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Fatigati, l’artista della Meraviglia

Domenico Fatigati alla meraviglia unisce la sapienza della tecnica e l’emozione dell’artista

CASERTA – Al Museo d’Arte Contemporanea martedì 17 dicembre si terrà il vernissage della personale dell’artista Domenico Fatigati Arte della Meraviglia, curata da Massimo Sgroi. Suoi e di Giorgio Agnisola i testi critici delle opere.

La struttura espositiva si trova nel complesso del Centro dei Servizi Sociali e Culturali Sant’Agostino in via Mazzini, nei locali appartenenti all’Ufficio Cultura del Comune di Caserta.

Alla presentezione, oltre a Fatigati, sarà presente il direttore del Museo dottor Alfredo Fontanella.

La mostra resterà in allestimento fino al 12 gennaio 2020.

La serata sarà allietata da momenti musicali, con un artista che offrira una performance alle percussioni.

Domenico Fatigati, nato nel 1949 a Acerra, dove vive ed opera. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte “F. Palizzi” e l’Accademia delle Belle Arti di Napoli. La sua attività artistica inizia nel 1969. Le sue Opere sono esposte permanentemente in diverse gallerie d’Arte. Si sono interessati al suo lavoro varie testate giornalistichecome Il Mattino; Il Roma; La Stampa; La Repubblica; Corriere del Mezzogiorno; Effetto Arte; Expo Arte; Il Caffè; Arte e Arte.

Scrive Giorgio Agnisola: Al di là delle dinamiche percettive che indubbiamente sono alla base delle diverse forme di arte visuale, c’è una categoria che fenomenologicamente e per certi aspetti antropologicamente le soprintende, è quella della meraviglia. Vi si possono connettere la perfezione della tecnica e del mestiere, il fascino di una presa profonda e talora misteriosa dell’emozione. Ma nella meraviglia vi è di più. Vi sono un carattere del cuore e una condizione dell’anima che possono implicare un’apertura al trascendente e persino un avvertimento teologico, come è accaduto in molte opere del suprematismo e dell’arte costruita. In realtà nel riflesso dello sguardo la meraviglia, intrinsecamente, è la condizione stessa dell’arte, come manifestazione dell’insolito che irrompe nel convenzionale, che disorienta e sorprende in nome di una necessità altra, interna e misteriosa, di una libertà che viene dal profondo ed è aperta alla creazione.

 

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