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Personale d’arte di Mario Sangiovanni a Pozzuoli, il vernissage al Rione Terra

POZZUOLI (NA) – Nelle sale di  Palazzo Migliaresi al Rione Terra, dopo aver esposto in molti prestigiosi spazi istituzionali – come Palazzo Reale, Castel dell’Ovo, Pan – e gallerie private,  Mario Sangiovanni da sabato 11 novembre ritorna ad esporre le sue opere pittoriche.

Intitolata non a caso San Giovanni e Pozzuoli, la personale intende chiudere un ciclo  esponendo proprio  da dove è  iniziato tutto, con l’intento di riuscire ad analizzare il proprio mondo spirituale e quindi comprendere la realtà, per valorizzare il forte legame con i luoghi amati da Sangiovanni.

L’artista tenta così  di recuperare il vissuto in una dimensione memoriale attraverso una progressiva riduzione, a volte, del paesaggio in termini essenziali. Particolari di portoni, finestre, persiane, fantasiose sovrastrutture, specialmente ripresi dal paesaggio flegreo, sono come scatti fotografici che  documentano la bellezza dei luoghi  “assimilati” durante le lunghe passeggiate all’alba, raffigurazioni fatte di segni e messaggi che portano a riflettere sulle proprie  radici, memorie, tracce, sentimenti ed emozioni.

Protagonista delle opere di Sangiovanni il colore, intriso di materia e massa volumetrica per riuscire ad esprimere la maestosità della natura che circonda e sovrasta, ma che anche porta ad interrogarsi sul senso della vita e del rapporto con il  proprio limite personale, naturale o sociale comune ad ognuno ed  espresso dalla dimensione trascendente e metafisica della creatività. Infatti alcune opere ricordano il magma che lascia emergere i lati più reconditi e oscuri di sè.

Offrendo al visitatore  quasi un’autobiografia per immagini, Sangiovanni racconta sé stesso, di come l’impegno artistico possa diventare stilema di una vicenda umana che traspare sullo sfondo dell’intera rappresentazione.

Le immagini invadono gli spazi espositivi “popolando” quegli anni rivissuti come foto-ricordo. Parafrasando Gaston Bachelard,  Sangiovanni scrive: «… sono  illustrazioni di una fantasticheria». Segni ripetitivi, archiviati, ripercorrono i supporti pittorici pieni di onde energetiche che sembrano tendere ad una catarsi.

La prima meta delle escursioni di Mario San Giovanni fu proprio il Rione Terra, dove osservava la grossa mole di pietra i cui profili, appena visibili nel chiarore dell’alba, dove scorgeva fantasmi familiari. La coordinazione compositiva delle singole parti della realtà diventa l’insieme nella sua rappresentazione geometrico-figurale.

Una pittura figurativa quella di Sangiovanni  che affonda le radici nell’Espressionismo tedesco e in quello d’Oltreoceano con richiami alle prime opere di Jackson Pollock e alle ultime del miglior Willem De Kooning.

I paesaggi di Sangiovanni, recando echi di un primitivismo essenziale ricco di valori, intendono anche sottolineare problematiche sociali e naturali che aiutano a contrastare l’ansia che la società dei consumi impone, così  da riuscire a scrollarsi dall’anima l’angoscia umana nell’epoca postindustriale.

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