Società

Figli di Portici famosi: Carlo Santagata

di Stanislao Scognamiglio

Si parla spesso di  personaggi porticesi per nascita dei quali si sta perdendo il ricordo. Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Carlo Santagata è nato a Portici,  a Villa Meola, il 18 settembre 1927, da Giuseppe Santagata e da Cira Consolente.

Intorno al 1936, ha seguito la famiglia trasferitasi a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, risiedendo in via Torre, l’odierna via Pasquale Fratta.

Nell’antica Capua, completati gli studi elementari, frequenta la scuola media.

Martedì 5 ottobre 1943, le truppe tedesche «… fermatisi qualche giorno a Santa Maria Capua Vetere» si sono avviate a risalire verso Roma, incalzate dagli alleati anglo-americani. Nel tentativo di tagliare loro la via della ritirata, i cittadini sammaritani, con l’appoggio di alcuni militari italiani sbandati, hanno impegnato un furioso combattimento lungo la strada nazionale Appia per Capua.

Il sedicenne porticese Carlo Santagata, un giovane buono e di grande coraggio, ancora studente del Liceo Scientifico di Napoli, prende parte alla lotta di resistenza contro l’esercito nazista.

Nel corso dell’azione di rastrellamento per rappresaglia, fermato da una pattuglia tedesca al posto di blocco al Pagliariello, è stato «… derubato degli oggetti che aveva con sè, compreso il pane che era andato a comprare a S. Maria C. V. per la famiglia. Infuriato e umiliato» ha lanciato alcune pietre contro il drappello, «… mosso dall’istinto ad esprimere lo sdegno e la rabbia contro l’odiato teutonico».

Recatosi presso la caserma abbandonata del 32° Reggimento Fanteria è riuscito a recuperare un moschetto con relative munizioni e delle bombe a mano. Una volta armato, senza esitare, ha rincorso una colonna della Wehrmacht.

Con un’improvvisa azione d’attacco, ha sparato e lanciato bombe, provocando numerosi ferimenti tra le truppe naziste. Inceppatosi il fucile, ha tentato invano di sfuggire alla cattura, riparando in una masseria sulla via di Capua.

Sorpreso da un tedesco con indosso «… una giubba militare, pantaloni alla zuava e il fucile a tracolla», ferito, è stato subito accerchiato, catturato e seviziato. Per essere stato trovato «… in possesso di un fucile o solo per dare una dimostrazione gratuita ed irrazionale di ferocia inaudita», è stato condannato a morte.

Preparato il patibolo sotto i suoi occhi, è stato impiccato all’istante «… al primo albero con una sottilissima corda di canapa».

Carlo Santagata, affrontando «… con grande coraggio la forca», muore a Santa Maria Capua Vetere, il 5 ottobre 1943.

Per quanto già cadavere, alcuni dei suoi aguzzini, con ferocia hanno inveito sul suo corpo penzoloni scaricando alcune raffiche di mitra.

Il suo «… sacrificio è ricordato da un cippo sul luogo dell’esecuzione e da una lapide di Villa Meola» e premiato con la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Questa la motivazione: «Giovane sedicenne, pur reso edotto del pericolo cui andava incontro s’impegnava, da solo, in azioni di guerriglia contro truppe tedesche ripieganti tra Santa Maria Capua Vetere e Capua. Catturato dal nemico, seviziato ed impiccato immolava la sua giovane esistenza con serenità e virile coraggio. Luminoso esempio del tradizionale eroismo della gioventù italiana. — S. Maria Capua Vetere – Capua, 5 ottobre 1943».

Il comune di Portici ricorda «… il patriota e protopartigiano Carlo Santagata» intitolandogli la moderna scuola media sorta in via Poli.

Nel cimitero di Capua, sulla facciata della cappella della Trinità, si legge:

CARLO SANTAGATA MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE

15 SETTEMBRE 1927                    5 OTTOBRE 1943

GIOVANE SEDICENNE PUR RESO EDOTTO DEL PERICOLO CUI ANDAVA INCONTROS’IMPEGNAVA DA SOLO IN AZIONI DI GUERRIGLIA CONTRO IL NEMICO RIPIEGANTE TRA S. MARIA C. V. E CAPUA

CATTURATO DAL NEMICO SEVIZIATO ED IMPICCATO IMMOLAVA LA SUA GIOVANE ESISTENZA CON SERENITÀ E VIRILE CORAGGIO LUMINOSO ESEMPIO DEL TRADIZIONALE EROISMO DELLA GIOVENTÙ ITALIANA

 A Santa Maria Capua Vetere, nel luogo dell’impiccagione,una lapide riporta:

A QUESTO ALBERO FU IMPICCATO CARLO SANTAGATA MEDAGLIA D’ORO DELLA RESISTENZA

GIOVANE SEDICENNE PUR EDOTTO DEL PERICOLO CUI ANDAVA INCONTRO S’IMPEGNAVA DA SOLO IN AZIONI DI GUERRIGLIA CONTRO IL NEMICO RIPIEGANTE TRA S. MARIA C. V. E CAPUA CATTURATO DAL NEMICO SEVIZIATO ED IMPICCATO IMMOLAVA LA SUA GIOVANE ESISTENZA CON SERENITÀ E VIRILE CORAGGIO LUMINOSO ESEMPIO DEL TRADIZIONALE EROISMO DELLA GIOVENTÙ ITALIANA

  1. S. MARIA C. V. – CAPUA 5 OTTOBRE 1943

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE POSE

25.4.1972

Alla parete di Villa Meola di Portici si legge

IL 18 SETTEMBRE 1927 IN QUESTA CASA NASCEVA CARLO SANTAGATA MEDAGLIA DORO AL V. M. DELLA RESISTENZA IMPICCATO A CAPUA DA SOLDATI TEDESCHI IN RITIRATA IL 5 OTTOBRE 1943

NEL CINQUANTENARIO DELLA NASCITA IL  COMUNE POSE

18 SETTEMBRE 1977

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Un pensiero su “Figli di Portici famosi: Carlo Santagata

  • Non ho compreso la ferocia teutonica:qualsiasi esercito avrebbe fucilato un civile armato responsabile di azioni di guerriglia

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