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Figli di Portici famosi: il padre redentorista Corrado Bartolomeo Mattia

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Bartolomeo Mattia Corrado è nato a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno, il 24 febbraio 1733.

Scelta la vita religiosa, compiuti gli studi al seminario diocesano, è stato ordinato presbitero.

Poco dopo aver iniziato a svolgere il suo ministero pastorale nel paese natio, è stato nominato canonico della parrocchiale di Montecorvino.

Intanto, risoluto a continuare la sua missione sacerdotale in un ordine regolare, ha scelto di servire Dio tra i Padri Redentoristi.

Così, lasciato il clero diocesano, il 25 dicembre 1759, è stato ammesso nella primitiva Congregazione del Santissimo Redentore (CSSR), fondata da Alfonso Maria de’ Liguori (Napoli, 27 settembre 1696 – Nocera dei Pagani, Salerno, 1 agosto 1787).

Con questa comunità religiosa, acquisita l’appropriata formazione, è divenuto padre redentorista.

Il 12 novembre 1760, ha pronunciato la sua professione a Pagani nelle mani del fondatore.

Da allora, presto, divenuto il collaboratore preferito di Alfonso Maria de’ Liguori, più volte, è stato in contatto epistolare con il padre fondatore.

Nel 1764, nella qualità di rettore della casa di Deliceto, nella diocesi di Foggia, ha partecipato ai lavori del Capitolo Generale della Congregazione.

Successivamente, godendo della fiducia del fondatore e dei primi padri redentoristi, per più volte, è stato eletto consultore e vicario generale della Congregazione.

Dall’anno 1773 all’anno 1779, rettore della casa di Ciorani, nella diocesi di Salerno, ha dovuto «… sostenere le avversioni del Barone Nicola Sarnelli, che voleva invalidare la donazione della vigna fatta da suo padre all’Istituto di S. Alfonso. Una contesa che durò molti anni e che finì con la vittoria dei Redentoristi.»

Nel Capitolo Generale del 1780, nominato vicario generale della Congregazione, ha mantenuto la carica fino al 1783.

Nel 1781, dal padre fondatore è stato nominato procuratore generale della Congregazione in vece del «… deposto il P. Maione da Procuratore Generale per l’inganno fatto col Regolamento.»

In virtù del nuovo incarico si è portato subito a Napoli.

Il 9 giugno 1781, «… accompagnato dal P. Francesco Saverio De Leo fu mandato da S. Alfonso a Roma per far conoscere a Pio VI  l’inganno fatto dal Maione, però i perfidi maneggi del Leggio mandarono a vuoto tutte le sue buone pratiche, e quindi dové far ritorno a Ciorani senza aver nulla concluso

Nel Capitolo Generale, tenuto nel 1786, è stato eletto Consultore.

Dopo la morte di padre Giovanni Mazzini (Napoli, 18 dicembre 1704 – ivi, 3 dicembre 1792), nuovamente nominato vicario generale, ha mantenuto l’incarico fimo al Capitolo Generale, celebrato  nell’anno 1793.

Affetto da idropisia, all’età di 64 anni, il padre redentorista Corrado Bartolomeo Mattia, «… mentre ritornava da Napoli a Pagani», muore a Portici, il 5 marzo 1797.

 

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