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La settimana europea delle vaccinazioni e i vaccini in adolescenza

di Carlo Alfaro

Il tema dei vaccini e delle vaccinazioni è alla ribalta della Settimana europea dell’Immunizzazione 2019 (European Immunization Week, EIW), istituita anche quest’anno nell’ultima settimana di aprile (24-30 aprile) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sensibilizzare la collettività sull’importanza delle vaccinazioni nel proteggere gli individui da malattie gravi e potenzialmente mortali, costituendo uno dei più potenti strumenti di prevenzione a disposizione della sanità pubblica.

Slogan dell’iniziativa quest’anno è Prevenire, proteggere, immunizzare il maggior numero possibile di persone nella Regione europea, secondo quanto prevede il Piano d’azione europeo per le vaccinazioni (EVAP), che chiede una «…Regione europea priva di malattie prevenibili con vaccino, in cui i Paesi forniscano un accesso equo a vaccini sicuri e di alta qualità, e assistenza sanitaria alla profilassi per tutte le età.»

Rendere questo piano una realtà è obiettivo fondamentale dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile 2030. Messaggio chiave della campagna EIW 2019 è celebrare ed esaltare «… gli eroi di tutti i giorni dei vaccini», che sono tutti coloro che contribuiscono ad assicurare che la comunità intera sia protetta contro le malattie prevenibili da vaccinazione: i decisori politici, gli operatori sanitari, i genitori che vaccinano i propri figli nei tempi giusti, i ricercatori, i sostenitori dei vaccini che si informano sui vaccini da fonti affidabili e condividono le verità sul loro conto.

Nel mondo, ricorda l’OMS, le vaccinazioni prevengono ogni anno fino a 3 milioni di decessi (7.000 al giorno). Purtroppo, ci sono ancora 20 milioni al mondo di bambini senza vaccini. Riguardo la popolazione degli adolescenti, tante sono le vaccinazioni da raccomandare, come ricordano i Centers for Disease Control and Prevention (CDC):

  • richiamo a 14-16 anni di difterite, tetano-pertosse acellulare con dosi antigeniche usate per gli adulti (dTpa);
  • anti-meningococco di tipo ACWY a 12-14 anni sia a chi non l’ha mai fatta sia a chi ha fatto una sola dose per C o quadrivalente; anti-papillomavirus (Hpv) a entrambi i sessi in due dosi nel dodicesimo anno (dal mese di febbraio 2017 è disponibile anche in Italia il nuovo vaccino 9-valente), anti-meningite B a 16-18 anni. Inoltre, per adolescenti e giovani adulti possono essere raccomandati: il vaccino per l’influenza, da fare ogni anno nei casi a rischio (malattie croniche, ma anche viaggiatori internazionali, come moltissimi giovani);
  • il vaccino per le malattie da pneumococco, in adolescenti con malattie croniche o fumo di sigaretta, l’anti-epatite A, in giovani omosessuali maschi o tossicodipendenti o con epatopatie croniche o difetti della coagulazione. Sono infine da effettuare i recuperi eventuali di vaccini non effettuati o completati prima, esempio morbillo- rosolia-parotite-varicella se non sono state fatte due dosi (si parla attualmente anche della possibilità di una terza dose contro la parotite da effettuare a 18 anni).

Purtroppo, uno dei momenti di maggior calo della copertura vaccinale è proprio l’adolescenza, in quanto in questa fascia di età, per la sua condizione di “terra di mezzo” anche dal punto di vista dell’assistenza, e per la ritrosia dei ragazzi a seguire consigli e indicazioni da parte degli adulti, diventa più difficile il coinvolgimento in iniziative di tutela della salute, oltre al fatto che i giovani sono molto esposti, per la loro dimestichezza e fiducia nel web, alle bufale che vi circolano circa i vaccini.

Invece, la prevenzione vaccinale in questa fascia di età è estremamente utile sia ai fini della protezione individuale del ragazzo che della riduzione collettiva del rischio infettivo, poiché l’adolescente può essere spesso serbatoio di infezioni per bambini molto piccoli non vaccinati e anziani, entrambi categorie a maggior rischio di sviluppare forme particolarmente severe di malattia, oltre al fatto che la conoscenza e consapevolezza acquisita da adolescente potrà essere spesa quando sarà genitore. Proteggere dunque l’adolescente con i vaccini significa garantirgli protezione per la sua vita, per la collettività in cui vive e anche per i suoi futuri figli.

Il medico pediatra e adolescentologo sorrentino Carlo Alfaro. Classe 1963, il dottor Alfaro è Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi, componente  della Consulta Sanità del Comune di Sorrento, Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) e Responsabile del Settore Medicina e Chirurgia dell’Associazione Scientificò-culturale SLAM Corsi e Formazione.

 Per passione Carlo Alfaro è giornalista pubblicista, direttore artistico, organizzatore e presentatore di eventi culturali, attore di teatro e cinema, poeta pubblicato in antologie, autore di testi, animatore culturale di diverse associazioni sul territorio.

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