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Figli di Portici famosi: il giurista Niccolò Caravita

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Niccolò Caravita è nato a Napoli, il 28 maggio 1647, da Giuseppe e da Margherita Boiano.

Seguendo le tradizioni familiari ha studiato «… con profitto le lingue dotte, le matematiche, la filosofia e la giurisprudenza.»

Nel 1660, si è iscritto alla Reale Università degli Studi di Napoli, dove, tre anni dopo, si è laureato «… in giurisprudenza nel 1665 con dispensa dall’età legale.»

Datosi all’attività forense, presto valente avvocato, «… si fece chiaro nell’arringare, e nello scrivere le allegazioni forensi».

Contemporaneamente all’esercizio dell’avvocatura, ha tenuto «… le dignità di delegato della reale giurisdizione e di presidente di camera, e la cattedra di diritto feudale nella reale università di Napoli.»

Professore di legge nella stessa Università, ha acquistato fama componendo «… alcuni trattati contro le pretese della Santa Sede sul regno di Napoli.»

Dal matrimonio contratto con Giulia di Capua, ha avuto due figlie femmine e due maschi.

Nel 1702, durante la visita a Napoli del re di Spagna Filippo V (Versailles, in Francia, 19 dicembre 1683 – Madrid, 9 luglio 1746), è stato nominato «… membro della commissione creata per compilare il nuovo codice che si doveva nominare Filippino.»

Il 12 maggio dello stesso anno, è stato anche nominato presidente della Regia Camera della Sommaria.

Successivamente alla vittoria degli Austriaci sugli Spagnoli, instaurato il dominio austriaco sul Reame di Napoli, il 5 settembre 1707, ha dovuto lasciare tutti gli incarichi che gli erano stati conferiti dal sovrano spagnolo.

Nel 1708, riabilitato dai nuovi governanti, ha ricoperto «… l’ufficio di presidente togato della Sommaria e di avvocato fiscale della giunta di giurisdizione.» Contestualmente, gli è stato anche affidato l’insegnamento del Diritto feudale, cattedra universitaria, che ha mantenuto fino al 1713.

Allorquando «… grave d’infermità abbandonò ogni pubblica facenda», ritiratosi a vita privata, nella sua villa a Portici, quella oggi nota come Villa Maltese, vi ha trascorso gli ultimi anni di vita.

Il giurista Niccolò Caravita muore a Portici, il 22 novembre 1717.

Il corpo esanime, è stato sepolto nella Congregazione della Croce di Sant’Agostino in Napoli.

Spirito versatile, capace di passare «.. senza fatica dalla severità del foro all’amenità della poesia, e da questo allo studio della storia e della politica», è stato autore delle seguenti opere letterarie-giuridiche:

  • Introduzione alla lettura sopra la concione di Marfisa a Carlo Magno di Gregorio Calopreso, del 1691;
  • Ragioni a pro’ della fedelissima città e Regno di Napoli contr’al procedimento straordinario nelle cause del Sant’Officio, del 1695;
  • Turris fortitudinis propugnatq a filiis lucis adversus filios tenebrarum, del 1696;
  • Vari componimenti in lode dell’Ecc.mo sig. D. Francesco Benavides conte di S. Stefano, del 1696;
  • Componimenti recitati a’ di IV novembre MDCXCVI nell’Accademia ragunata nel Real Palagio in Napoli per la ricuperata salute di Carlo II Re di Spagna…, del 1697;
  • Introduzione al libro intitolato Componimenti per la recuperata salute di Carlo II, del 1697;
  • Pompe funerali celebrate in Napoli per Caterina d’Aragona, del 1697;
  • Introduzione alle Rime in morte del regio consigliere don Fulvio Caracciolo di Sebastiano Biancardi, del 1702;
  • Nullum jus Romani Pontificis maximi in Regno Neapolitano dissertatio historico-juridica, del 1707;
  • Ragioni della città di Napoli contro il procedimento straordinario nelle cause del Santo Ufficio, del 1709.

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