Cultura

Il libro: La Libreria del 900 e altre storie

di Stanislao Scognamiglio

PORTICI (NAPOLI) – Tra le ospitali mura della libreria Libridine in via Diaz nella serata di sabato 23 aprile Teodoro Reale ha presentato il suo ultimo lavoro La Libreria del 900 e altre storie di librerie e antifascisti a Napoli.

In un capitolo del tutto inedito, l’Autore ha raccontato la storia di sei librerie napoletane operanti nel capoluogo campano durante il ventennio fascista: Libreria del 900, Libreria Ceccoli, Libreria Oreste Mosca, Libreria Detken, Libreria Guida, Libreria Maone.

I titolari di queste librerie «… ultimi avamposti di quella religione della libertà di crociana memoria», svolsero la loro opera di avversione al regime, organizzando incontri tra i militanti antifascisti loro abituali frequentatori, promuovendo l’attività culturale, editando nuovi libri a tema politico, allestendo mostre d’arte visive, preparando altre attività capaci di contrastare il regolare corso del Fascismo.

Vestiti i panni di editore la Libreria del 900, editò Isola, primo libro del poeta Alfonso Gatto.

La Libreria Ceccoli, all’indomani della scoperta dell’assassinio del socialista Giacomo Matteotti pubblicò il libro Matteotti è vivente e, poi le opere di  noti autori antifascisti, tra le quali risalta la “polemica antifascista” di Arturo Labriola.

La Libreria Guida provvide a ricoprire con titoli posticci le copertine delle opere contro il regime provenienti dai Paesi esteri. Invece, indossate le vesti di sedi di cospirazione la libreria Detken, alle cui dipendenze come commesso aveva il giovane Giorgio Amendola, diventò il recapito clandestino del Partito Comunista d’Italia a Napoli.

La libreria di Oreste Mosca accolse il medico Dino Fienga, fondatore e primo segretario della sezione napoletana del Partito Comunista d’Italia.

La libreria Maone annoverò tra i suoi frequentatori il giovanissimo Gerardo Marotta, futuro fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

Dotato di un’esauriente iconografia, il volume, edito nel dicembre 2015 dalla Bibliohaus BH di Macerata, a dire del professor Oliviero Diliberto, docente di Diritto Romano presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari, autore della prefazione: «Questo volume racconta molte storie. Suscita emozioni. Incuriosisce e appassiona. Rende onore a una generazione di librai (ed editori) che sapeva coniugare l’amore per la carta e le carte con quello della democrazia».

Il professor Antonio Alosco, docente di Storia Contemporanea al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nel suo intervento ha fornito al pubblico presente puntigliosi e precisi suggerimenti per una lettura critica del volume.

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