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Figli di Portici famosi: Adelio Angeli

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Adelio Angeli è nato a Bagno di Romagna, in provincia di Forlì, il 28 marzo 1941.

Arruolatosi nel Corpo degli Agenti di Custodia, ha portato a termine il corso di formazione professionale.

Assegnato a reparto, ha prestato servizio alla Scuola Militare Allievi Sottufficiali del Corpo degli Agenti di Custodia di Portici.

La sera del 6 gennaio 1978, terminato il turno di servizio, è rientrato a casa salutando, com’è solito fare, la moglie e il figlioletto di otto mesi.

Volendo acquistare un giocattolo al figlio, è uscito nuovamente per recarsi nel vicino negozio di giocattoli.

Data la ricorrenza dell’Epifania, l’esercizio commerciale, in cui è appena entrato, era oltremodo «… affollato di gente tra cui tanti bambini».

Poco dopo, con il viso coperto da passamontagna e armati di fucili a canne mozze, quattro individui hanno fatto irruzione nel negozio. Avendo intenzione di rapinare la cassa e i clienti, i quattro si sono fatti spazio tra le attonite persone, tenendole costantemente sotto tiro.

Intuita la pericolosità del momento, non ha esitato a intervenire a protezione degli uomini, delle donne e dei bambini, lì presenti. Per evitare il peggio, ha tentato di negoziare con i malviventi.

Il suo tentativo sembrava aver successo, quando uno dei quattro ha cominciato a sparare.

Nel corso della sparatoria, «… colpito alle spalle proprio da un complice che si era infiltrato tra i clienti» è stato gravemente ferito alla vena femorale.

Mentre i rapinatori si davano alla fuga, è stato prontamente soccorso e portato al più vicino ospedale.

Nei cinque giorni successivi, «… durante i quali la speranza si alternò alla disperazione per tutta la famiglia, i suoi colleghi e i superiori», è stato sottoposto a «… tre operazioni chirurgiche nell’ultima delle quali gli fu amputata la gamba, nell’estremo tentativo di salvare una vita di trentasei anni».

Per le gravi ferite riportate nel tentativo di sventare la rapina, l’agente di custodia Adelio Angeli muore il 12 gennaio 1978, presso l’ospedale napoletano, dove è stato ricoverato.

Riconosciuto Vittima del Dovere, ai sensi della Legge n. 624 del 28 novembre 1975, n. 624 – Provvidenze a favore dei superstiti dei caduti nell’adempimento del dovere appartenenti ai corpi di polizia – «… il Presidente della Repubblica, con suo decreto, su proposta del Ministro dell’interno, in seguito a parer favorevole della commissione prevista dall’art. 7 della legge 2 gennaio 1958, n. 13» – Norme per la concessione di ricompense al valore civile – gli ha conferito la Medaglia d’Oro al Valore Civile alla Memoria, con la seguente motivazione: «… Con pronta e coraggiosa determinazione non esitava a slanciarsi contro un malvivente armato e mascherato che, assieme ad altri tre complici, aveva fatto irruzione, a scopo di rapina, in un affollatissimo negozio di giocattoli. Benché attinto mortalmente da un colpo di pistola sparato al suo indirizzo dai malfattori, riusciva ad estrarre l’arma in dotazione ed a rispondere al fuoco dei rapinatori che, disorientati, si davano a precipitosa fuga. Fulgido esempio di grande coraggio ed alto senso del dovere spinti fino all’estremo olocausto. Portici (Napoli), 7 gennaio 1978».

Il 26 novembre 1980, il Ministero dell’interno ha materialmente conferito alla vedova Donatella e al figlio David l’alta onorificenza.

 Medaglia d’oro al Valor Civile

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