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Lingua Napoletana, un convegno a Napoli riapre il dibattito

di Renato Aiello

NAPOLI. L’interrogativo c’è sempre stato: lingua o dialetto, parlata regionale o pari dignità con l’Italiano e tutte le altre lingue romanze nate dal latino? Quella sul napoletano è stata una diatriba sempre ricca di scontri e accese discussioni, anche se ormai l’Unesco si è espresso già da tempo in merito, riconoscendola come lingua a tutti gli effetti, patrimonio immateriale dell’Umanità proprio come la pizza incoronata qualche mese fa.

Nella Sala Congressi di Palazzo Nunziante, in via Domenico Morelli 7 a Napoli, si terrà un convegno venerdì 26 gennaio alle 17.30 dal titolo che sarebbe piaciuto a Lina Wertmüller per la lunghezza Napule Na’  Chesta è ‘a lengua d’ ‘o lazzarone e d’ ‘o marchese de Caccavone. A ritroso o in avanti nel tempo la parlata napuletana è la più spontanea, più arguta, più fresca.

Alla presenza del dottor Oreste Cardarelli, Regional Manager di FIDEURAM, interverranno ai lavori Luigi Rispoli, presidente dell’AIGE – Associazione Informazione Giovani Europa -, Luciano Passariello, consigliere regionale della Campania, i magistrati Roberto D’Ajello, Pietro Lignola, Sergio Zazzera, il giornalista Ermanno Corsi e l’architetto Franco Lista.

E non mancheranno gli artisti, come gli attori Tullio del Matto e Anna Donato e Romolo Bianco, cantante e attore oltre che scrittore, mentre a moderare l’evento ci penserà la giornalista Laura Bufano.

A distanza di 12 anni da quando Luigi Rispoli depositò in Regione Campania un Progetto di Legge per la salvaguardia e la tutela della Lingua Napoletana, approvato poi dal Consiglio Provinciale con delibera n.12 del 22/03/2006, questo appuntamento si propone di porre nuova attenzione al progetto.

L’AIGE non si è mai arresa davanti a difficoltà e ostacoli e ha coinvolto le scuole (Scuola Media Caduti di via Fani, il Liceo Artistico Statale Palizzi-Boccioni, l’Istituto Statale Isabella d’Este Caracciolo e il Liceo Statale A. Genovesi) per diffondere la conoscenza approfondita della nostra lingua, dichiarata tale dall’Unesco.

La Lingua Napoletana si aggiunge alla già ricca lista di beni immateriali del nostro paese, primo al mondo soprattutto per i patrimoni materiali Unesco quali monumenti, chiese, paesaggi e siti archeologici, ed è stata riconosciuta ormai seconda lingua sul territorio nazionale.

Il Napoletano come lingua

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