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Figli di Portici famosi: Ezio Ascione

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Ezio Ascione nasce a Portici.

Appassionato della bicicletta, sin da ragazzino, l’ha inforcata per correre lungo le strade di casa.

Appena ha potuto, fornitagli l’occasione, si è tesserato per la sezione ciclistica della polisportiva Società Sportiva Portici, fondata nel 1906 .

Per quanto sia «… una organizzazione autonoma», la sezione è tuttavia intimamente «… legata all’allora fiorente» associazione a carattere  polisportivo.

Formidabile atleta, infaticabile scalatore, fortissimo in piano e «… dotato di un’accelerazione bruciante in rettilineo», è stato un protagonista di gare nazionali e internazionali.

Autentico fuoriclasse, ha rivaleggiato «… con il barrese Ciro Giacca, con Luigi Sannino e soprattutto con il marchese Gianni Pinto che correva in guanti bianchi».

Nella stagione agonistica 1910, indossando la maglia bianca della Società Sportiva Portici, «… sulle impolverate strade» della Costiera Amalfitana ha vinto la corsa ciclistica «… Costa d’Amalfi».

Superate le eliminatorie regionali, disputate a Napoli, è arrivato a Torino. Nel capoluogo piemontese, l’11 settembre 1910, è sato tra i ciclisti provenienti da tutta l’Italia per correre la finale di Il Gran Premio PEUGEOT, «… la più grande Corsa dilettanti che sia mai stata disputata in Italia».

Nel 1911, sempre con la maglia della Società Sportiva Portici, ha fatto sua la corsa ciclistica «… Coppa Cioffi».

La domenica 19 maggio del 1912, portacolori della Società Sportiva Portici, si è aggiudicato la terza edizione della «… Coppa Caivano», gara di corsa in linea di ciclismo. Con solo «… mezza ruota» di vantaggio ha superato il suo rivale di sempre, il marchese Gianni Pinto.

Nelle due giornate di sabato 22 e di domenica 23 febbraio 1913, «… nomade e spericolato” ciclista, si è affermato campione internazionale, partecipando a due importanti corse ciclistiche in Argentina.

Nelle pampas argentine, in sella alla sua pesante bicicletta Alcyon, si è aggiudicato la tappa «… San Pedro-Rosario» e, a Rosario, ha trionfato nel «… Gran Premio de la Reaccion del Rosario».

Lasciata la pratica agonistica, seguendo la passione per le quattro ruote, ha gareggiato a Monza e a Pescara.

Nel 1923, è stato eletto presidente della Società Sportiva Portici. Sotto il suo «… fortissimo impulso nel 1923-24 la squadra venne iscritta al campionato di Seconda Divisione Campana, il secondo livello dell’epoca: si classificò seconda dietro alla Nocerina».

Attore di un’intensa attività sportiva, «vero, grande campione del ciclismo porticese»,

Nonostante «… la sua fama e la sua bravura corsero dagli Appennini alle Ande», Ezio Ascione muore a Portici quasi dimenticato.

Nel giorno dei funerali, «… nell’ultima lenta corsa lo accompagnarono i parenti e uno sconosciuto vestito di nero che quasi urlò la sua indignazione: “È morto un campione, e Portici gli riserva il deserto”».

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