Società

Il recupero dell’Arco Borbonico

Iniziato il recupero e risistemazione dell’Arco Borbonico a via Caracciolo. Francesco Emilio Borrelli: finalmente partono i lavori

CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Sono partiti i lavori per risistemare l’Arco Borbonico a via Caracciolo. Per ora si sta allestendo il cantiere con i ponteggi e i lavori dovrebbero durare meno di un anno per un costo di 550mila euro. Grazie all’enorme lavoro del Presidente dell’Autorità Portuale Andrea Annunziata che finalmente è riuscito a sbloccare la situazione: finalmente si parte.

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L’Arco del Lungomare crollò il 2 gennaio 2021, vittima di un annunciato cedimento quasi totale causato da una violenta mareggiata.

Il manufatto risale all’800 e nacque come terminale dello scarico fognario, ‘o Chiavicone, quando la cloaca, un semplice canale scoperto, venne interrata.

Un’opera voluta nel 1839 da Ferdinando II di Borbone ma successivamente riconfigurata, su progetto di Enrico Alvino, intorno al 1872 quando furono avviati i lavori della Colmata di Via Partenope.

Usato a volte come approdo dai pescatori del vicino Borgo di Santa Lucia, fece pensare che fosse parte dei resti del molo borbonico, che invece si trovava poco più avanti.

È utile ricordare – sottolinea Borrelli – che questi lavori sono stati oggetto di una trattativa molto lunga con la Soprintendenza e che per non danneggiare i ristoratori che si trovano di fronte invece di coprire il cantiere con normali pannelli è stato ricostruita la parte coperta del panorama. Continueremo a seguire il cronoprogramma come abbiamo fatto con i lavori del Molo Beverello e come stiamo facendo con il prossimo appalto per risistemare l’approdo Borbonico della Colonna Spezzata a Piazza Vittoria.

I lavori saranno eseguiti, sotto la stretta sorveglianza della Soprintendenza,  in più fasi: la prima riguarda l’allestimento del cantiere e dei ponteggi per raggiungere in sicurezza il manufatto.

La seconda interesserà la delicata attività di salpamento e selezione del  materiale lapideo  che nel tempo è stato divelto dall’azione del mare.

La terza, certamente più delicata, prevede complessi interventi di restauro delle strutture esistenti e di ricostruzione delle ampie parti crollate per ripristinare la sua originaria configurazione.

(Fonte e foto Italia Notizie)

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