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Il Libro, La storia ha detto il falso

Il giovane scrittore porticese Mario De Martino venerdì 22 novembre alle ore 17.30 presenta a Villa Savonarola il suo ultimo libro La storia ha detto il falso

PORTICI (NA – Nella splendida Villa Savonarola in corso garibaldi venerdì 22 novembre alle ore 17.30 si terrà la  presentazione di La storia ha detto il falso, edizioni Formamentis, ultimo libro dello scrittore porticese Mario De Martino.

La storia ha detto il falso è un viaggio tra le fake news del passato ma anche del presente.

Mario De Martino nella sua ultima fatica letteraria si è dedicato a “smontare” le bufale che sono passate come verità, vuoi per ignoranza, vuoi perché in fondo la storia la scrive chi vince, e quindi conviene che il perdente passi alla posterità sconfitto in tutti i sensi. Non a caso, la prefazione di La storia ha detto il falso è a cura della scrittrice e storica Corinna Zaffarana, che dal 2012 dirige «… la sezione culturale del Centro Studi e Ricerche C.T.A.102 – una splendida organizzazione no-profit che si occupa della divulgazione della cultura di frontiera e della possibilità di tenere vivo un dialogo extra-accademico di alto profilo.»

Il libro. Da sempre la Storia è dispensatrice di mezze verità. Ciò che siamo abituati a dare per scontato quasi mai fotografa la realtà dei fatti, complici la tradizione, le influenze culturali e gli insegnamenti degli antichi, il nostro passato si è arricchito di avvenimenti inverosimili, a lungo ritenuti autentici.

Nel medioevo, i monaci amanuensi hanno salvato dall’oblio la cultura antica copiando e ricopiando testi storici, poetici e letterari. Se per alcune opere non possiamo escludere una certa fedeltà agli originali, per molte di esse ci si è spinti decisamente oltre, manipolando, emendando e, nel peggiore dei casi, inventando di sana pianta per adattare il testo alle necessità del momento.

Tra il medioevo e il Rinascimento si è spesso ricorso ad artifici letterari e a pure invenzioni per meri interessi politici ed economici: dalla nascita dell’arciducato d’Austria al misterioso regno del Prete Gianni, passando per i manoscritti perduti di Dante e per la compilazione dei testi biblici, l’uomo ha sempre piegato la Storia ai propri interessi.

Con l’avvento dell’umanesimo e l’affermazione di un rinnovato interesse per l’antico, veri e propri detective di libri hanno girato l’Europa alla ricerca di manoscritti che tramandassero le opere della latinità, pronti per essere copiati e immessi sul mercato. Per secoli sono stati avanzati dubbi in merito alla genuinità di molti ritrovamenti, che ancora oggi includiamo nei manuali scolastici e consideriamo perfettamente autentici.

Con la fine del medioevo, la Storia ha dovuto fare i conti con la più grande operazione di cover-up degli ultimi secoli, finendo col presentarci un personaggio a metà strada tra l’ingenuo navigatore imbattutosi per caso in un «nuovo mondo» e il grande scopritore che ha traghettato l’Occidente verso la modernità: Cristoforo Colombo. Sulla sua impresa sono stati versati fiumi di inchiostro: da dove derivavano le sue certezze sulla possibilità di raggiungere l’Oriente navigando verso Occidente? È stato davvero il primo occidentale a tentare una simile avventura?

Con l’età moderna si è imposta anche un’analisi maggiormente critica del passato: nient’altro che un «… dotto piano tardo medievale di falsificazione universale della storia», secondo il pensiero dello storico Wilhelm Kammeier, assai perplesso sull’attività della Chiesa e dei copisti sul finire dell’età di mezzo.

Nel tempo, numerosi altri eruditi sono arrivati ad assumere posizioni estremiste: un gesuita francese del diciassettesimo secolo, Jean Hardouin, metteva in dubbio l’intera storia antica, definendola un falso elaborato a tavolino dagli eruditi medievali; nel Settecento, a dubitare della cronologia universalmente accettata è stato addirittura Isaac Newton, con la sua proposta di riscrivere intere pagine del nostro passato eliminando invenzioni e forzature.

In tempi moderni, la lezione dei Rinascimentali è stata fatta propria da chi ha visto nella diffusione di fake news un perfetto strumento di controllo sulle masse. I grandi imprenditori, dai Rothschild ai Rockefeller, le hanno sfruttate in ambito economico; gli uomini di Stato se ne sono serviti per giustificare interventi militari in giro per il mondo, fomentando paure ingiustificate e riscrivendo il passato a proprio uso e consumo.

La Storia insegna che a dire il falso si ha sempre ragione.

L’autore. Mario De Martino è nato a Torre del Greco nel 1993, ma vive a Portici.

Laureato in Filologia Moderna, si è specializzato alla Scuola di alta formazione in Storia e Filologia del manoscritto e del libro antico dell’Università Federico II, collaborando alla realizzazione di un catalogo dei codici medievali e degli incunaboli conservati presso la biblioteca dei Girolamini di Napoli.

Ha  cominciato a pubblicare libri giovanissimo, nel 2009, e oggi ha all’attivo ben otto pubblicazioni di narrativa e saggistica. Vanta inoltre partecipazioni ad antologie.

Giornalista pubblicista, Mario De Martino ha collaborato con diverse testate e tenuto incontri e workshop in occasione di manifestazioni letterarie nazionali come il Lucca Comics & Games e il Salone del libro di Torino. Dal 2010 tiene presentazioni nelle scuole superiori di Roma, Perugia e Napoli incentrate sull’importanza della scrittura tra i giovani.

Attualmente insegna materie letterarie nei licei.

L’evento letterario di Villa Savonarola, a ingresso libero, gode del patrocinio del Comune di Portici.

Per maggiori informazioni: www.mariodemartino.com | www.edizioniformamentis.it

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