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Figli di Portici famosi: il calciatore Giuseppe Schiano

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Giuseppe Schiano è nato a Portici nel 1930.

Ragazzino ha tirato i primi calci a un rudimentale pallone, nello spazzo antistante la sua abitazione, posta nei pressi del porto del Granatello.

Ha esordito su un vero campo, giocando nella squadra Giovanile Portici, quale attaccante nel ruolo di ala sinistra.

Dotato di un fisico brevilineo, presto da tutti è riconosciuto «… “il tascabile Schiano” come amava definirlo il giornalista sportivo Guido Prestisimone».

Seppur di «… piccola statura, ma dotato di doti formidabili, armoniose serpentine e scatto bruciante», il pioniere del calcio partenopeo «… Mario Argento, lo definì “piccolo grande Schiano, scoiattolo filtratore e astuto realizzatore”».

Selezionato e tesserato dalla Società Sportiva Portici, è stato subito inserito nella rosa della prima squadra.

Nella stagione agonistica 1946-47, ha debuttato in maglia azzurra nel campionato di serie C allo stadio “Collana” di Napoli. Nella partita d’esordio contro la Casertana, ha destato «… subito una grande impressione fino a diventare titolare» della casacca numero 11.

Messosi particolarmente in luce, diverse volte, è stato convocato a far parte della nella rappresentativa campana di categoria.

Allo stesso tempo ha avuto la grande occasione di avvicinarsi al mondo del calcio nazionale.

Nel corso del mese di giugno del 1952, «… sotto l’attento sguardo dell’allenatore Eraldo Monzeglio», ha sostenuto un provino con il Napoli. Alla fine della prova, conclusa con esito positivo, alla richiesta «… se gradiva l’idea di giocare con il Napoli», ha risposto affermativamente.

Intanto, arrivato alla Società Sportiva Portici un invito per un provino dal Bologna Football Club, «… l’allenatore Zerbini, gli impose di raggiungere subito Bologna per un altro provino».

Qualche giorno dopo, stordito da un estenuante viaggio, alle ore 16 di un assolatissimo pomeriggio ha giocato in una mista giovanile bolognese contro il Molfetta.

Purtroppo, però, la prova non convincente, ha indotto i dirigenti bolognesi a preferire il concorrente «… molfettano La Forgia, che non gli era superiore».

Nonostante lo sfortunato esito, inviato dall’osservatore Miguel «… Andreolo a fermarsi ancora un giorno», ha preferito far immediato ritorno a casa per sostenere gli esami di stato di perito industriale.

Alla vigilia della stagione 52-53, passato «… in prestito, dopo una lunga e laboriosa trattativa», alla Turris, «… ad accompagnarlo a Torre del Greco c’erano il presidente del Portici Avv. Santi e il segretario Guarineri».

L’allora «… compianto presidente della Turris Giovanni Apa», non appena l’ha visto, andandogli incontro, l’ha salutato esclamando «… Finalmente non ti avrò come avversario!».

Ha giocato quindi, con i colori della squadra corallina «… nel 52-53, IV serie “H” (27 presenze e 5 reti); 55-56 IV serie “H” (31-5); 59-60, I ctg.“B”; 60- 61, I ctg. “B” (23- 12); 62-63, I ctg. “B” (12-3)».

Tra i tantissimi suoi ricordi, legati alla sua permanenza tra i rosso corallo, vogliamo citare un emblematico episodio, avvenuto il  23 giugno del 1961. Si disputava, allora, «… un derby di fuoco in quel di Portici tra i locali e la Turris». La gara termina 1-1 e il pareggio torrese è siglato da un porticese doc, Peppe Schiano, etichettato “corengrato”».

Nel 1953, ha avuto una breve quanto sfortunata parentesi a Lecce.

Giocando con la squadra salentina, militante in serie C, nel corso della seconda gara di campionato, ha riportato un serio infortunio alla caviglia.

Ripresa la piena forma, nella stagione 54-55, ha giocato in serie D, girone H, indossando la maglia della  Torrese di Torre Annunziata.

Ritornato tra le fila della Società Sportiva Portici, lasciata l’attività agonistica, appese le scarpe al chiodo, dalla stagione 1772-73 fino a tutto il campionato 1976-77, ha allenato la formazione biancoazzurra.

Prima trainer, ha assunto poi il ruolo di dirigente sportivo.

Dalla dirigenza della compagine porticese è «… stato premiato unitamente al compagno di squadra Rosano, con medaglia d’oro». La scritta, incisa su una faccia dell’artistico conio, recitava «… A Schiano Giuseppe in segno di riconoscimento del suo valore agonistico e del suo attaccamento ai colori sociali».

«… Persona vitale e schietta, provvista di affabilità e comunicativa. Uomo semplice senza spigoli, dal volto mite: gran» signore e gentiluomo dall’aria di altri tempi; conservatore alto e pacato; misurato e buono», nella vita civile è stato insegnante nella scuola professionale di Stato.

I tifosi vesuviani, corallini e porticesi, lo ricordano con immutato affetto e profonda stima.

Giuseppe Schiano, da tutti chiamato Peppe o Peppino, ha lasciato per sempre il mondo terreno, a Portici, il 27 marzo 2013.

 

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