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Figli di Portici famosi: Luigi Esposito

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Luigi Esposito è nato a Portici il 3 dicembre 1906,

Primo di otto fratelli, è stato soprannominato Esposito I.

Partito militare, sotto le armi, si è avvicinato al pugilato e ha cominciato a praticarlo.

Seppur «… buono come e semplice il pane a dispetto della grinta» ha saputo dare il meglio di sé, divenendo un buon boxeur dilettante della categoria medi (atleti al limite dei 75 chili di peso).

Ogni giorno, alle prime luci dell’alba prima di avviarsi al lavoro di calzolaio, si allenava scalando il Vesuvio.

Nel 1927, ha conquistato il titolo di campione italiano della Regia marina.

Tesserato per la Sportiva Giovinezza Portici (denominazione assunta nel 1924 dalla Società Sportiva Portici a seguito dell’iscrizione al Fascio imposta dal regime fascista), ha poi combattuto con la maglia del Fascio Giovanile di Portici.

Nella mattinata di domenica 7 ottobre 1930, organizzata dal Fascio Giovanile di Portici, si è tenuta «… una grande riunione di boxe». Salito sul ring, allestito nell’atrio del palazzo municipale, in un combattimento «… di 3 riprese di 3 minuti ogniuna» ha incrociato i guantoni con «… La Mura, portacolori della Società Sportiva Vittoriale», campione regionale campano dei pesi massimi.

Successivamente, è stato anche tricolore di terza serie.

Richiamato tre volte alle armi, nel corso della seconda guerra mondiale, ha prestato servizio imbarcato a bordo del cacciatorpediniere Corsaro.

A seguito dell’affondamento dell’unità, silurata il 9 gennaio del ’43 al largo dell’isola di Pantelleria, mentre effettuava servizio di scorta alla motonave Ines Corrado, in navigazione da Napoli a Biserta, ha fatto naufragio.

Dopo essere stato a mollo «… per trenta ore nelle acque infestate di mine, fu recuperato da un idrovolante tedesco, approdò sulle coste africane. “Morivo di fame – raccontava – Mi salvò un beduino con una polenta piena di peperoncini forti.”».

Finita la guerra, ritornato civile, è stato assunto quale operaio alla Montecatini.

Restando comunque legato al mondo della boxe, ottenendo lusinghieri risultati, ha allenato «… un gruppo di giovani locali» e si è prestato anche a organizzare delle «… riunioni sempre rimettendoci».

Portici sportiva non ricorda il «… pugile di gran classe, dotato di una tecnica raffinata», per contro «… di una vita dedicata alla boxe, resta alla famiglia un medagliere e qualche stinta fotografia».

Il pugile Luigi Esposito, meglio noto agli sportivi come Esposito I, muore a Portici, di giovedì 1 maggio 1980.

Altri profili di figli di Portici famosi:

5 pensieri riguardo “Figli di Portici famosi: Luigi Esposito

  • Rachele Esposito

    Sono grata a colui che ha pubblicato la memoria di mio padre Luigi. Orgogliosa di avere avuto la fortuna di un padre simile, a parte per il grande campione che era, ma soprattutto per la persona dignitosa, umile e grande nello stesso tempo. Un padre esemplare, dedicato alla famiglia per la quale ha vissuto tutta la sua vita di lavoro e di sport. Grazie, grazie infinite. Rachele Esposito

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  • Beniamino

    Conosciuto,Luigi Esposito, fratello di mio suocero, sono rimasto, Piacevolmente, sorpreso per il suo passato di grande uomo dello sport che ha dato onore alla nazione e alle forze armate italiane. Apprezzato per la bontà e benevolenza che mi trasmetteva e con il suo tacito sguardo, da vero uomo colmo di esperienza, teneva sotto controllo tutte le situazione di famiglia con grande affetto. Ho letto che che in guerra, richiamato il suo cacciatorpediniere venne affondato subendo i pericoli di profugo in mare. Questo episodio lo avvicina ancora più ai miei affetti poiché la stessa sorte ,al largo di Biserta, ha subito mio fratello Paolo imbarcato il cacciatorpediniere SAETTA affondato con mare minato, il 3 febbraio del 1943,si salvarono in sei, mio fratello a 19 anni esperto nuotatore ha messo in salvo alcuni compagni ma ,stremato per il mare in burrasca spari tra le onde e portato dal mare nel piccolo centro di Tusa(ME) assieme ad altre salme.mi congratulo per le pubblicazioni del diario e sono in attesa di poter dare lettura all’opera completa.

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  • stanislao

    Preg.ma Sig.ra Rachele
    La ringraziamo per l’attenzione.
    Potendo integrare il testo con eventali altre notizie e corredarlo di foto, le saremmo grati se potesse fornirceli
    Stanislao Scognamiglio

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  • Settimia

    Non mi meraviglio di ciò che tuo padre è stato,la testimonianza vivente di ciò che tuo padre è stato sei tu,che come tuo padre hai un energia e una forza interiore,che fanno di te una donna combattiva e coraggiosa.

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  • stanislao

    Preg.mo Sig. Beniamino
    la ringraziamo per l’attenzione e per l’apprezzamento al Diario.
    La toccante storia circa la tragica sventura che ha colpito la sua famiglia, con la prematura perdita del congiunto, meriterebbe di essere raccontata.
    Finalità del nostro Diario, com’è sottolineata nel sottotitolo, è quella di ricordare i figli nativi o d’adozione della nostra Portici, per cui saremmo ben disposti a pubblicarla, disponendo dei dovuti raggualgi.
    Stanislao Scognamiglio.

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