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Le dernier metro di Truffaut per la rassegna Cinemardi #6 a Palermo

di Renato Aiello

PALERMO. Il grande cinema francese della Nouvelle Vague e gli autori contemporanei ritornano al De Seta, storica sala del capoluogo siciliano: tra febbraio e marzo infatti è in programma la VI edizione della rassegna Cinémardi, la kermesse cinefila del martedì sera organizzata dall’Institut Français de Palerme in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo.

Tocca a François Truffaut aprire la manifestazione il 23 gennaio, a ridosso del giorno della Memoria, con Le Dernier Metro. Autore, cineasta di culto, cinephile di grande fama, estimatore del nostro festival di Giffoni, che incoraggiò e a cui riservò il suo plauso quando venne a visitarlo, Truffaut si conferma un moderno influencer in fatto di settima arte, avendo esercitato la sua influenza sul cinema francese contemporaneo ed europeo più di chiunque altro nei suoi anni.

Figura fondamentale nella Nouvelle Vague, Truffaut incarna oggi un cinema francese che è allo stesso tempo d’autore e rivolto al grande pubblico. Le dernier metro, oltre che nella città siciliana, sarà proiettato anche all’Institut Français di Napoli e Firenze, rispettivamente il 24 e il 29 gennaio, nel capoluogo partenopeo per l’appuntamento Cinescoperta mentre nel capoluogo toscano in occasione del MyFrenchFilmFestival.com.

Premiato ai suoi tempi da dieci César, gli Oscar francofoni, L’ultimo metrò è stato, come ricorda Frédéric Bonnaud, all’origine di un malinteso in patria: considerando che fu il film più costoso e il maggior successo commerciale di Truffaut, si insinuò a lungo che fosse un lavoro consensuale e accademico – d’altronde è pur sempre un film in costume – con il quale il regista, all’apice della sua carriera e del successo, avrebbe conseguito una certa nuova qualità francese, rinnegando i suoi ideali di gioventù e affidandosi allo star system dell’Esagono.

Un sistema incarnato allora dalla coppia Catherine Deneuve – Gérard Depardieu, entrambi magnifici nella pellicola, due icone assolute a livello mondiale, entrambi candidati agli Oscar negli anni ’90 e precursori di tante carriere francesi di successo negli States, da Marion Cotillard a Jean Dujardin (i due attori francesi premiati con statuette di recente) fino a Juliette Binoche, passando per i vari Gaspard Ulliel e Audrey Tautou.

Rivisto oggi, L’ultimo metrò è allo stesso tempo un affresco sull’occupazione e un racconto molto personale, e appare come uno dei film più luminosi del suo autore.

Ambientato nella Parigi del 1942, durante l’occupazione tedesca, una compagnia teatrale prova un nuovo spettacolo sotto la direzione dell’attrice principale e direttrice del teatro, mentre il marito, partigiano ricercato dai nazisti, si nasconde nello scantinato.

 

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