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Figli di Portici famosi: l’industriale chimico Guido Donegani

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Guido Donegani è nato a Livorno, il 26 marzo 1877, da Giovan Battista Donegani e da Albina Corridi.

Quartogenito è nato in una famiglia di commercianti e industriali, di origine comasca, «… dopo i fratelli Luigi, Gustavo, Eugenio, precedendo la sorella Giulia.

Già da bambino si è subito fatto notare per una serietà non comune.

Studente esemplare, portati a termine gli studi inferiori, si è iscritto alla Facoltà di ingegneria della Regia Università di Pisa.

Dopo aver frequentato il biennio propedeutico, però, ha, lasciato l’Ateneo pisano per trasferirsi a quello di Torino.

Nel 1901, presso il Politecnico torinese, si è laureato in Ingegneria Industriale.

Immediatamente dopo la laurea, ha cominciato a lavorare presso i Cantieri Ansaldo di Genova, occupandosi di demolizione di vecchie navi.

Intanto ha contratto «…  matrimonio con la bellissima torinese Anna Coppa, che lo lascia vedovo dopo pochi mesi».

Seppur sopraffatto dal grave dolore, ha reagito intensificando la sua attività lavorativa e il suo impegno civile.

Nei panni di «… Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Livorno risolse l’annoso problema dell’approvvigionamento idrico della città».

Dal 1903 al 1907, anno in cui ha lasciato i Cantieri Ansaldo, ha frequentato con maggiore assiduità  «… le miniere di rame delle Società Minerarie Montecatini e Montecatini Val di Cecina, di cui è Amministratore il padre».

Affacciatosi al mondo dell’amministrazione pubblica, per due volte ha ricoperto la carica di membro della Deputazione provinciale di Livorno: dal 15 settembre 1905 al 15 gennaio 1908 e dal  10 agosto 1914 al 20 novembre 1920.

Il 24 maggio 1910, subentrato al padre, ha acquistato «… la Società Unione Italiana Miniere Pirite a compensare il crescente disimpegno dalle miniere di rame in via di esaurimento».

Nel 1918, divenuto presidente, ha assunto anche il ruolo di amministratore delegato del grandioso complesso chimico-industriale Società Montecatini.

Nel decennio 1910-20 si costruiscono in tutta Italia oltre 40 stabilimenti di concimi e altri stabilimenti per intermedi e prodotti chimici.

Nel 1921, la proprietà della fabbrica di prodotti chimici, posta sul terreno prospiciente il porto del Granatello appartenente al Comune di Portici, dalla Società Romana Colla passa alla Montecatini – Società Generale per l’’Industria Mineraria e Chimica.

In effetti, «… approfittando dello scalo portuale di Portici trasferì una succursale della fabbrica nella nostra città, impiegando per molti anni folle schiere di lavoratori sia direttamente sia nell’indotto portuale».

La vecchia industria porticese, assorbita dalla Montecatini, oltre ai fertilizzanti, produceva: «… acido cloridrico, acido solforico (per accumulatori), epsomite (sale inglese) e allume di rocca” materie prime come il solfato ammonico, i fosfati e la pirite arrivavano via mare. Le navi attaccavano nel porto del Granatello e scaricavano i minerali che venivano depositati negli ex capannoni De Forcade che erano stati ceduti alla Montecatini».

Oltre a condurre il colosso dell’industria chimica italiana, è stato finanche vicepresidente della Banca Commerciale Italiana.

Nel 1921, candidato alla Camera del Regno d’Italia, è stato eletto deputato.

Per tre legislature XXVI, XXVII, XXVIII), senza interruzione, dall’11 giugno 1921 al 2 agosto 1943, ha occupato uno scanno dei banchi di Montecitorio.

All’ascesa del Fascismo, avendo aderito al Partito Nazionale Fascista, è divenuto consigliere della Camera dei Fasci e delle Corporazioni.

Grazie ai suoi legami con il partito, è riuscito a diversificare la produzione, portando l’azienda a raggiungere significativi sviluppi.

In breve, l’ha fatta diventare «… leader prima nel campo dei fertilizzanti, poi anche delle fibre artificiali e infine nella farmaceutica».

Al varo della cosiddetta battaglia del grano, ha supportato l’iniziativa finalizzata all’incremento della produzione di cereali usandola per promuovere i prodotti della Montecatini.

Allo stesso modo, nel 1936, dopo la guerra d’Etiopia, avendo la Società delle Nazioni, imposto all’Italia sanzioni sulle importazioni, ha sostenuto la ricerca della lignite: una materia prima «… diventata indispensabile nel momento in cui, con la politica autarchica, vengono escluse le importazioni di carbone».

Per i suoi meriti professionali è stato insignito del Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia e del titolo di Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro

Il 6 febbraio 1943, per essere stato deputati per tre legislature, è stato nominato Senatore del Regno d’Italia.

A palazzo Madama, dall’1 maggio al 5 agosto 1943, ha svolto l’incarico parlamentare di membro della Commissione dell’economia corporativa e dell’autarchia.

Il 7 agosto 1944, è stato deferito all’Alta Corteo di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo; pertanto con provvedimento del 30 agosto 1945, è stato dichiarato decaduto dall’incarico di senatore.

Alla caduta del Fascismo e  alla successiva occupazione tedesca,  ricercato dai tedeschi, è riuscito  mettersi in salvo grazie a un passaporto falso, procuratogli dal ministro dell’Interno Guido Buffarini Guidi (Pisa, 17 agosto 1895 – Milano, 10 luglio 1945).

Il 30 maggio 1945, arrestato dal Counter Intelligence Service, i servizi segreti britannici, è stato imprigionato.

Accusato di collaborazionismo col regime fascista dal Comitato di Liberazione Nazionale, il 13 luglio la Corte d’Assise Straordinaria ne ha ordinato la scarcerazione.

Nel 1946, nuovamente accusato di collaborazionismo col regime fascista,  è stato prosciolto da ogni accusa con formula piena.

Demotivato, all’età di sessantanove anni, dopo ben 27 anni si sia dimesso dalla presidenza della Montecatini.

L’industriale chimico Guido Donegani muore a Bordighera, in provincia di Imperia, il 16 aprile 1947.

Gran cordone dell’Ordine della Corona d’Italia

 Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro

 

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