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Figli di Portici famosi: il chimico agrario Alfonso Cossa

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Alfonso Cossa è nato a Milano, da nobile famiglia, il 3 novembre 1833, da Giuseppe Cossa e da Giustiniana Magnocavallo.

Dopo aver seguito gli studi inferiori nella città natale, nel 1852, si è trasferito a Pavia per continuarli all’Almo Collegio Borromeo.

Ancora studente di medicina, rivolto i suoi interessi verso la chimica applicata all’agricoltura, ha intrapreso «… lo studio della chimica sotto la guida del grande maestro A. Kramer, che era allora direttore della Scuola di chimica presso la Società d’incoraggiamento d’arti e mestieri in Milano».

In questo periodo, ha esordito nel settore della chimica agraria traducendo due opere «… del famoso chimico tedesco J. Von Liebig – I principi fondamentali dell’agricoltura (1855) e La teoria e la pratica dell’agricoltura (1857)».

In tal modo, proponendo al grande pubblico l’uso innovativo dei fertilizzanti inorganici, ha fatto «… conoscere in Italia i risultati scientifici e le teorie del grande chimico tedesco».

Presso il collegio universitario pavese, nel 1857, si è laureato in medicina.

Subito dopo la laurea, è rimasto legato all’Ateneo pavese, «…dapprima come assistente di materia medica e di botanica, poi come assistente di chimica generale, più tardi farmacista aggregato».

Nel 1861, in uno, è divenuto professore di Chimica all’Università di Pavia e preside del locale Istituto Tecnico.

Per quanto sia stato assorbito dal duplice ufficio di docente e di direttore, non ha mai trascurato il lavoro chimico sperimentale nei settori della fisiologia vegetale e della chimica agraria.

Nel 1866, chiamato a Udine dal commissario regio Quintino Sella (Sella di Mosso, Biella, 7 luglio 1827 – Biella, 14 marzo 1844), ha avuto «… l’incarico di fondare il locale Istituto Tecnico».

Portato abilmente a termine il mandato, ha ottenuto «… oltre alla gratitudine e all’ammirazione del Sella, la nomina a preside e docente dell’istituto di Udine».

Rimastovi fino al 1872, ha portato l’istituto a godere della «…fama di esemplare buon andamento e di accreditata produttività scientifica».

Intanto, influenzato dal Sella, insigne mineralogista e cristallografo, ha deviato le sue attenzioni dalla chimica agraria verso quella pedologica, mineralogica e petrografica.

Nell’anno 1872, ha avuto l’incarico di fondare la Scuola Superiore di Agricoltura in Portici.

Della Scuola, dall’ottobre 1872 fino all’ottobre 1873, è stato componente del consiglio direttivo, direttore e professore.

Dopo appena un anno a Portici, nel 1873, a seguito di sua esplicita «… richiesta per contrasti sorti con il Consiglio provinciale» di Napoli, ha lasciato la Scuola.

Assecondando il suo desiderio, è stato «… chiamato a Torino per dirigere la stazione agraria e insegnare chimica agraria al Regio Museo Industriale».

Presso la stessa Scuola torinese, dal 1882, è stato docente di Chimica Docimastica (studio della tecnica di preparazione dei saggi).

Nel 1887, è stato nominato direttore della Scuola di Applicazione per Ingegneri.

Ha mantenuto questa carica fino alla morte.

Nell’espletamento dell’attività didattica, come in quella di conferenziere, è riuscito sempre «… eccellente grazie all’estesa erudizione, al senso dell’osservazione e all’arguzia con la quale sapeva esporre fenomeni concreti della chimica mediante numerose felici osservazioni ed utili richiami».

Apprezzato per le sue doti di ricercatore e di maestro, è stato ascritto a numerose istituzioni italiane e straniere, tra cui: l’Accademia Nazionale dei Lincei, dal 1877, e l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere.

È stato, inoltre, presidente della Reale Accademia delle Scienze di Torino.

Di quest’ultimo consesso ha fatto parte del comitato geologico.

Il chimico agrario Alfonso Cossa muore a Torino, il 23 ottobre 1902.

Il suo cadavere è stato sepolto nel cimitero monumentale di Milano.

Tra le sue opere, ricordiamo:

  • Sull’assorbimento delle radici : considerazioni e ricerche, Pisa, Tipografia Pieraccini, 1859;
  • Sulla determinazione di alcune proprietà fisiche e chimiche delle terre coltivabili : considerazioni e ricerche, Pavia, Tip. Eredi Bizzoni, 1866;
  • Ricerche chimiche e microscopiche su roccie e minerali d’Italia : (1875-1880), Torino, V. Bona;
  • Prime nozioni fondamentali di elettrochimica, Milano, Hoepli, 1901.

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