biografie

Figli di Portici famosi: il fitopatologo Carmine Noviello

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Carmine Noviello è nato a Castel Volturno, in provincia di Caserta, il 20 giugno 1928.

Dopo gli studi superiori, nel 1953, si è laureato con lode in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli – Portici.

Si è avviato alla carriera universitaria, lavorando come assistente presso la Cattedra di Patologia vegetale della stes­sa facoltà.

Nel 1964, per perfezionare la sua preparazione, si è recato negli Stati Uniti d’America, dove ha studiato presso le prestigiose: Cornell University, University of California, University of Saskatchewan.

L’1 novembre 1968, a seguito di concorso è stato nominato pro­fessore di ruolo di Fisiopatologia vegetale presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli – Portici.

Il 29 marzo 1974, è stato nominato componente del consiglio scientifico delle Unità di Ricerca in Agricoltura Virus e virosi delle piante, organo del Consiglio Nazionale delle Ricerche, afferente al Comitato nazionale per le  scienze  agrarie, che ha per scopi. Promuovere, svolgere e coordinare, in armonia con i piani generali e le direttive del C.N.R., ricerche nel campo della patologia delle piante ortensi».

Ordinario di Patologia Vegetale e direttore dell’omonimo istituto, nel novembre del 1975, è stato eletto preside della Facoltà di Agraria di Portici.

Nel corso della sua attività scientifica, i suoi studi «… sulla spe­cializzazione del parassitismo tra i funghi fitopatogeni del genere Fusarium hanno contribuito allo sviluppo e alla messa a punto di metodi diagnostici innovativi basati sulla tecnologia degli anticorpi monoclonali di funghi fitopatogeni, utilizzati poi dal suo gruppo di Portici».

Con le sue ricerche ha contribuito incisivamente all’incremento della Micoteca dell’allora Istituto di Patologia vegetale.

La micoteca di colture viventi, comprendente 1751 generi e specie di funghi fitopatogeni, isolati in coltura pura, provenienti da svariate aree del mondo ancor’oggi, rappresenta una collezione unica per l’ateneo napoletano Federico II e un importante punto di riferimento scientifi­co per decine di studiosi di tutto il mondo.

Nella domenica 25 maggio 1980,  presso la Facoltà di Agraria, si è tenuto il convegno la Vecchia Portici, organizzato dall’Associazione Provinciale dei Dottori Agrari e Forestali. In detta occasione, quale preside della Facoltà, ha aperto i lavori della riunione con la lettura della relazione La Facoltà di Agraria oggi. Il testo, stampato presso le Arti Grafiche Della Torre in Portici, è stato distribuito a tutti i partecipanti.

Al suo impegno e alla sua ferma determinazione è dovuta «… la costituzione di due importanti musei di Facoltà ubicati nel piano terra, ai lati dell’ingresso principale del’Orto Botanico, il museo delle macchine agricole, intitolato al compianto Prof. Carlo Santini, ed il museo di mineralogia intitolato all’indimenticabile Antonio Parascandola».

Per i suoi meriti scientifici, è stato nominato accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili.

Consapevole del suolo ruolo, non ha «… mai trascurato di porre grande attenzione ai problemi dell’agricoltura cam­pana sottoposta, a partire dagli anni Settanta, a una rapida e profonda trasformazione. L’approccio classico alle fitopatie ha riguardato soprat­tutto gli aspetti eziologici ed epidemiologici di molte malattie emergenti nelle nuove colture».

Guidato dalla conoscenza delle ne­cessità di un’agricoltura in rapida evoluzione, nel 1981, ha promosso la realizzazione del Consorzio per la Ricerca Applicata in Agricoltura (CRAA).

Nella duplice veste di preside della Facoltà di Agraria e di presidente del Consorzio, «… ha armonizzato le competenze scientifiche presenti nella Facol­tà di Agraria e le ha orientate allo studio delle problematiche indicate dall’Assessorato all’Agricoltura della regione Campania, consentendo una serie di acquisizioni e dando un importante contributo all’ammo­dernamento e allo sviluppo del settore.

Nel 1981, su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri, gli è stata conferita l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana.

Nel 2002, ha curato la stesura della voce Agricoltura per il terzo volume dell’opera Napoli e la Campania nel Novecento. Diario di un secolo, «… diretta da Alda Croce, Fulvio Tessitore, Domenico Conte, sotto gli auspici della Regione Campania e dell’Istituto Banco di Napoli Fondazione, Edizioni del Milenio».

Dopo una lunga malattia, il fitopatologo Carmine Noviello muore a Orvieto, in provincia di Terni, il 14 luglio 2007.

Nastrino dell’onorificenza accordatagli:

 Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana

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