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Figli di Portici famosi: il professore e scienziato Arturo Palombi

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Arturo Palombi è nato a Benevento, il 25 agosto 1899, da Vincenzo Palombi e da Vincenza Galasso.

Giovanissimo, perso entrambi i genitori, è rimasto orfano.

Appena diciottenne, chiamato alle armi, è stato uno dei ragazzi del ’99, che hanno partecipato alle ultime operazioni della prima guerra mondiale.

Congedatosi,ha ripreso gli studi di Scienze naturali alla Regia Università degli Studi di Napoli.

A ventidue anni, si è laureato a pieni voti e la lode, discutendo una tesi sperimentale di zoologia, «… sotto la guida dl prof. Saverio Monticelli».

Dopo le prime esperienze d’insegnamento in campo universitario, dal 1925 al 1930, è stato docente scolastico di Scienze nel Liceo scientifico di Avellino.

In questi stessi anni, ha condotto ricerche nel campo dell’elmintologia (= studio dei vermi parassiti (elminti) e dell’effetto che essi hanno sui loro ospiti).

Questi lavori «… gli valsero il conferimento del 1° premio «G. Grassi» della R. Accademia dei Lincei (1928), e di un secondo premio della stessa fondazione nel 1935».

Nell’anno 1930, conseguita la libera docenza in Zoologia, ottenuta la cattedra al Liceo Scientifico, si è straferito a Napoli.

Nel capoluogo partenopeo, oltre all’insegnamento, frequentando la Stazione Zoologica Anton Dohrn, popolarmente detta Aquarium, ha potuto dedicarsi completamente ai suoi studi.

Presso il predetto Istituto, ha avuto modo di disporre dei mezzi di indagine e di laboratorio e, allo steso tempo, di prendere contatto con gli esponenti del mondo internazionale della ricerca.

All’Aquarium di Napoli, vi ha lavorato «… per oltre un ventennio con straordinaria alacrità sui modi di vita degli animali marini e dei loro parassiti.»

In questo periodo, ha portato avanti con successo buona parte dei suoi lavori sperimentali sulla biologia marina.

Grazie alle sue ricerche sui Trematodi, che si sviluppano «… attraverso ospitatori intermedi marini», ha scoperto il ciclo biologico di questi vermi, fino ad allora sconosciuto.

Nell’anno accademico 1935-36, senza abbandonare l’insegnamento nella scuola superiore, ha ottenuto l’incarico dell’insegnamento della Zoologia generale alla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli – Portici.

Nel 1942, ha partecipato al concorso a cattedre di Zoologia.

Al termine delle prove d’esame «… dichiarato maturo all’unanimità dalla Commissione, ma non venne incluso nella terna dei vincitori».

Deluso, pur allontanatosi per sempre dalla carriera universitaria, ha mantenuto l’incarico di libero docente a Portici fino al 1969.

Dal 1942, per quanto «... provato dalla vicissitudini della II Guerra mondiale, e per l’impossibilità di continuare gli studi in laboratorio», non solo ha proseguito lavorare con assiduità alle sue ricerche scientifiche, ma si è indirizzato anche a seguire i problemi connessi alla didattica delle Scienze.

Nel 1965, ha dato «… alle stampe un ampio trattato il “Compendio di zoologia generale e agraria”.»

Nello stesso anno, ha pubblicato «… un volume, in collaborazione con Mario Santarelli, conservatore dell’Acquario di Napoli», «“Gli animali commestibili dei mari d’Italia” che ebbe ampia diffusione e ben quattro edizioni

Con profondo impegno e scrupolo ha collaborato «… al rilevamento dei periodici scientifici esistenti nella Biblioteche di Napoli, per la compilazione del grande catalogo edito dalla Società nazionale di Scienze, Lettere ed Arti di Napoli

Nel 1955, ha partecipato al concorso per ispettore centrale del Ministero della Pubblica Istruzione.

Acquista la carica ministeriale, si è occupato dell’introduzione della didattica sperimentale delle Scienze Naturali nelle Scuole.

Chiamato al Centro didattico Nazionale per la Scuola media, ha diretto e tenuto lezioni in «… numerosi corsi di aggiornamento, al livello nazionale e provinciale, destinati ai Docenti di Scienze naturali ed Osservazioni scientifiche.

Componente del Comitato Nazionale per l’Educazione scientifica del Ministero alla pubblica istruzione (CNES) ha operaro «… per l’organizzazione e la programmazione della nuova didattica delle Scienze

È stato, in tale ottica, tra i precursori dei «… pionieristici Corsi di Osservazioni scientifiche per la Scuola media di Telescuola, organizzati a Roma dalla Radio televisione Italiana

Il 4 dicembre del 1969, «… forte della sua esperienza didattica, della conoscenza dei problemi della Scuola acquisiti nell’esercizio delle sue funzioni di Ispettore centrale , e con il tenace impegno di contribuire al rinnovamento della scuola», ha promosso a Napoli la costituzione dell’Associazione Campana Insegnanti Scienze Naturali, con sede presso la Società dei Naturalisti.

L’associazione, agli insegnanti di Scienze naturali oltre a «… una presa di coscienza professionale unitaria […] ed una loro pubblica rappresentatività», ha offerto anche «… la possibilità di lavorare insieme, di comunicare tra loro, di scambiare idee ed esperienze, ed un continuo aggiornamento e promozione nel campo didattico e professionale.»

Dieci anni dopo, nel 1979, avendo inglobato le altre consorelle nate successivamente, l’Associazione da regionale è divenuta nazionale (ANISN).

Nel corso del I Congresso Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali, tenuto nel marzo del 1979 a Sorrento, in segno di doveroso riconoscimento della sua opera, dall’assemblea dei soci, all’unanimità, è stato designato presidente onorario a vita.

Conservando tale carica, è stato sempre legato «… affettivamente all’Associazione, di cui fu sollecito nume tutelare.»

I risultati delle sue ricerche, «… prevalentemente dedicate allo studio della Parassitologia, e in particolare ai cicli di sviluppo dei Platelminti e dei Trematodi, ai parassiti di alcuni Lamellibranchi», hanno dato origine a numerose pubblicazioni.

I suoi scritti, possono essere racchiusi in cinque gruppi di argomenti: Lavori di zoologia; Libri di testo per l?Università e per la Scuola secondaria; Articoli di divulgazione, di cultura e didattica della Biologia; Articoli sulla didattica e sull’organizzazione scolastica; Commemorazioni.

Per i suoi meriti scientifici, ha ricoperto la carica di presidente della Società dei Naturalisti di Napoli ed è stato membro dell’Accademia Pontoniana di Napoli, dell’Accademia Gioenia di Catania, dell’Accademia Teatina di Chieti.

Inoltre è stato insignito dell’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana e decorato con Medaglia d’Oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte.

All’età di 88 anni, il 7 aprile 1987, il professore e lo scienziato, Arturo Palombi pone fine alla sua vita operosa in Napoli, «… lasciando il rimpianto unanime tra i suoi ex-allievi, estimatori, e tra quanti lo conobbero».

Nastrini dell’onorificenza e della decorazione attribuitegli:

Commendatore al Merito della Repubblica Italiana

Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’arte

Profili precedenti 1

Profili precedenti 2

2 pensieri riguardo “Figli di Portici famosi: il professore e scienziato Arturo Palombi

  • Ubaldo Cuccillato

    Solo ora ho trovato e letto quanto scritto sul prof. scienziato Arturo Palombi,ma ne sono molto felice. Ricordo,infatti,con piacere il prof. di cui ho seguito tutte le lezioni essendo stato studente alla Facoltà di Agraria di Portici nell’anno accademico 1966/67 quando uscì alle stampe il testo di cui sopra c’è una foto. Il prof.lo ricordo per la signorilità,la competenza e l’autorevolezza: eravamo tutti attenti perché ci coinvolgeva e poi era contento che alla fine di ogni lezione gli facessimo domande. È tra i docenti di cui il ricordo è attualissimo per me e,ogni tanto,vado ad aprire il suo bel testo che coincideva perfettamente con le sue lezioni,sempre chiare e con un indice analitico così ben fatto che permette di trovare quanto si desidera. Grazie all’autore dell”articolo

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    • Preg.mo dottor Ubaldo, innanzitutto la ringraziamo per l’attenzione prestataci ma soprattutto per la sua concisa ma ben articolata testimonianza. Non più tardi di domenica scorsa con lo stimato prof. Franco D’Errico,allievo e futuro assistente e poi docente di Zoologia agraria, abbiamo ricordato la competenza e le qualità umane dello scienziato sempiterno “ASSISTENTE”.
      Stanislao Scognamiglio

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