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Il passaporto sanitario europeo

Carlo Alfaro, Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi (Na), ove è titolare di Incarico professionale di consulenza, studio e ricerca di Adolescentologia, ci dice come riprendere la vita con il Covid e viaggiare con il passaporto sanitario 

Si chiama Certificato Covid digitale UE il “passaporto sanitario” (chiamato anche “Green Pass europeo”) che, a decorrere dal primo luglio, tramite un codice QR, consentirà di viaggiare nei Paesi dell’Unione Europea.

Il certificato servirà da prova del fatto che una persona si trovi in una di queste tre condizioni: a) è stata vaccinata contro il Sars-CoV-2; b) è guarita dalla malattia; c) si è sottoposta a test con esito negativo.

Il certificato Covid digitale UE può dunque contenere tre tipi di certificato: a) certificato di vaccinazione (valido da 14 giorni dopo il completamento del ciclo vaccinale, cioè due dosi per Pfizer/BioNTech, Moderna e AstraZeneca o una dose per Janssen, e fino a 9 mesi dopo); b) certificato di guarigione (entro 180 giorni, 6 mesi, a partire dalla data di fine isolamento); c) certificato di test negativo (test molecolari effettuati entro le 72 ore precedenti o antigenici rapidi di ultima generazione entro le 48 ore precedenti).

A rilasciare i certificati, in formato cartaceo o digitale, sono: nel caso del vaccino, le strutture sanitarie a conclusione della somministrazione; nel caso della guarigione dalla malattia, se si è stati ricoverati, l’ospedale, mentre nel caso di cure a casa il Dipartimento di Igiene dell’Asl o il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta; nel caso di tampone, la struttura o il laboratorio dove è stato effettuato.

Il certificato ha durata di 1 anno.

L’obiettivo del passaporto sanitario europeo è agevolare la libera circolazione in sicurezza all’interno dei Paesi aderenti, senza la necessità di test o quarantene all’ingresso in un’altra Nazione. Gli Stati membri dovranno astenersi dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato Covid digitale UE. Nel caso malaugurato poi la situazione epidemiologica peggiorasse o fosse segnalata un’elevata prevalenza di varianti problematiche, gli Stati membri potrebbero ripristinare misure restrittive sui viaggi anche nei confronti delle persone vaccinate o guarite.

Il certificato può essere utilizzato in tutti gli Stati membri dell’UE (27 Paesi), e inoltre in Paesi dello Spazio Economico Europeo (S.E.E.) aderenti quali Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

La Commissione europea ha istituito un gateway (cioè una piattaforma o infrastruttura digitale che collega tutte le banche dati nazionali) attraverso il quale le firme digitali possono essere scambiate tra Stati membri, affinché i certificati Covid digitali UE possano essere verificati in tutta l’Unione e negli Stati aderenti dello SEE. La Commissione si sta anche adoperando per garantire che i certificati siano compatibili con i sistemi di Paesi non appartenenti all’UE e al SEE.

I certificati Covid digitali UE saranno gratuiti e rigorosamente protetti dalla privacy.

Per quanto riguarda i bambini, se i genitori dispongono del certificato devono essere considerati anche loro esentati dalla quarantena quando viaggiano con i genitori.

Dal primo luglio gli Italiani avranno il certificato per circolare liberamente in tutta Europa su Io, la App della Pubblica Amministrazione. Ci sarà un sito ad hoc, collegato al sistema Tessera Sanitaria, dove gli utenti dotati di Spid o carta di identità elettronica (la Cie) potranno inserire le cifre della tessera sanitaria, la scadenza e un codice temporaneo (OTP, one time password) corrispondente al certificato. Potranno quindi scaricare il documento come pdf o inviarlo per posta elettronica o per la stampa.

Medici di famiglia e farmacisti potranno consegnare il documento a quanti – soprattutto anziani – non hanno dimestichezza con l’informatica. Medici e farmacisti accederanno al sistema tessera sanitaria con le proprie credenziali, inseriranno il codice fiscale dell’assistito e otterranno il certificato, da scaricare, stampare, inviare per mail.

In Italia esiste già il passaporto sanitario nazionale, introdotto dal decreto del 22 aprile 2021 e in vigore dal 15 giugno, che rispetta gli stessi criteri di quello europeo e serve per gli spostamenti inter-regionali, per visitare i parenti in Rsa, per l’accesso a matrimoni, eventi musicali e sportivi, fiere, convegni e congressi.

Viaggiare rappresenta un’opportunità incredibile per vivere nuove emozioni, conoscere luoghi, tradizioni, culture, cibi e usanze differenti, staccare la spina della quotidianità e ridurre stress e tensioni, sperimentare se stessi, aumentare le capacità di adattamento e di gestione e soluzione dei problemi, ampliare gli orizzonti mentali e le proprie idee e prospettive.

La pandemia ci ha tarpato le ali, col consiglio delle istituzioni mondiali di limitare il più possibile gli spostamenti non essenziali, come i viaggi per turismo. Ora, finalmente, con il miglioramento della situazione epidemiologica e l’avanzamento delle campagne di vaccinazione, diventa possibile allentare gradualmente le misure sui viaggi. Un segnale di speranza, che la vita possa ricominciare per il mondo dopo il devastante stop imposto dalla pandemia.

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