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Lazzarelle ma sempre Donne

Donne non si nasce, si diventa. Le Lazzarelle non si arrendono e la loro attività riprende da “dentro”, nonostante tutto

Eccole qua, le lazzarelle: si sono prese una piccola pausa per capire cosa stesse accadendo intorno a loro. Come tutti i cambiamenti c’è voluto un tempo di adattamento e hanno preferito stare in silenzio in queste settimane per riflettere su cosa fare.

Da qualche giorno sono tornate in carcere e la produzione è ricominciata, sempre nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie: l’ambiente di produzione è stato sanificato e tutte indossano camici e mascherine.

Ma chi sono queste lazzarelle? Sono donne che nel 2010 hanno creato una cooperativa: producono caffè artigianale secondo l’antica tradizione napoletana, all’interno del più grande carcere femminile di Pozzuoli – Napoli. Sono detenute, ma non hanno rinunciato a essere protagoniste attive del loro cambiamento, perchè come insegna Simone de Beauvoir, «… donne non si nasce, si diventa

La cooperativa Le Lazzarelle dà alle socie una prospettiva economica e un sostegno. Perchè se la situazione di “fuori” è dura, in carcere lo è ancora di più.

Da lunedì 30 marzo saranno nuovamente operative anche con le spedizioni del loro prodotto: hanno stipulato un accordo con i corrieri. Per tutto il periodo di questa emergenza, le spedizioni avranno un prezzo unico, quali che siano le quantità, di 4,90 euro.

Se si desidera un buon caffè, sostenendo nello stesso tempo il lavoro in carcere di donne che nonostante tutto non si son arrese e aiutarle a non chiudere l’attività, si può fare una ordinazione a info@caffelazzarelle.org

Detenute producono un’ ottima miscela, ottenuta con tostatura artigianale da caffe della America centrale- ph by Ciro De Luca

Dicono di loro: «Noi da donne libere abbiamo scelto di impegnarci attivamente in una impresa tutta femminile che valorizzi i saperi artigianali e generi inclusione sociale. Perché solo il lavoro offre dignità e  possibilità di riscatto reale.

Il caffè delle Lazzarelle è nato mettendo insieme due soggetti deboli: le donne detenute e i piccoli produttori di caffè del sud del mondo.

Acquistiamo i grani di caffè dalla cooperativa Shadilly che promuove progetti di cooperazione con i piccoli produttori. Poi abbiamo aggiunto alla nostra produzione di caffè artigianale quella di tè, infusi e tisane.

Nella nostra cooperativa si sono avvicendate sino ad oggi 56 donne, ognuna con la propria storia, diversa ed identica alle altre. Molte di loro, prima di lavorare con noi, non avevano mai avuto un regolare contratto di lavoro. Con noi imparano un mestiere, ma soprattutto acquisiscono coscienza dei loro diritti e delle loro possibilità.

Il nostro caffè è prodotto, in ogni fase del suo procedimento di lavorazione, senza aggiunta di additivi, rispettando i tempi naturali di preparazione della antica scuola artigiana napoletana. Le nostre confezioni di caffè sono realizzate in materiale plastico senza alluminio in modo da poter essere riciclate con la plastica nella raccolta differenziata

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