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Il medico risponde: Acqua grezza? No, grazie!

di Carlo Alfaro

Per acqua grezza (raw water) si intende l’acqua di sorgente non filtrata, non trattata, non sterilizzata, cioè non sottoposta ai processi chimico-fisici di potabilizzazione, o purificazione, che comportano la rimozione delle sostanze contaminanti per ottenere un’acqua idonea al consumo.

Partita dalla California, la moda del consumo di acqua grezza sembrerebbe una tendenza salutistica in crescita nel 2018. E anche di business: negli Stati Uniti, alcune società hanno iniziato a imbottigliare e vendere acqua così come sgorga direttamente dalla fonte. Le motivazioni della nuova moda sono fondamentalmente anti-scientifiche e complottiste.

Secondo Mukhande Singh (vero nome Christopher Sanborn), tra i leader del movimento di pensiero che intende rimanere fuori dalla rete idrica, e fondatore della società Live Water, oggi ridenominata Fountain of Truth Spring Water, che commercializza acqua grezza imbottigliata, lo Stato contaminerebbe il contenuto degli acquedotti, per cui l’acqua di rubinetto sarebbe acqua di scarico con aggiunta di farmaci anticoncezionali, per ottenere la riduzione delle nascite, e cloramina e fluoruro, sostanze mirate al controllo delle menti. I seguaci delle teorie a sostegno dell’acqua grezza manifestano diffidenza anche nei confronti delle tubature in piombo che l’acqua deve attraversare. A ciò si aggiunge la convinzione che i metodi di filtrazione rimuovano anche sali minerali e batteri benefici (probiotici). Scettici anche con le acque minerali, che perderebbero principi attivi quando vengono trattate con luce ultravioletta o gas di ozono e filtrata per rimuovere le alghe.

Inoltre, sostengono, l’acqua del rubinetto o quella minerale è morta, mentre quella grezza è viva, tanto che dopo un mese scade e diventa verde (in realtà, per la proliferazione batterica). Altre società statunitensi hanno costruito e vendono sistemi per raccogliere l’acqua presente nell’atmosfera, per esempio la Zero Mass Water ha sviluppato un sistema che attraverso un impianto sui tetti delle case raccoglie l’umidità, la filtra e condensa il vapore acqueo, producendo circa 10 litri di acqua al giorno, con l’aiuto di pannelli solari. Costa 4.500 dollari. Compresa l’installazione, circa 3800 euro.

lI rischi collegati all’impiego di acqua grezza non sono indifferenti, dato che l’acqua non trattata può contenere batteri, virus, funghi, protozoi, parassiti, inquinanti industriali e agricoli, pesticidi, acido arsenico, cromo esavalente, composti cancerogeni, materiale organico. La potabilizzazione dell’acqua ha rappresentato uno dei più grandi risultati di sanità pubblica. In tutto il mondo 1,2 miliardi di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile e 2,4 miliardi sono privi di un adeguato sistema di sanificazione. Ogni anno 5 milioni di persone muoiono a causa di malattie portate dall’acqua non pulita.

Scegliere volontariamente di bere acqua non sicura può rappresentare una moda incosciente e un rischio reale per la salute.

Il dottor Carlo Alfaro, sorrentino, 54 anni, è un medico pediatra Dirigente Medico di I livello presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi della ASL NA3Sud, Responsabile del Settore Medicina e Chirurgia dell’Associazione Scientifica SLAM Corsi e Formazione, e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA).

 

Inoltre è giornalista pubblicista, organizzatore e presentatore di numerosi eventi culturali, attore di teatro e cinema, poeta pubblicato in antologie, autore di testi, animatore culturale di diverse associazioni sul territorio, direttore artistico di manifestazioni culturali.

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Un pensiero su “Il medico risponde: Acqua grezza? No, grazie!

  • Carlo Maria Alfaro

    L’informazione che produci è estremamente importante e qualificata. Vedi ( e ti riuscirebbe senz’altro)se ti riuscisse ad ottenere una rubrica salutistica in TV.

    affettuosamente Carlo

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