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Figli di Portici Famosi: padre Pasquale Colombano

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Pasquale Colombano è nato a Capodrise, nell’allora provincia di Terra di lavoro, oggi Caserta, l’11 marzo 1821, «… da Domenico e Teresa Vivenzio».

Diciassettenne, il «… suo fervore cristiano e l’ammirazione dei frati del vicino convento», l’hanno indotto a chiedere di essere ammesso tra i figli del serafico padre San Francesco.

Entrato nel convento di Santa Maria Occorrevole di Pedimonte di Alife il 5 maggio 1838, ha vestito l’abito della grande famiglia francescana dell’Ordine dei Frati Minori.

Compiuto il noviziato, l’11 marzo del 1842, ha tenuto la professione solenne e ha assunto il nome di Moriello.

Completata la sua formazione ecclesiastica, nel 1845, è stato ordinato sacerdote.

Avuto affidato l’incarico della predicazione, ha iniziato a esercitare il suo ministero pastorale.

Nel 1850, è stato affiliato alla comunità alcantarina del convento al Granatello di Portici. Nell’anno successivo è stato assegnato al convento di Mirabella Eclano.

Addottorato in teologia, ha insegnato nei seminari dell’Ordine della provincia napoletana del Sacro Cuore: dal 1853 al 1856, ad Atriplada, insegnante di filosofia ai giovani chierici; dal 1856 al 1859, a Mirabella Eclano, insegnante di Teologia Dommatica ai chierici.

Nel 1859, soli trentotto anni, eletto padre guardiano, è ritornato al convento di Portici.

Nel febbraio del 1864, sempre con l’incarico di padre superiore, è stato assegnato «… al nuovo Convento di Piperno». Due anni dopo, 1866, con l’applicazione della legge savoiarda sulla soppressione degli ordini monastici, subendo la dispersione, con i suoi confratelli ha dovuto lasciare il convento. Ritornati alla normalità, è rientrato nella carica di padre guardiano.

Nel 1873, con pieni voti, è stato eletto Ministro Provinciale di Napoli. Durante il suo triennio di provincialato, con zelo e spirito di sacrifico, si è dedicato «… con carità e prudenza ad espletare l’arduo compito, reso tanti più difficile dalle tristi condizioni della Provincia, a causa della dispersione dei religiosi». inoltre, con suo Definitorio, ha approvato «… il nuovo Istituto delle Suore Alcantarine», morì 1897.

Nel corso del capitolo provinciale del 1883, è stato eletto custode del convento della Sanità, dove ha  dimorato fino all’anno 1893.

Alla predicazione e all’attività spirituale, ha legato anche la stesura alcuni scritti, tra i quali ricordiamo:

  • Breve introduzione per servire Dio
  • Una Vita del Ven. Servo di Dio P. Luigi del Crocifisso
  • Una vita di S. Maria Francesca e La mia orazione (meditazioni sul Pater noster).Breve introduzione per servire Dio
  • Una Vita del Ven. Servo di Dio P. Luigi del Crocifisso
  • Una vita di S. Maria Francesca e La mia orazione (meditazioni sul Pater noster).

Padre Moriello, al secolo Pasquale Colombano, all’età di settantasei anni, si spegne nel convento di Portici, il 24 gennaio 1897.

Testimone della lucentezza di Dio, subito dopo il suo decesso, per le sue valorose virtù, il popolo ha cominciato a venerarlo come un santo.

Il comune di Capodrise ha fissato la memoria valente concittadino intitolando al suo nome una strada della città.

In occasione del 220simo anniversario della nascita, il Centro Studi di Storia Patria della Città di Marcianise Risvegli Culturali ha ricordato la figura e la personalità del santo frate, con la pubblicazione di un opuscoletto.

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