Cultura

Heart of the sea – La leggenda di Moby Dick

di Francesco “Ciccio” Capozzi

Inverno 1850, Nantucket, U.S.: il giovane scrittore Herman Melville intervista un sopravvissuto, allora giovane e inesperto mozzo, al naufragio della Baleniera Essex avvenuto nel 1820, attribuito ad un leggendario cetaceo di dimensioni mostruose.

Già da subito, quando apparve nel 1851, il romanzo “Moby Dick” fu considerato l’Iliade della giovane letteratura nordamericana: questo film (USA, ‘15) è una riflessione sugli avvenimenti (forse) reali che lo ispirarono.

Il film è tratto da un romanzo di Nathaniel Philbrick: siamo in presenza di un’operazione culturale complessa, gestita dal regista Ron Howard, anche produttore, con grande capacità. Qui il regista e il suo bravo e abile sceneggiatore Charles Leavitt, hanno dinamizzato l’azione, fino ad arrivare a guardare in fondo agli occhi di questo mostro di una grandezza innominabile.

C’è proprio la sequenza in cui il primo ufficiale, l’attore  Chris Hemsworth (il Thor della saga Marvel), il vero protagonista, e il mostro si fissano negli occhi. Da ciò scaturisce la riflessione generale sulla funzione della caccia alle balene, vista come una forma di saccheggio della natura.

La parte più lunga del film è quella della deriva dopo il naufragio. Sempre sotto la costante presenza del balenone. Ovvero: cosa si sente ad essere prede, e non più cacciatori.

L’intera narrazione è all’interno di un grande respiro visuale. In questo il lavoro del montaggio, della fotografia  e degli effetti speciali sono stati di più che ottima qualità, curati da diverse Companies specializzate.

Tra i responsabili di quelli non visuali è Mark Holt  il coordinatore-supervisore dotato di senso artistico più individuato.

http://www.trailersland.com/film/in-the-heart-of-the-sea

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