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Il fantasma di Bianca

di Michele Di Iorio

Una truce leggenda racconta che in un palazzo del centro storico di Napoli nel ‘700 la padrona donna Lorenza per gelosia fece murare viva una giovane domestica, Bianca, il cui fantasma si aggira piangendo nella bellissima e antica dimora gentilizia. Alcuni storici antichi pensavano di aver individuato la donna che ordinò l’efferato delitto: la moglie del marchese don Troiano Spinelli. Secondo documenti di archivio la realtà è però diversa.

Il Palazzo dei principi Spinelli di Laurino in via dei Tribunali, fu il primo palazzo ad eessere edificato, nel 1370, vicino a quello dell’imperatore di Costantinopoli per volere di Roberto d’Angiò, che lo destinò a uno dei suoi figli. In seguito ospitò l’Accademia letteraria di Giovanni Pontano. Gli eredi Pontano vendettero poi agli Spinelli.

Dopo alterne vicende, nel ‘700 il Palazzo era di proprietà di Troiano Spinelli duca di Laurino e di Acquara, scrittore erudito, che completò il restauro della magione avita iniziati dal padre Giuseppe, come attesta lapide del 1767, posta tra i due forcipi della scala. La realizzazione venne affidata a Ferdinando Sanfelice e a Carlo Vanvitelli, che lavorarono anche su progetti di Ferdinando Fuga.

Don Troiano si sposò due volte: la prima moglie era donna Barbara Caterina dei principi Pinto, la seconda donna Ottavia Tuttavilla dei duchi di Presenzano. Quindi non si unì mai a una donna chiamata Lorenza, la feroce persona che avrebbe fatto uccidere la serva Bianca tra il 1739 e il1767.

Ma andiamo avanti di poco: il figlio di don Troiano, don Ferdinando, che fu Cavaliere di San Gennaro e di Malta, e Gentiluomo di Camera del giovane re Ferdinando IV di Borbone, nonchè ufficiale dei Real Liparotti, ebbe un unica moglie. Teniamoci forti: donna Lorenza Maria, della famiglia Caracciolo marchesi di San Vito.

Ecco la probabile mandante dell’efferato omicidio, gelosa del marito don Ferdinando. La leggenda vuole che quando Spinelli andò a salutarla prima di partire per la caccia reale del 1773, trovò Lorenza allo specchio mentre la serva Bianca la pettinava. Donna Lorenza trattò come di solito molto male il marito. Riflesso, incontrò lo sguardo che Bianca, dispiaciuta, aveva rivolto a don Ferdinando. Un’occhiata innocente della giovanetta, di solidarietà, di pena per il tono freddo e iroso della duchessa … Ma tanto bastò perché quella virago si convincesse di una tresca tra i due, e con la rabbia prese corpo la terribile vendetta nei confronti di Bianca.

Partito don Ferdinando, ordinò ai servi di imbavagliare la bella dai riccioli neri, Bianca di nome e di carnagione, e la fece murare viva dagli operai che stavano completando alcune nicchie nel palazzo. Il falegname che prese parte a questa atrocità raccontò che Bianca maledisse donna Lorenza e la famiglia Spinelli prima della posa dell’ultimo mattone della sua tomba, dicendo che sarebbe tornata, apparendo nella casa sia in momenti brutti che in quelli belliper far scontare quella cattiveria alla padrona.

E pare che così fu: apparve nel 1813, in lacrime per tre giorni prima della morte di donna Lorenza, nel 1817 tre giorni prima di quella del marito Ferdinando, di quella del loro figlio Luigi, sempre piangendo. Apparizioni che pare si verificassero anche alla scomparsa e altri personaggi della casata maledetta …

Ancora oggi si dice che Bianca appaia in lacrime sulla scala e in alcune sale del palazzo. Gli inquilini affermano di vederla in casa vestita di bianco e sorridente per gli eventi lieti o con un velo nero se presagio di brutte notizie.

(Foto by Gaia Borrelli, per gentile concessione)

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