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Iaia Forte, omaggio a Elsa Morante

NAPOLI – In occasione del trentennale della Sala Assoli di Vicolo Lungo Teatro Nuovo  Iaia Forte sabato  9 alle 20.30 e domenica 10 gennaio alle 18 leggerà brani drammatizzati tratti dal bellissimo romanzo di Elsa MoranteL’Isola di Arturo”, di cui l’attrice partenopea ha curato l’elaborazione drammaturgica insieme a Carlotta Corradi.

Iaia Forte è nata a Napoli, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha debuttato in teatro con Toni Servillo, ed ha collaborato a lungo con il gruppo  “Teatri Uniti”. Inoltre ha lavorato con Leo De Bernardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi, Valerio Binasco, Emma Dante, Alfonso Santagata, Luca Ronconi partecipando a spettacoli tra i più premiati dalla critica degli ultimi anni.   Ha vinto il premio della critica come migliore attrice per “Il Misantropo” con la  regia di Toni Servillo. Ha esordito sul grande schermo con “Libera” di Pappi Corsicato, con cui ha interpretato anche “I buchi neri”, “I Vesuviani” e “Chimera”, ”Il volto di un’altra”. Nel corso della sua carriera cinematografica ha collaborato con Nichetti, Ferreri, De Bernardi, Martone, De Maria, Risi, Greneeway, Sorrentino ottenendo due Nastri d’Argento, un Globo D’oro, un Ciak d’oro e un premio Sacher come miglior attrice protagonista. Attualmente è Carmen a teatro per la regia di Mario Martone.

«Quando ho letto la prima volta L’Isola Di Arturo – ha spiegato Iaia Forte – ero molto giovane. I personaggi erano così vivi che mi sembrava di averli accanto, di sentire il loro calore nella stanza in cui leggevo. Quando in età adulta, già innamorata della Morante, ho deciso di rileggerlo, ho compreso cose che da piccola non riuscivo a capire, ma ho sentito che la memoria “fantastica” della prima lettura era rimasta intatta, e che questo libro, per me, avrebbe incarnato per sempre l’adolescenza. Procida, nel romanzo, è come l’anima di Arturo, un luogo incantato e innocente, che verrà abbandonato dal protagonista nell’età in cui si abbandona la propria infanzia.  L’Isola e Arturo sono quindi lo stesso corpo, selvatico e denso, sono l’infanzia e l’innocenza, e il romanzo racconta magnificamente quel “rito di passaggio” da un età all’altra così traumatico per tutti noi. Ho deciso di lavorare su questo romanzo per il piacere di comunicare una lingua così bella, e per passare del tempo in compagnia di “Quell’isola”, di quel tempo perduto, che è per tutti noi,  il  nutrimento più vitale dell’immaginazione».

Elsa Morante, Roma 1912, iniziò giovanissima a scrivere favole, poesie e racconti. Nel ‘36 incontrò Alberto Moravia e si sposarono nel ‘41. Insieme frequentarno Pasolini, Saba, Bertolucci, Bassani, Penna, Siciliano e Bellezza. Il suo primo romanzo, Menzogna E Sortilegio (‘48), fu seguito da L’Isola di Arturo (‘57). All’inizio degli anni Sessanta ebbe un’intensa relazione con l’artista Bill Morrow. Nel ‘63 Lo Scialle Andaluso, cui seguì Il Mondo Salvato Dai Ragazzini (‘68). Sei anni dopo scrive La Storia che fu al centro di  dibattiti infuocati. Il suo ultimo romanzo, Aracoeli, è dell’82. Morì nel 1985.

Per maggiori informazioni: botteghino@associazioneassoli.it – 081 19563943

 

 

 

 

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