Culturaracconti

Il Racconto, Don Terzino

Quella volta che aveva giocato a calcio nel ruolo di terzino era bastato per farlo inserire nella comunità…

di Giovanni Renella

Tratto da Don Terzino e altri racconti, Graus Editore, 2017

Quel soprannome lo accompagnava sin da una memorabile partita disputata su quel campetto di campagna: baciato dalla grazia, forse perché era un prete, aveva giocato nel ruolo di terzino la finale di un torneo strapaesano, molto sentito dai suoi parrocchiani.

La sua prestazione era stata determinante nel condurre la squadra alla vittoria e, dalla domenica successiva, i banchi della chiesa erano sempre stati pieni, a patto che il giovane prete, dopo la messa, avesse indossato le scarpette da calcio e fosse sceso in campo a difendere i colori della squadra locale.

Partita dopo partita quell’appellativo, “don Terzino”, aveva soppiantato il suo vero nome, Domenico, tanto che persino le anziane donne della parrocchia, quando si rivolgevano a lui, lo chiamavano don Terzino, per poi immediatamente scusarsi, mortificate, per quell’errore che tanto metteva di buon umore il prete.

Domenico aveva compreso subito che la sua passione per il calcio e la sua predisposizione al gioco potessero essere la chiave per rianimare quella comunità abituata ad un vecchio prete, che per poco non recitava ancora la messa in latino.

L’anziano sacerdote, prima di andar via, si era raccomandato di andarci giù pesante con i Padre nostro e le Ave Maria per i ragazzi che gli avessero confessato di “toccarsi proprio lì”, anche più di una volta al giorno.

Domenico aveva dovuto fare uno sforzo non da poco per restare serio di fronte alla preoccupazione del vetusto religioso, che nel congedarsi non aveva trovato niente di più importante da affidargli della giusta espiazione per gli smanettamenti adolescenziali.

Eppure, di lì a poco, avrebbe avuto il suo bel da fare per farsi accogliere da quella comunità, così poco abituata ai cambiamenti.

Gli uomini al lavoro nei campi, le donne a casa, i ragazzi a scuola, i vecchi al bar e i giovani impazienti di lasciare il paesino.

Solo il calcio, la domenica, li riuniva tutti insieme a sostegno della squadretta locale.

Domenico fu proprio contento di aver trovato la strada per arrivare al cuore della comunità.

Gli sembrò strano che, di tutta una vita spesa in buona parte in missioni in giro per il mondo a servire il Signore occupandosi degli ultimi della Terra, gli tornasse in mente proprio il periodo in cui era conosciuto come “don Terzino”, nel momento in cui, a distanza di più di quarant’anni, era steso a San Pietro, faccia a terra, ai piedi del Papa che lo stava consacrando cardinale.

Cardinale don Terzino, pensò e un sorriso gli attraversò le labbra e gli riempì il cuore.

 

Nato a Napoli nel ‘63, agli inizi degli anni ’90 Giovanni Renella ha lavorato come giornalista per i servizi radiofonici esteri della RAI.

Ha pubblicato una prima raccolta di short stories, intitolata “Don Terzino e altri racconti” (Graus ed. 2017), con cui ha vinto il premio internazionale di letteratura “Enrico Bonino” (2017), ha ricevuto una menzione speciale al premio “Scriviamo insieme” (2017) ed è stato fra i finalisti del premio “Giovane Holden” (2017).

Nel 2017 ha vinto il premio “A… Bi… Ci… Zeta” per i racconti bonsai.

Nel 2018 è stato fra i finalisti della prima edizione del Premio Letterario Cavea.

Alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Sette son le note” (Alcheringa ed. 2018) e “Ti racconto una favola” (Kimerik ed. 2018).

Nel 2019 ha pubblicato la raccolta di racconti “Punti di vista”, Giovane Holden Edizioni con cui ha vinto il Premio Speciale della Giuria al “Premio Letterario Internazionale Città di Latina”.

Nel 2020 alcuni suoi racconti sono stati inseriti nelle antologie “Cento parole” e “Ti racconto una favola” entrambe edite dalla Casa Editrice Kimerik.

Con un racconto, pubblicato dalla Giovane Holden nel volume n.7 “Bukowski. Inediti di ordinaria follia”, è risultato finalista al Premio Bukowski 2020.

Sempre nel 2020, altre sue storie sono state selezionate e inserite nell’antologia “Io resto a casa e scrivo” edita dalla Kimerik.

Nel 2021 due sue favole sono state pubblicate nell’antologia “Ti racconto una favola 2021” ed. Kimerik.

A luglio 2021 un suo racconto è stato pubblicato nell’antologia “Desiderio d’estate” ed. Ensemble.

 

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