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Figli di Portici famosi: Luigi Spartaco Malatita alias Spartacus

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Luigi Spartaco Malatita è nato a Portici nel 1895.

Alla nascita, è stato affidato alle cure di una balia, «… una contadina che non amò mai quel bambino al punto» da infliggergli costanti e ripetuti maltrattamenti.

Da Portici, ha seguito la famiglia nei suoi trasferimenti prima a Bari e poi a Milano

Ha vissuto un’infanzia solitaria e tormentata, «… segnata dalla polmonite, dal tifo e altre malattie».

Adolescente ha continuato starsene «… in disparte, non amava la compagnia dei suoi coetanei, troppo infantili».

A dodici anni, dalla madre è stato fatto battezzare, di nascosto dal marito. In tal modo ha potuto frequentare la parrocchia e apprendere il catechismo. Seppur sinceramente credente in Dio, tuttavia «… i dogmi e la teologia non facevano per lui».

Nel 1908, a tredici anni, è rimasto orfano del padre. La prematura morte del genitore  ha messo in difficoltà la giovane vedova e i suoi cinque figli. Così, per dare un aiuto alla famiglia, è stato «… costretto a lavorare in una fabbrica di targhe di ferro smaltato, come disegnatore letterista».

Pur lavorando, ha continuato a studiare, frequentando la scuola serale. Con le sue sole forze, è riuscito a ottenere  il diploma di perito commerciale.

Assunto come avventizio nelle Ferrovie dello Stato, alternando il lavoro allo studio, ha frequentato «… l’Accademia di arte drammatica di Milano dove si distinse conquistando perfino il favore dei suoi insegnanti, difatti e fu reclutato dalla compagnia del Gran Guignol di Alfredo Sainati».

A vent’anni, chiamato alle armi, ha preso parte alla prima guerra mondiale (maggio 1915 – novembre 1918). Ha combattuto sul fronte austriaco prima come soldato poi come ufficiale.

Degente al Policlinico militare Celio di Roma, da un ufficiale è stato introdotto alla massoneria. Partecipando alle adunanze di una loggia frequentata da «… Pietro Negri, alias Arturo Reghini», da questi è stato spronato a intraprendere gli studi iniziatici.

Durante la permanenza romana, ha trovato «… nell’approccio non teologico e non dogmatico a tutte le religioni la sua via verso ‘autorealizzazione».

In questo «… periodo felice della sua vita», si è appassionato di nuovo al Cristianesimo.

Sposatosi, dal matrimonio ha avuto una figlia, «… Leda, amata teneramente»

Sue passioni sono state: la solitudine, nonostante ritenesse fermamente l’amicizia un valore assoluto, «… aveva pochi e ben scelti amici»; la città di Napoli, la sua vita e il suo mare; i viaggi nei luoghi più favorevoli alla riflessione e alla meditazione; i libri, lettore accanito frequentava con assiduità le biblioteche.

Massone, martinista ed ermetista, con lo ieronimo Spartacus, ha conosciuto e frequentato il professore Giuseppe Palomba (San Nicola la Strada, Caserta, 1908 – Napoli, 1986), docente di Economia politica e «… massimo rappresentante in Italia della scuola mistica di Frithjof Schuon».

Cultore «… della Traditio Perennis, della Scienza Ermetica e di autori quali Dante Alighieri, Eliphas Levi, Steiner, Guenon, Schuré, De Rachewiltz, Kremmerz, Meyrink, Fabre d’Olivet, Jacob Bohme, Frithjof Schuon», a sua volta, è stato autore di alcuni suoi scritti: La massoneria spiegata al popolo (1950), Il massimo mistero iniziatico: antologia di letteratura misterica (1961), L’uomo nell’angoscia del suo divenire ultra terreno (1967), pubblicati a Portici dalla Tipografia Della Torre.

Altri suoi lavori sono: Il Segreto della Massoneria (1969), Il divino nell’uomo: studio di mistica trascendentale e La grande opera ermetica (1976).

Durante la sua vita, non ha praticato nè la magia cerimoniale né le sedute medianiche. Ha, però,  sperimentato «… esperienze di contatto col piano divino».

Autentico praticante dell’ascesi ermetica, nei suoi scritti ha fatto «… riferimento ad esercizi di catarsi, di  rilassamento del corpo uniti alla pratica del vuoto mentale». Ha sottolineato «… l’importanza del controllo del respiro in quanto “Il vuoto mentale rende la mente atta a percepire l’assoluto”»  e, inoltre, ha chiarito che «… il cuore è, in tutte le tradizioni esoteriche, la sede dell’anima e il luogo della coscienza assoluta».

Sono avvolti nel mistero il luogo e la data della morte di Luigi Spartaco Malatita alias Spartacus.

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