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Paolo Nespoli, dalle stelle alla Reggia

di Tonia Ferraro

PORTICI (NA) – Nella Sala Cinese della Reggia borbonica, sede del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, martedì 24 aprile si è tenuto l’incontro con l’astronauta Paolo Nespoli,  prima tappa del tour di visite ai coordinatori scientifici degli esperimenti italiani sulla dinamica dei fluidi, le  radiazioni, la biologia e test di attrezzature tecnologiche, per relazionare sulle fasi e sui risultati dei progetti svolti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) durante la missione VITA (Vitality, Innovation, Technology, Ability), partita dalla base russa di Baijkonur in Kazakhistan nel maggio 2017.

Proprio dalla Reggia è partito il progetto di ricerca finanziato dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) portato avanti missione VITA, il MULTI-TROP(ismo), con «l’obiettivo di studiare l’accrescimento delle radici in condizioni di micro-gravità, nell’ambito delle ricerche finalizzate a … missioni spaziali di lunga durata … l’unico che alla finalità scientifica ha affiancato quella Educational».

Infatti nel progetto di ricerca YSS, il concorso che incoraggia la collaborazione tra università e scuole di secondo grado, sono stati coinvolti non solo tre giovani laureati del Dipartimento ma anche nove  studenti del Liceo Scientifico Filippo Silvestri di Portici con i professori Pina Russo e Giuseppe Ciaravolo. in collaborazione con le docenti Stefania De Pascale e Veronica De Micco coordinati dalla professoressa Giovanna Aronne del Dipartimento di Agraria.

Oltre a Paolo Nespoli all’evento erano presenti il sindaco Vincenzo Cuomo, da sempre vicino alle iniziative dell’Istituzione universitaria, la dirigente scolastica del Silvestri Teresa Di Gennaro, il politico Alfonso Pecoraro Scanio,  funzionari dell’ASI.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco, del rettore Gaetano Manfredi e della dottoressa Di Gennaro, i  relatori,  coordinati dalla professoressa Aronne e introdotti dal direttore del Dipartimento Matteo Lorito, hanno illustrato con il supporto di slide i vari step del progetto davanti ad un interessato e folto pubblico.

Dapprima l’ingegnere Giovanni Valentini dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), responsabile delle attività sulla Stazione Spaziale Internazionale, seguito dall’ingegnere Elisa Carrubba di KAYSER ITALIA, coordinatrice dell’interazione con la National Aeronautics and Space Administration (NASA).

Quindi il dottor Giacomo Mele, ricercatore delCNR – Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo (CNR ISAFOM), ha illustrato i risultati delle analisi condotte presso i laboratori della sede di Ercolano, che presto sarà trasferita a Portici.

È stata poi la volta degli studenti del Liceo Silvestri e dei dottori di ricerca.

I dottori Romano e Izzo hanno seguito da Marshall, Florida, le fasi di lancio della navicella che ha portato i semi sulla stazione spaziale, dove poi si è svolto l’esperimento.

Infine la professoressa Giovanna Aronne, titolare della cattedra di Biologia Vegetale, ha fatto il punto sul progetto MULTI-TROP, soffermandosi sugli aspetti scientifici e metodologici della fase preparatoria.

In ultimo c’è stato l’atteso intervento dell’ingegnere Paolo Nespoli, che ha al suo attivo tre missioni nello spazio.

Ripercorrendo la sua vita, quando da bambino già sognava di volare tra le stelle, Nespoli ha raccontato della dura preparazione per diventare astronauta: non solo tanto studio per essere ammessi al programma, ma un continuo essere messo alla prova in condizioni estreme. Dai tre giorni trascorsi nella foresta russa, innevata e quindi a temperature proibitive, alla prolungata missione speleologica. Ha descritto le dure condizioni di vita, ha ricordato i continui spostamenti in tutti i Paesi aderenti alla missione VITA, allo studio della lingua russa.

La sua passione ha comportato una scelta non facile. L’ha tenuto spesso lontano dalla famiglia, ma non gli ha mai fatto perdere l’entusiasmo. Raccontando della suapermanenza di lunga durata nello spazio, ha sottolineato i problemi che comporta, soprattutto sul fisico, e di quelli che si devono affrontare al rientro sulla Terra.

La giornata in orbita era pienissima: interventi tecnici complessi, ma anche di manutenzione ordinaria: gli astronauti non possono contare certo su aiuti esterni. Le ore erano scandite dalle incombenze giornaliere, comprese due  ore e mezzo di esercizio fisico, necessario per tenere tonici  muscoli inattivi in assenza di gravità, le pause per il riposo e per il pranzo.

A proposito dell’alimentazione, Nespoli ha ricordato la sua voglia di pizza e del graditissimo arrivo del successivo carico degli ingredienti per prepararla. Ma quando si andava ad operare nella cupola della stazione orbitante, il modulo di osservazione  –  costruito da varie industrie con la supervisione dell’azienda italiana AleniaSpazio –  si veniva rapiti dalla visione della Terra che scorreva sotto gli occhi: albe che si succedevano a tramonti e ad oscurità nel giro di poco tempo, la visione di cicloni, uragani.Tutto in una successione così rapida che diventava difficile catturare le immagini. Ha raccontato della passeggiata spaziale, avvolto nella tuta che praticamente è una navicella – delle sensazioni e dei pericoli.

Non ci si sarebbe mai stancati di ascoltare parlare Paolo Nepoli, una persona con i “piedi per terra”, che ha stimolato le domande del pubblico e ne ha fatte egli stesso, sempre affamato di conoscenza …

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