possibile azione capace di generare una sinergia con le istituzion.»i”.

Domenico Falco, ha lanciato un appello accorato agli studenti: «Non abbiate paura di denunciare e non temete di rimanere soli ad affrontare le vostre difficoltà. I mezzi di comunicazione digitale rappresentano una grande opportunità dietro la quale si nascondono grandi insidie. Per questo è fondamentale non nascondersi, non avere paura di rivolgersi ai propri genitori, agli insegnanti, alle forze dell’ordine, in caso di bisogno di aiuto”. Prima dell’intervento del rappresentante delle forze dell’ordine gli studenti hanno proposto letture e video dimostrativi di informazione e denuncia sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo.»

La Polizia Postale e delle Comunicazioni, nelle persone di Giuseppe Giorgio e Michele Stanco) ha evidenziato dati e pericolosità del fenomeno, rimarcando con forza sui possibili reati che possono scaturire da comportamenti di bullismo e cyberbullismo attraverso la proiezione dei video realizzati appositamente per campagna di prevenzione su questi temi. I filmati hanno catturato l’attenzione della platea, stimolando il dibattito della giornata.

Elena Grimaldi ha infine ricordato come «… oggi siamo alle prese con una comunicazione artificiale che comporta una perdita di contatti sociali. Bullismo e cyberbullismo sono offese che feriscono che non si cancellano eliminando un post da Fb oppure su altri social media.»

 

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