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Dai cortili alle corti – L’intervista a Niko Mucci

Tonia Ferraro

NAPOLI – Al Chiostro del complesso monumentale di San Domenico Maggiore mercoledì 17 agosto alle 21.30 nell’ambito della rassegna Classico contemporaneoDai cortili alle corti lo spettacolo teatrale di narrazione fiabesca e musica basato sulle favole della prima delle cinque giornate di Lo Cunto de Li Cunti di Giovan Battista Basile.

Sul palco saranno protagonisti Niko Mucci, Marcella Vitiello, Fortuna Liguori, Mario Autore, Gianluca Cangiano, Federica Pirone, Francesca Niespolo, Veronica Bottigliero  e la partecipazione straordinaria di Anna Rita Di Pace, canto e violino

La regia della pièce è di Domenico Basile e Niko Mucci.

Domenico Basile ha tradotto in italiano le fiabe del suo antenato realizzando una collana di cinque volumi tanti quali sono i giorni del Pentamerone. Poi, insieme a Niko Mucci ha ritradotto i testi scelti per la rappresentazione in napoletano attuale.

Dai cortili alle corti è una produzione Teatri Associati di Napoli T.A.N. nata proprio dall’idea di riproporre in chiave linguisticamente più accessibile le favole di Basile, che recentemente ha ispiratore il film di Garrone.

L’occasione è stato il 450esimo della nascita dell’autore, che trascrisse in lingua barocca il mondo della narrazione orale popolare.

Giovan Battista Basile ha aperto la porta sul mondo del racconto magico e fiabesco, permettendo ai vari Grimm, Perrault , ed altri autori il saccheggio e la trasformazione di quel patrimonio napoletano in fenomeno culturale di rilevanza europea.

L’elaborazione linguistica effettuata sul testo ha incontrato il favore del pubblico nei dieci giorni della manifestazione Basile nei luoghi del Basile organizzata in collaborazione col Comune di Giugliano in Campania nel dicembre 2015.

Le direttrici dello spettacolo sono state due:

  • occupazione dei borghi storici e la creazione di un percorso narrativo , nel quale il pubblico passa da una location all’all’altra accompagnato da musicisti ed artisti di strada sorta di Pifferai di Hammelin in uni itinerario magico alla riscoperta di luoghi significativi dei paesi ospitanti
  • La riproposizione in spazi più ristretti del tema della chiusura verso l’esterno a causa di epidemie o guerre e la necessità sia di trascorrere il tempo in modo lieto , imparando dalle storie una morale che permette di riconoscersi in una comunità, in una cultura comune.

Un prologo introduce le motivazioni, antiche come contemporanee mentre il mondo fuori è attraversato dalla violenza che morbi e scorrerie saracene fanno esplodere.

Il susseguirsi delle narrazioni e la presenza delle musiche e canzoni di Niko Mucci crea un distacco, una barriera momentanea che induce a riflettere sulle radici della cultura del Sud.

Niko Mucci
Niko Mucci

Per saperne di più Lo Speakers Corner ha incontrato Niko Mucci, attore, regista, nonché autore delle musiche dello spettacolo Lo Cunto de Li Cunti.

Niko è abbruzzese – precisamente di Vasto – ma porticese di adozione, ed è sposato con l’attrice Nunzia Schiano. L’inossidabile  coppia ha iniziato la carriera nei mitici anni ’70 a Portici, al Teatro de I Rinnovati di Lello Ferrara.

Niko è un grande amico, una persona semplice ma di una rara profondità. Soprattutto ama il Sud e le sue tradizioni, quindi era ineluttabile che prima o poi venisse ammaliato dal Basile. Gli abbiamo chiesto di parlarci della sua esperienza.

Come è iniziato questo viaggio?

L’1 agosto abbiamo fatto un primo esperimento a Pollutri, Chieti, mettendo in opera Il paese delle fiabe, un progetto che ha come fine l’occupazione dello spazio del borgo di questo piccolo centro teatino, che conta circa duemila abitanti.

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Il paese delle fiabe è dedicato alla narrazione della tradizione. In questo caso di Lo Cunto de Li Cunti, ma è stata inserita anche una favola abruzzese recitata da due ragazze pollutresi che abbiamo istruito perché potessero partecipare allo spettacolo. Così è successo anche in Calabria: non imponiamo le fiabe napoletane, lasciamo spazio anche alla cultura locale.

Il centro storico è diventato un luogo di narrazione magica. Abbiamo coinvolto altre persone del posto: musicisti, un poeta che ha letto i suoi versi e una ragazza che faceva body painting. Dipingendo sulla faccia di adulti e bambini simboli magici, abbiamo davvero coinvolto tutto Pollutri nella rappresentazione.

Sarà diverso lo spettacolo che proponi al chiostro di San Domenico Maggiore?

La differenza sta nel fatto che ci muoveremo in uno spazio ben definito, quindi la performance non sarà in movimento. Dai cortili alle corti, dunque, uno spettacolo che avrà come nucleo centrale la narrazione delle fiabe della prima giornata del Pentamerone di Basile. Il progetto è già andato in scena a Natale a Giugliano. Adesso diventa più elaborato, con passaggi musicali tra un quadro e l’altro. Otto bravissimi giovani attori, sotto i trent’anni – a parte me, che ho due volte trent’anni – che sono anche musicisti, con l’apporto della voce e violino di Anna Rita Di Pace. Ci sarà inoltre il tentativo di lavorare in face painting anche questa volta.

Come comincia la rappresentazione?

Abbiamo scritto un prologo che mette in parallelo i tempi di Boccaccio e Basile e i nostri giorni: allora i protagonisti erano costretti ad isolarsi da un’epidemia, ma oggi dalla guerra che c’è fuori. E “dentro” si può immaginare un mondo diverso. L’idea non è la narrazione in sé, quanto piuttosto il ritrovare serenità attraverso una cultura comune che affonda le radici nell’antropologia e nella psicologia. Il linguaggio usato è quello del Basile, ma rapportato ai tempi moderni in modo che sia comprensibile a tutti, sebbene abbiamo conservato alcuni termini originali.

«Disse il vecchio cantore di luna e di sole/ ognuno ha il potere di quello che vuole/ nel mentre il cantore di sole e di luna/ ammise che spesso ci vuole fortuna … »

L’evento si può seguire anche sulla pagina Facebook

https://www.facebook.com/events/973883502724685/notif_t=plan_user_invited&notif_id=1470488558387490

Niko

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