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Il Libro, La controra

di Stanislao Scognamiglio

PORTICI (NA) – Con la passeggiata al centro storico, tenuta alle ore 10 della scorsa domenica 9 dicembre, alla ricerca dei luoghi in cui hanno vissuto i protagonisti della vicenda romanzata ambientata a Portici, si è concluso l’incontro con Antonino Nocito Alloni, autore di La controra.

Partito dalla centralissima piazza San Ciro, sotto la meticolosa guida dell’autore del romanzo storico, eccezionale anfitrione, il gruppo di curiosi, appassionati delle vicende locali, ha preso contezza dei palazzi abitati da Anna Attanasio e Gennaro Pace.

Seguendo le tappe del percorso del tour letterario “dopo La Controra”, attraverso cui si svolge la storia, è stata prestata maggior attenzione:

  • all’abitazione di Gennaro, sita nel palazzo alla via Bellucci Sessa, un tempo detta via Parrocchia, in volgo aret’ ’a parrocchia;
  • alla casa del notaio Giuseppe Pace, zio di Anna, ubicata al secondo piano del palazzo ad angolo tra via Enrico Arlotta e Michelangelo Naldi, ’o vico grande, all’epoca chiamata via Cannito;
  • al palazzo di proprietà della famiglia Naldi, nell’omonima via;
  • alla villa Agata, coincidente con l’odierna villa Angelina, al corso Giuseppe Garibaldi, immaginaria casa del marchese di Acquasparta;
  • alla villa Menna, già proprietà del signor Felice Campanile, al corso Giuseppe Garibaldi.

Inoltre, in ogni luogo raggiunto, narrato dalla viva voce dell’autore, hanno potuto ascoltare l’episodio in esso vissuto.

Nel corso della narrazione, non è stata per niente celata la passionalità dello scrittore, tanto desideroso di tornare nei posti in cui ha trascorso l’infanzia e la giovinezza.

Il voluminoso libro La Controra, edito da Guida editori, disponibile in libreria dai primi giorni di dicembre, è stato presentato dall’autore nel pomeriggio di martedì 11, presso l’A Mondadori Point, al civico 3 del II viale Melina, a Portici.

Antonino Nocito Alloni, alla sua opera prima, frutto di dieci anni di ricerche negli archivi anagrafici, parrocchiali e notarili, partendo dai racconti fattigli da nonni porticesi e «… dalle carte di famiglia sorprendentemente salvate all’oblio», ha avuto l’ispirazione per creare il romanzo.

Con un incipit manzoniano, attraverso la storia di personaggi attori di episodi reali e con soggetti creati dalla sua fantasia, in modo fruibile, ha saputo collegare le diverse vicende e rendere uno spaccato della storia d’Italia.

«… È l’inizio del 1888 e da alcuni mesi la diciottenne Anna, orfana di entrambi i genitori, è stata accolta a Portici, in casa dello zio notaio, nel cuore dell’estinto Regno delle Due Sicilie. La quiete della tranquilla cittadina viene turbata dalla morte di un anziano senatore del nuovo Regno. Il notaio ne apre il testamento e s’imbatte in un segreto che il defunto nasconde da ormai cinquant’anni. Carte di valore inestimabile del suo amico di giovinezza, Giacomo Leopardi. Ma non è l’unico segreto che la grande casa in cui il senatore è morto nasconde al suo interno. Il primogenito del notaio, Gennaro, durante una ricognizione rinviene delle lettere di tanto tempo prima: un ufficiale alla moglie, un assedio ad oltranza.

Anna e Gennaro, inseparabili cugini, e Carolina, la figlia del proprietario del Caffè della piazza, scopriranno lentamente che dietro quelle lettere si cela qualcosa di più delle semplici romanticherie dal fronte di un soldato per la sua amata. Qualcosa che ha condizionato il loro stesso passato. Tra nuovi amici, forestieri, amori e nemici celati, si districheranno questi giovani nella controra della loro vita, contesi tra inopportune ma inevitabili coincidenze e un mistero che aleggia sul loro destino.

Tra Napoli, la costiera, e, poi, fin nell’antico Monferrato e, quindi, sulle Alpi, ad Arco in territorio ancora austriaco, tutto troverà un significato. Delle lettere abbandonate, un calice custodito, un patrimonio dilapidato, la guerra dei briganti, il segreto di una rocca, una favola antica».

Nel corso della presentazione, Francesca Ciannella, voce narrante, intercalando all’esposizione dell’autore, ha curato la lettura di alcune pagine del libro. In particolare, ha declamato la figura di Anna, l’incontro di Gennaro con Irene a Ravello, una lettera dell’ufficiale borbonico impegnato nella difesa della fortezza di Gaeta.

Dal conto suo, la studiosa Lena Formisano, ha sottolineato quante riflessioni possano scaturire dall’attenta lettura del romanzo storico.

Il testo, a esempio, offre la possibilità di riflettere sulle difficoltà della costituzione di un nuovo regno, la mancata realizzazione di un progetto di sviluppo, ed altro ancora.

La presentazione, organizzata dall’Associazione culturale BLab, in collaborazione con i titolari dell’A Mondadori Point di Portici, è stata introdotta e moderata dalla giornalista Ileana Bonadies.

Antonino Nocito Alloni è nato a Napoli il 3 marzo 1977.

A Portici, dove ha vissuto fino all’età di venticinque anni, dalle scuole elementari fino alla maturità classica, ha frequentato l’Istituto dei padri Scolopi Glicerio Landriani a Bellavista.

Laureatosi in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Napoli, dal 2015 lavora in Leonardo alla divisione Elicotteri, presso la sezione staccata di Philadelphia, negli Stati Uniti d’America.

Nel tempo libero, come volontario, tiene frequenti seminari di storia, cultura e lingua italiana all’America-Italy Society of Philadelphia..

 

 

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