Cultura

Il Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi

Un Museo intitolato a Libero D’Orsi, l’appassionato archeologo stabiese che diede impulso agli scavi 

CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) – Negli spazi della storica Reggia di Quisisana il 24 settembre è stato inaugurato il Museo Archeologico alla presenza del sindaco Gaetano Cimmino del direttore generale dei Musei Massimo Osanna, il, Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, Generale Mauro Cipolletta.

Il ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini non è purtoppo potuto intervenire, ma ha inviato un messaggio di saluto

Il nuovo spazio museale, l’ex Antiquarium stabiano intitolato a Libero D’Orsi, è dedicato all’esposizione di numerosi e prestigiosi reperti del territorio stabiano.

Libero D’Orsi (1888-1977), preside e appassionato archeologo, negli anni ’50, intraprese la riscoperta delle Ville Stabiane, già parzialmente indagate in età borbonica. Il professor D’Orsi, a proprie spese, nel 1958 curò il Museo di Stabiae, allestito nella scuola media che dirigeva. Aveva intrapreso la campagna di scavi dal ’49, quando ricoprì la carica di Ispettore Onorario alle Antichità e Belle Arti. Riportò alla luce molte delle ville romane presenti nell’area.

L’operazione, curata e promossa dal Parco Archeologico di Pompei con l’organizzazione di Electa, restituisce al patrimonio italiano il più antico sito reale borbonico – edificio simbolo che vanta una storia di oltre sette secoli – insieme a preziose testimonianze della vita quotidiana, in particolare quella che si svolgeva nelle ville romane d’otium  – le lussuose residenze finalizzate al riposo, del corpo e dello spirito, dalle attività e dagli affari – e nelle ville rustiche, simili nella concezione alle moderne fattorie – site in posizione panoramica con “vista” sul Golfo di Napoli.

Il percorso espositivo del museo, il cui progetto scientifico è curato dal Parco Archeologico di Pompei, si propone di offrire un quadro complessivo di Stabiae e dell’Ager Stabianus dall’età arcaica sino all’eruzione del 79 d.C.

Le prime sale sono dedicate alla storia della Reggia di Quisisana e alle ricerche archeologiche, tra scavi borbonici e quelli  effettuati da Libero D’Orsi.

Ancora, la Stabiae  preromana, illustrata da materiali votivi dal santuario in località Pri- vati (metà IV-fine II sec. a.C.), riferibili al culto di una divinità femminile, e da corredi funerari dalla necropoli arcaica di Via Madonna delle Grazie (dalla seconda metà del VII sec. a. C. alla fine del III sec. a.C.).

Il periodo romano, fino al 79 d.C., è invece ricostruito attraverso un criterio espositivo crono- logico e topografico, con alcuni approfondimenti tematici.

Nell’area dell’odierna Castellammare di Stabia vennero edificate numerose ville residenziali, con strutture termali, portici e ninfei splendidamente decorati.

Il percorso di questa fase storica prende avvio dalle celebri ville costruite sul pianoro di Varano, di cui si presentano le straordinarie decorazioni: da Villa San Marco alla Villa del Pastore, dal Secondo Complesso fino a Villa Arianna.

Ancora, la villa del Petraro (comune di Santa Maria la Carità), importante complesso che ha restituito decorazioni in stucco provenienti da lussuosi ambienti termali, e quella di Carmiano (comune di Gragnano), cuore dell’allestimento permanente.

In questa sezione, un approfondimento tematico dedicato all’alimentazione introduce il visitatore all’esposizione del triclinio di Carmiano: il tema del cibo, della sua preparazione e consumazione, è illustrato da vasellame da mensa in bronzo, terracotta e vetro, da vasellame da cucina ed anfore, sui momenti convivialità.

Previsto, inoltre un ampliamento del percorso espositivo, all’interno del quale sarà possibile visitare la decorazione della rampa che collega il peristilio inferiore con quello superiore di Villa San Marco.

Gli affreschi necessitano di un intervento di restauro e di ricomposizione, il cui progetto è stato caricato sulla piattaforma Art Bonus, in attesa di essere sostenuto da elargizioni da parte di soggetti privati che potranno beneficiare degli sgravi fiscali previsti dalla normativa e godere del merito di aver contribuito alla musealizzazione di questi noti reperti.

Orari di apertura del Museo Libero D’Orsi:

estivi: 19-16| invernali: 9-17
Il giorno di chiusura settimanale è il martedì.

Biglietti:

  • intero: € 6 (+ € 1.50 su prevendita online)
  • ridotto: € 2 (+ € 1.50 su prevendita online) acquistabile sul sito www.ticketone.it, unico rivenditore online autorizzato
  • gratuito come da normativa.

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