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Il Racconto, Viaggi last minute

di Giovanni Renella

«Mettetevi comodi, a tutto il resto pensiamo noi».

Da oltre un secolo era questo lo slogan dell’azienda di famiglia e per generazioni gli eredi del capostipite e fondatore della premiata ditta Viaggi last minute se ne erano fatti un vanto.

Mai nessuno che si fosse lamentato o avesse protestato per un disservizio; mai una lamentela al check-in o una volta giunti a destinazione: tutto si svolgeva senza il minimo intoppo, tenendo fede al motto dell’impresa.

Nessun viaggio era mai stato procrastinato: stabiliti il giorno e l’ora, chi doveva partire, partiva.

Non c’erano avverse condizioni meteo, traffico cittadino o extraurbano, sciopero dei controllori di volo o dei piloti, ritardi ferroviari o altro che potessero annullare i viaggi previsti.

E anche quando nelle stagioni più fredde e in quelle più calde le partenze si intensificavano,  la Viaggi last minute era lì pronta, 24 ore su 24, ad offrire il suo impeccabile servizio.

Certo le tariffe praticate non erano fra le più economiche, ma con una intelligente operazione di marketing in agenzia riuscivano a praticare sconti che rendevano l’impresa altamente competitiva sul mercato.

Tutto stava a prenotare il viaggio con largo anticipo, più che di mesi, di anni.

I prezzi per i più giovani erano veramente low cost; più alti per gli anziani, che si riducevano all’ultimo minuto con partenze prevedibili, ma non programmate.

Il divario delle tariffe praticate era facilmente spiegabile.

Più il viaggio, come era solito avvenire per i giovani, era lontano nel tempo e quindi comodamente programmabile, più l’impresa poteva investire e far fruttare i soldi ricevuti in anticipo; la scadenza ravvicinata, che era invece l’opzione più frequente per gli anziani, riduceva i margini di profitto propri di ogni investimento a lungo termine.

Né mancava il risvolto sociale nella strategia commerciale dell’azienda, laddove riservava, alle fasce sociali più deboli, la possibilità di usufruire di comodi pagamenti rateali, a tasso zero.

Ai clienti si forniva una vasta gamma di scelte sulle opzioni di viaggio, che comprendeva  auto, treno, nave, aereo e addirittura, per i più romantici, anche la carrozza.

C’era stato qualcuno più estroso che aveva optato per il side-car ed era stato accontentato.

L’unico trasporto che proprio si rifiutavano di fare, a causa dei seri rischi di tenuta dell’equilibrio del passeggero, era quello su moto; per tutto il resto, bastava chiedere.

Insomma, con i Viaggi last minute tutto si svolgeva all’insegna del comfort più assoluto, tanto che, lungo l’itinerario, si aveva la sensazione di viaggiare sul velluto o, meglio ancora, sul raso: quello delle imbottiture delle bare che accompagnavano i “viaggi dell’ultimo minuto”.

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