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Figli di Portici famosi: Roberto Winspeare

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Roberto Winspeare è nato a Portici, il 5 novembre 1782, da Antonio Winspeare e da Giuditta Scillitani.

Ammesso alla Reale Accademia Militare della Nunziatella,  mostrando attitudine per lo studio delle scienze matematiche, è stato  «… destinato uffiziale nei corpi militari scientifici, cominciando dall’esser paggio del re».

Uscito dall’Accademia, ha partecipato alla sua prima campagna come ufficiale d’artiglieria dell’esercito borbonico,  servendo nello stato maggiore del generale austriaco Karl Mack, barone di Leiberich (Nennslingen, 1752 – Sankt Pöllen, 1828).

Dopo la resa di Caserta del 1799, maturato  «… il desiderio di guerreggiare in .esercito straniero», grazie all’amicizia della famiglia russa Naryski, delle credenziali fornitegli dal «… cavaliere Stalinski, allora ministro di Russia in Napoli, e raccomandato da S. M. la regina Carolina», si è trasferito a Pietroburgo, in Russia.

Superato un solenne esame per l’accertamento dei requisiti, è entrato nelle file dell’esercito dello Zar, con lo stesso grado di tenente.

Da allora in poi, per quindici anni, dal 1801 al 1815, ha combattuto su tutti i campi di battaglia: Austerlitz, Eylan, Mosca, Lutzen, Bauzen, Borodino, prima «… come alleato di Napoleone, poi come nemico».

Nella campagna del 1812, «… quando l’esercito russo fremeva per raggiungere il francese che avea bruciata Mosca e fatto saltare il Kremlino, la strana rigidezza del verno e la mancanza di ogni mezzo artistico rendea impossibile quel desiderio guerriero. Ma Alessandro voleva ad ogni costo ravvicinare le distanze e superare gli ostacoli», è stato chiamato a costruire un ponte. L’averlo realizzato in poche ore gli ha procurato «… l’ammirazione dei soldati e la benevolenza, che mai più non gli venne meno, del suo imperatore».

Promosso al grado di colonnello, contestualmente, è stato nominato anche aiutante di campo del granduca Michail.

Sempre in prima linea, ha partecipato alle successive terribili campagne contro i francesi, conclusesi nel 1814, con  l’assedio e la conseguente resa di Parigi. Durante quest’ultima battaglia, la perdita di un braccio, troncato da una palla di cannone, ha sofferto «… due precipitose e crudeli amputazioni per le quali fu quasi in sul morire».

Dopo le guerre napoleoniche, su esplicita richiesta del sovrano, ha accompagnato l’imperatore russo Alessandro I in diverse ufficiali missioni all’estero. Con lo scopo di «… pacificare le nazioni», è stato quindi: in Inghilterra, Austria, Francia e Germania.

Tornato in Russia, ha scritto e pubblicato in francese «… la memoria su la costruzione dei ponti a barile, inventata ed usata dagli inglesi».

Avendo goduto della fiducia e della stima dello zar Alessandro I, dal 1825, è stato anche consigliere personale dello zar Nicola I Romanov (Carskoe Selo, 1796 – Pietroburgo, 1855)

Avendolo in alta considerazione, il successore di Alessandro I lo ha sempre «… presentato come le meilleur de mes amis».

Consigliere miliare nell’ultima guerra russo-turca, alla fine del conflitto, è stato nominato generale e, subito dopo, tenente generale.

Dall’imperatore, ha avuto l’incarico di seguire ogni anno gli ufficiali nel loro viaggio d’istruzione in Europa «… per far tesoro di quanto vi era di più notevole in fatto di scienze guerriere». Nei panni di guida e maestro, li ha accompagnati a Parigi, Berlino, Vienna, Sardegna, Toscana, Napoli.

Nel mese di aprile del 1846, a fianco del monarca russo in visita ufficiale al Regno delle Due Sicilie, è arrivato a Napoli.

Il tenente generale Roberto Winspeare muore a Napoli, il 12 aprile 1846, in seguito a un attacco di febbre tifoidea.

Distintosi per ardimento e valore, mostrato in ogni occasione, è stato decorato con le più alte onorificenze concesse da governanti di Stati europei:

  • da Federico Guglielmo III (Postdam, 1771 – Berlino, 1840), re di Prussia: cavaliere dell’Ordine Pour le Merite, conosciuta anche come Blauer Max e della commenda dell’Aquila Nera;
  • da Aleksandr Pavlovič Romanov (San Pietroburgo, 1777 – Taganrog, 1825), zar di tutte le Russie: Gran Croce dell’Ordine di San Vladimiro e Gran Croce dell’Ordine di Sant’Anna;
  • da Luigi XVIII di Borbone (Versailles, 1755 – Paris, 1824), re di Francia: Legion d’Onore;
  • da Ferdinando II di Borbone (Palermo, 1810 – Caserta, 1859), re delle Due Sicilie: cavaliere di gran croce dell’Ordine costantiniano.

 Ordine Pour le Mérite

  Commenda dell’Aquila Nera

 Орден Святого Владимир = Ordine di San Vladimiro

 Орден Святой Анны = Ordine di Sant’Anna

 Légion d’honneur = Legion d’onore

 Cavaliere di gran Croce del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio

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