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Figli di Portici famosi: il parroco Francesco Formicola

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Francesco Formicola è nato a Portici, il 21 agosto 1882.

Seguendo la vocazione, all’età di diciassette anni, è entrato in seminario a Napoli.

Completata la formazione ecclesiastica, il 22 dicembre 1906, ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale.

Nel 1910, ha iniziato a insegnare nelle scuole elementari statali e ha mantenuto l’incarico per i successivi trent’anni.

Nell’anno 1925, mentre erano in corso i lavori nella chiesa parrocchiale, dedicata alla Natività della Vergine Maria e San Ciro di Portici, casualmente, «… in compagnia del sac. Carmine Bonante», ha rinvenuto «… un enorme cumulo di ossa umane presso la cripta», antistante l’altare del Santo patrono.

Ha riconosciuto nelle carcasse umane, i resti mortali dei soldati caduti in battaglia, durante i micidiali combattimenti tenuti nelle strade porticesi il 13 giugno 1799.

I militari, pur essendo «… dell’una e dell’altra parte contendente, affratellati nella morte, furono» lì sotterrati dal parroco pro tempore, don Nicola Nocerino, «… sacerdote di intelligenza e cultura non comune».

Per sua cura, le ossa dei caduti scoperte, ricoperte «… da abbondante terra riposano nel posto loro assegnato dalla pietà del parroco Nocerino».

Nel 1926, «… fu richiesto come Padre Spirituale della confraternita del SS. Sacramento e ne divenne  guida equilibrata e saggia, per nove anni».

La domenica 14 ottobre 1934, ricevuto il possesso canonico della chiesa di Maria Santissima della Salute a Bellavista, ne è divenuto il primo parroco.

Ha tenuto con fervore e carità cristiana la cura delle anime affidategli fino all’ultimo giorno di vita.

Per sua iniziativa, dall’1 gennaio 1941, alcuni orfani sono stati ricoverati nella piccola villa Cepparulo alla via Cardano in Portici e affidati alla cure di alcune suore. Ha dato così vita all’Orfanotrofio maschile della Madonna della Salute.

Il sacerdote diocesano, don Francesco Formicola si spegne, «… placidamente», nella sua abitazione di Portici, alle ore 10 del mattino di lunedì 27 febbraio 1950.

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