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L’indimenticabile preside Sante Grillo

15 febbraio 2020 – 15 febbraio 2021: a un anno dalla scomparsa il doveroso omaggio alla memoria del carissimo preside Sante Grillo 

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Sante Pasquale Grillo è nato a Torregrotta, in provincia di Messina, il 7 marzo 1920, da Francesco Stefano Grillo e da Stamira Antonelli.

Ultimo quattro di figli, ha avuto «… due fratelli, Francesco e Cristofaro e una sorella Santina, morta in tenerissima età».

Completati gli studi inferiori, si è avviato a seguire gli studi classici. Purtroppo, però, all’età di sedici anni, li ha interrotti per frequentare l’istituto magistrale.

Dopo il diploma, nonostante la temporanea opposizione del padre, si è iscritto alla facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Messina.

All’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’alleato tedesco, è stato chiamato alle armi.

Sottotenente in forza al 454° Nucleo Antiparacadutisti, ha preso parte alla seconda guerra mondiale.

Nonostante fosse impegnato a difendere il Paese, superati gli esami curriculari, all’età di ventuno anni ha conseguito la laurea.

Ritornato alla vita civile, si è dato all’insegnamento delle materie letterarie.

Professore, ha svolto «… sei anni di supplenza in Sicilia e cinque a Portici, presso i Padri Scolopi, a Palazzo Landriani».

Ha fissato la sua stabile dimora nella città della Reggia, dove viveva il «… fratello Francesco che era maresciallo dei Carabinieri».

Sua prima esperienza da professore di ruolo è stata la docenza in una scuola della provincia di Salerno. Chiesto e ottenuto il trasferimento, è stato mandato a Casal di Principe, in provincia di Caserta. Da qui, poi, trasferito a Pollena Trocchia e, infine a Portici, al Macedonio Melloni.

Vinto il concorso a cattedra, è stato assegnato un Istituto di Torre Annunziata.

Trasferito, è ritornato a insegnare a Portici, dove ha occupato una cattedra presso il locale Liceo Scientifico.

In questi anni, pressato dal preside, «…  perché aspirassi anch’io a diventare preside. Ci provai senza la dovuta abnegazione e non ce la feci, a quel punto subentrò l’orgoglio personale, mi preparai a dovere e fui promosso a preside».

Il 29 luglio 1948, ha sposato Carolina Bambi, «… sorella della cognata»; dalla felice unione ha avuto due figli: Francesco e Mirella.

Porticese d’adozione, amando svisceratamente la città che lo ha «… adottato e fatto crescere tantissimo sotto il profilo umano e culturale», l’ha servita incondizionatamente ricoprendo prestigiose cariche pubbliche.

Amministratore locale, egli stesso ha riassunto la sua esperienza politica «… sono stato consigliere comunale, poi assessore con deleghe all’Istruzione e alla Sanità e, per alcuni mesi, fui sindaco facente funzioni. Erano i tempi in cui il primo cittadino della città di Portici era Aldo Crimi, io rappresentavo il Partito Liberale prima che si sciogliesse confluendo nella Democrazia Cristiana, ricordo che ottenemmo 21 seggi su 40, un consenso impressionante. Anche all’epoca non percepivo rimborsi, iniziai a percepire qualcosa da assessore ma quella esigua somma la passavo al partito di cui ero segretario per pagare l’affitto della sede. Oltre alla mia attività politica su Portici, sono stato candidato alla Provincia, alla Regione, al Senato, la politica mi è entrata nel cuore, sebbene a mia moglie non andasse così tanto a genio, ma ad un certo punto si sente un senso di responsabilità di cui non si può fare a meno. Che gioia quando si riscontra la stima della gente, ottenni 1200 preferenze in una tornata elettorale, la maggior parte delle quali proveniente dalla mia zona di appartenenza, tante famiglie mi accordarono la loro fiducia.

La mia caratteristica principale è stata la coerenza, sono nato liberale e morirò tale, anche se l’onestà intellettuale mi spinge a dire che un individuo può anche cambiare idea, purché non sia mai mosso da interessi di natura economica».

Nel lungo arco della vita, tra le tante altre passioni e i tanti interessi, che lo hanno avvinto, ha particolarmente amato la pittura e l’apicoltuta.

Il preside Sante Grillo, a pochi giorni dal compimento del suo centesimo compleanno, si è spento nella sua abitazione a Bellavista, nel pomeriggio del 15 febbraio 2020.

Un pensiero su “L’indimenticabile preside Sante Grillo

  • DA QUEL CHE RICORDO, ERA UNA PERSONA DISTINTA E CORDIALE. NON SAPEVO CHE FOSSE DECEDUTO NEL 2020. CHISSA’ QUANTE VOLTE L’AVRO’ INCONTRATO, DURANTE LA MIA ATTIVITA’ DI VIGILE URBANO E NON L’AVRO’ RICONOSCIUTO. ME LO RICORDO COME PERSONA AFFABILE E SIGNORILE…

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