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La rinascita di Scampia passa anche per il Cinema

NAPOLI – Nella tristemente nota ma fertile zona di Scampiada 10 anni è in crescita, tra le altre lodevoli iniziative, un albero socio-produttivo con rami cine-culturali che non a caso ha nome Bronx Film, dopo essere nato e affermatosi col marchio Figli del Bronx.

Laggiù le gomorre sono ancora di casa, eppure dal basso, da dentro quel meccanismo, qualcuno ha voluto e saputo partire per rinnegare un certo passato e per costruire idee, opportunità, storie, insomma un a sorta di ufficio, una base per quel lavoro anomalo nelle strade buie di Scampia.

Il merito va a Gaetano Di Vaio, “indigeno”, reduce da errori giovanili mutati in consapevolezza e studi, che insieme a giovani registi e persone non solo di Scampia – come le produzioni Eskimo Film di Dario Formisano e Minerva Pictures di Gianluca Curti – ha via via reso quel Bronx uno strumento di lotta pragmatica attraverso immagini e racconti, cioè cortometraggi, documentari, film

Un Bronx napoletano vissuto da figli a fratelli, forse padri di una svolta da puntellare senza pause ma che ha già significato nuovo peso specifico della drammaturgia made in Naples e dintorni. Svolta non solo cinematografica: Bronx è anche libri, corsi, forum, varie attività.

La Casa del Cinema di Roma in largo M. Mastroianni da giovedì 12 gennaio al 9 febbraio ospiterà il riassunto di questo decennio articolandolo in cinque appuntamenti: in programma alle ore 18 proiezioni e dibattiti per capire tali meccanismi d’indipendenza e di coraggio.

Ed ecco il regista Abel Ferrara, figlio di immigrati italiani originari di Sarno (SA), coinvolto in un percorso complesso, Napoli, Napoli, Napoli, che appartiene al suo ambiente cine-etico e alle sue radici familiari.

 

Alla rassegna di documentari e corti parteciperanno tra gli altri:

  • Guido Lombardicon il bel corto su gioventù ammiscata di quartieri diversissimi e il folgorante, pluripremiato alla Mostra di Venezia 2011 La-bas sulla strage d’immigrati africani nella Terra dei fuochi casertana;
  • Sergio Panariello con CiroOre 12 del potente Toni D’Angelo legati al cinema del reale;
  • Romano Montesarchio con Ritratti abusivi, che sfata luoghi comuni attraverso umanità “comune” quanto eccentrica;
  • Carlo Luglio con Sotto la stessa luna, sincero e accorto incrocio di realtà e narrazione con cui a Locarno 2006 cominciò il cammino degli allora Figli del Bronx; e l’anima soul di Enzo Gragnaniello in giro per i Campi Flegrei inRadici dello stesso Luglio;
  • Gaetano Di Vaio, il motore nel Bronx: l’essenziale e molto personaleIl loro Natale su vita e attese di familiari (donne) di detenuti e l’altro faccia a faccia del produttore-regista Largo baracche sulla gioventù dei quartieri di Napoli colti nei loro intricati vicoli fatti di salvezza e dannazione.

Per maggiori informazioni: http://www.casadelcinema.it e http://www.zetema.it

 

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