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Matera, uno squarcio sul mondo

Agli Ipogei Motta in via Ridola di Matera fino al 14 luglio al World Press Photo in mostra gli scatti di grandi fotogiornalisti italiani. Una occasione unica per riflettere, comprendere, osservare senza filtri verità scomode e spesso dimenticate o ignorate, provenienti da ogni parte del mondo.

Agli  Ipogei Motta del sovrastante Palazzo De Miccolis, antiche grotte scavate nella calcarenite utilizzate come cantine con macine e palmenti – oggi proprietà della famiglia Motta – sarà possibile vedere gli scatti dei vincitori (Primo, secondo e terzo premio di ciascuna categoria) del World Press Photo, il prestigioso premio fotogiornalistico che dal 1955 premia le migliori fotografie che raccontano le notizie dell’anno precedente.

Ha  dichiarato Caroline Lapidaire, referente del World Press Foto Foundation: “In un mondo sempre così indaffarato e occupato, trovarsi qui a Matera Capitale Europea della Cultura 2019,  in questa location suggestiva e tranquilla quali gli ipogei Motta costituisce una opportunità di riflessione e offre la possibilità di soffermarsi su quello che accade nel mondo, osservando  sì storie drammatiche, lontane dal nostro quotidiano, ma anche racconti di grandi speranze e di riscatto”

Tra i fotografi italiani, tre i premiati:

  • Lorenzo Tugnoli conYemen Crisis primo posto nella categoria General News, Stories, (tra i finalisti del World Press Photo Story of the Year). Dopo quasi quattro anni di conflitto nello Yemen,  la stima delle Nazioni Unite riporta che almeno 8,4 milioni di persone sono a rischio di morte per la fame e 22 milioni di persone – il 75% della popolazione – hanno bisogno di assistenza umanitaria. Struggenti le foto di una madre che implora fuori ad un negozio di alimentari o quella del piccolo Taif Tares, innocente vittima dei conflitti in corso, nel reparto di terapia intensiva di un ospedale dove a causa della crisi, erano state sospese le forniture di ossigeno e medicinali.
  • Marco Gualazzini conThe Lake Chad Crisis, primo posto nella categoria Environment, Stories (tra i 6 finalisti candidati al World Press Photo of the Year, e tra i candidati al World Press Photo Story of the Year) con la foto singola  Almajiri Boy che immortala un ragazzo orfano davanti a un muro con disegni raffiguranti lanciagranate a razzo, a Bol nel bacino del Ciad dove è in corso una forte crisi umanitaria causata da conflitti politici e fattori ambientali.
  • Daniele Volpe con Still Life Volcanosecondo premio nella categoria General News, Singole . Lo scatto riprende il soggiorno di una casa abbandonata a San Miguel Los Lotes, in Guatemala, coperto di cenere dopo l’eruzione del Volcan de Fuego il 3 giugno dello scorso anno. Nonostante il vulcano sia monitorato costantemente dai vulcanologi, l’eruzione è arrivata senza preavviso. Gli abitanti del posto, molti al pranzo della domenica, sono stai colti all’improvviso da cenere, gas velenosi, lava e detriti fiammeggianti..

Le foto vincitrici sono state scelte da un apposita giuria,  tra un totale di 78.801 immagini realizzate da 4.783 fotografi da 129 Paesi diversi. I premi sono suddivisi in otto categorie distinte in “scatti singoli” e “storie”: Attualità (Contemporary Issues), Ambiente (Environment), Notizie Generali (General News), Progetti a Lungo Termine (Long-­Term Projects), Natura (Nature), Ritratti (Portraits), Sport, Spot News. I vincitori sono stati annunciati ad Amsterdam l’11 aprile 2019.

Crying girl on the border del fotografo americano John Moore è stata l’immagine vincitrice del World Press Photo of the Year 2019 (Foto dell’anno 2018). Lo scatto premiato nella categoria Spot News, immortala una bambina honduregna di due anni che piange mentre sua madre viene perquisita da un’agente alla frontiera tra Messico e Stati Uniti.

Novità di quest’anno, la World Press Photo Story of the Year che ha premiato il fotografo che ha saputo produrre la migliore storia fotogiornalistica dell’anno: in questo caso  Pieter Ten Hoopen con The Migrant Caravan, premiato nella categoria Spot News Stories con un lavoro sulla carovana dei migranti diretta dal Centro America negli Stati Uniti.

L’evento per la rassegna lucana, in occasione di Matera Capitale della cultura 2019 è organizzato da Photolux, Biennale internazionale di fotografia di Lucca, e dal Circolo La Scaletta di Matera in collaborazione con 10b Photography  e CIME

Tra le iniziative collaterali in programma a Matera durante il World Press Photo 2019, presso Palazzo Bronzini, storica sede del Circolo La Scaletta, nei Sassi di Matera, in via Sette Dolori: il 16 giugno alle 18 si terrà la presentazione e proiezione dei vincitori del Prix Pictet, il più importante premio dedicato alla fotografia e alla sostenibilità mirato a far focalizzare, attraverso la fotografia, l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale su tematiche sociali e ambientali. Tema di quest’anno è la Speranza.

Seguiranno due workshop con esperti italiani e internazionali: Andrea Boccalini, con un focus sul ritratto e il ritratto ambientato (6 e 7 luglio) e Gabriele Croppi, con un focus sul paesaggio (13 e 14 luglio).

Infine, il 14 luglio Nicola Tanzini presenta il suo ultimo libro Tokyo Tsukiji.

La World Press Photo Foundation è un’istituzione internazionale indipendente senza fini di lucro. Il World Press Photo gode del sostegno di Dutch Postcode Lottery.

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