Cultura

Il primo rotocalco italiano? È nato a Napoli

di Michele Di Iorio

Se l’editore Leo Longanesi a Milano diede alle stampe il rotocalco Omnibus nel 1937 dove venivano valorizzate le immagini fotografiche, bisogna precisare che la prima testata del genere nacque Napoli nel l’11 febbraio 1924: si chiamava Il Mattino illustrato, edito dal giornalista napoletano Antonio Scarfoglio, figlio dei famosi Edoardo e Matilde Serao.

Secondo in Europa solo al primo rotocalco nato in Germania nel 1922, anticipò le testate americane del 1926. Quella milanese di ben 14 anni.

Sin da giovanissimo Antonio Scarfoglio, classe 1886, mostrò di avere il giornalismo nel suo Dna. A 17 anni fu reporter di guerra a Creta, poi  direttore del quotidiano Il Mattino fino al 1917, anno della sua morte.

Le sue esperienze sul campo gli fecero comprendere l’importanza delle illustrazioni a corredo degli articoli: sognava di fare un rotocalco come il Sommer Tag tedesco. Suo padre Edoardo aveva tentato di farlo già  nel 1903, ma l’iniziativa era fallita.

Antonio Scarfoglio, non sostenuto e quasi avversato dai suoi tre fratelli pure giornalisti, nel 1923 installò una tipografia e una sede iniziale del suo progetto nel terraneo dell’Albergo dei Poveri, coadiuvato dal tipografo Vincenzo Marra dall’anziano giornalista Arturo Nappi e il giovane Mario Miccio, il fotografo ungherese Blum, quello americano Klotz e quello napoletano Magrelli, i tre giornalisti fratelli americani Blok. Le illustrazioni erano di Ugo Matania e la pubblicità veniva curata dall’azienda Bresci.

Bastarono  tre milioni e seicentomila lire per gli impianti: la pubblicità pagava le 5000mila copie iniziali, ciascuna del peso di 48 grammi. Il direttore responsabile era Raffaele Costagnola. Il numero pilota uscì l’11 febbraio 1924: costo 30 centesimi. In prima pagina la foto di Benito Mussolini in abiti borghesi. All’interno 16 pagine illustrate con  eleganti fotografie e come notizia principale i festeggiamenti del popolo di Fiume per l’annessione all’Italia. 

Il Mattino illustrato ebbe una grande affermazione con il servizio giornalistico pubblicato il 30 giugno 1924 sul delitto Matteotti: dalle iniziali 40mila copie arrivò  a 180mila vendute su tutto il territorio nazionale. Nei giorni successivi mantenne la media record di 360mila copie, di cui 300 mila nel nord Italia.

A questo punto l’Unione Pubblicità italiana chiese l’esclusiva versando un milione di lire alla ditta concessionaria Bresci e depositò un milione di lire per l’avviamento di Il Mattino illustrato, garantendo un milione annuo di pubblicità al coraggioso rotocalco di Napoli.

Dopo un anno di vita Il Mattino illustrato raggiunse la vendita di 400mila copie  di 32 pagine. Venne fondato anche uno filiale, Modella, con una tiratura di 30mila copie diretto da Isabella Gasparini con la collaborazione del parigino Vogue, e nel 1925 un altro ancora, Tutti gli sports, 90mila copie settimanali.

Il Mattino illustrato si trovò  però a dover fare i conto con la concorrenza di La Domenica del Corriere di Milano.

Nel 1928 a causa delle troppe spese il rotocalco napoletano fu venduto dagli Scarfoglio o al Corriere della Sera, ma continuarono le pubblicazioni da Napoli. Veniva diretto da Domenico Mancuro. L’ultimo direttore napoletano fu  Aldo Molinari.

Nel 1943 una bombardamento alleato colpì l’Albergo dei Poveri e il giornale rischiò di non uscire, ma in qualche modo le pubblicazioni continuarono. Alla fine dell’anno la sede di Il Mattino illustrato fu occupata dagli americani che vi stampavano il loro giornale Star and Stripes per le truppe USA in Italia.

Il giornalista Ludovico Greco tentò di risvegliare il glorioso rotocalco  napoletano nel 1946 e poi nel 1949 con direttore Alberto Consiglio, ma la concorrenza era diventata troppo  forte. La tipografia venne presa in gestione da una casa editrice di Milano per alcuni anni, e poi si trasferì definitivamente a Roma.

Ancora nel 1977 si tentò di riprendere le pubblicazioni di Il Mattino illustrato: veniva stampato ad Afori in provincia di Milano in uno stabilimento della Rizzoli ma con  redazione a Napoli.

Purtroppo il terremoto  del 1980 fece terminare definitivamente le pubblicazioni dell’antesignano dei rotocalchi italiani, secondo soltanto al Sommer Tag tedesco.

Il Mattino illustrato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *