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Figli di Portici famosi: Ciro Aiello

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi porticesi per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Ciro Aiello è nato a Portici, il 22 novembre 1900.

Ha intrapreso la carriera militare, arruolandosi nella Regia Aeronautica. Completata la sua formazione e l’addestramento formale, ha conseguito il brevetto di volo.

Il 6 marzo 1938, maggiore pilota, combattente nella guerra civile spagnola, ha assunto il comando del XVI Gruppo Caccia, acquartierato presso l’aeroporto di Saragozza-Sanjurjo.

Intorno alle ore 9 del 14 marzo, si è alzato in volo con il suo 25 CR.32, per assicurare «… una pattuglia mattutina come copertura aerea per l’avanzamento delle colonne del Corpo Truppe Volontarie».

Nel corso dell’azione di copertura, alla vigilia del rientro in Italia, sopraffatto «… dall’elevata consistenza della formazione repubblicana» è stato abbattuto e «… costretto ad atterrare in campo nemico», ad Alcaniz.

Concluso l’atterraggio forzato, catturato dal nemico, è stato condannato a morte.

Durante la notte antecedente l’esecuzione, in qualche modo, è riuscito a persuadere «… i due guardiani a disertare e a seguirlo». Quindi, è evaso e, sempre con l’aiuto dei due carcerieri, ha raggiunto il territorio nazionalista.

Rientrato in Italia, con il grado di colonnello, è stato nominato «… comandante della Scuola allievi Ufficiali piloti».

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, ha lasciato il posto di comando per riprendere «… il proprio posto di pilota» e guidare la sua squadriglia nei combattimenti.

Il 22 luglio 1943, il colonnello pilota Ciro Aiello con «… il suo S-81 decollato da Palermo», è partito per partecipare a un’azione offensiva in terra d’Africa.

L’aviatore porticese, però, non è arrivato alla destinazione fissata, perchè viene abbattuto nei cieli del Mediterraneo.

È stato decorato con la medaglia d’argento al valore militare.

Portici lo ricorda con una minuscola targa, su cui si legge la seguente epigrafe:

Medaglia d’Argento / Col. AIELLO CIRO / Cielo del Mediterraneo / 27-7-1943.

 Medaglia d’argento al Valor Militare

Altri profili di porticesi famosi:

2 pensieri riguardo “Figli di Portici famosi: Ciro Aiello

  • Rosaria Aiello

    Sono Rosaria Aiello, figlia del colonnello
    Ciro Aiello. Quando mio padre è stato
    dichiarato “disperso” avevo 6 anni e
    non ha avuto molte notizie sulla sua
    vita. Perché è partito da Palermo se il suo aeroporto era a Sciacca?
    Grata se potrà chiarire.

    Rispondi
  • Preg.ma Sig.ra Rosaria, ci premetta innanziatutto di ringraziarla per l’attenzione prestataci e di esprimerle la nostra vicinanza.
    Purtroppo, non siamo in grado di rispondere al suo quesito «Perché è partito da Palermo se il suo aeroporto era a Sciacca?». Per quante ricerche fatte, altro non abbiamo ottenuto se non la sola notizia riportata da Pietro Gargano, 1985.

    La Dirigenza della scuola Media Statale Macedonio Melloni di Portici ha onorato l’eroico figlio, ricordandolo con la pubblicazione Eroi nei cieli, erdita nel 1955 e con la targa apposta nel 1956 alla parete interna dell’ala nord dell’edificio scolastico.
    Targa e profilio biografico del colonnello Ciro Aiello, sono riportati nel volume Portici Lapidaria Volume Secondo Dal 1901 al 2020, pubblicato nel 2021.
    «Millenovecentocinquantasei
    MEDAGLIA D’ARGENTO / COL. AIELLO CIRO /CIELO DEL MEDITERRANEO 27-7-1943
    Ciro Aiello: Portici, 22 novembre 1900 – Cielo del Mediterraneo, 27 luglio 1943.
    Completati il corso di studi inferiori e superiori, si è avviato a intraprendere la carriera militare. Appassionato dl volo, si è arruolato nella Regia Aeronautica. Completata la formazione e l’addestramento formale, ha conseguito il brevetto di volo. Il 6 marzo 1938, maggiore pilota, combattente nella guerra civile spagnola, ha assunto il comando del XVI Gruppo Caccia, acquartierato presso l’aeroporto di Saragozza-Sanjurjo. Intorno alle ore 9 del 14 marzo, si è alzato in volo con il suo 25 CR.32, per assicurare «… una pattuglia mattutina come copertura aerea per l’avanzamento delle colonne del Corpo Truppe Volontarie» . Alla vigilia del rientro in Italia, nel corso dell’azione di copertura, sopraffatto «… dall’elevata consistenza della formazione repubblicana» è stato abbattuto e «… costretto ad atterrare in campo nemico» , ad Alcaniz. Terminato l’atterraggio forzato, catturato dal nemico, è stato condannato a morte. Durante la notte antecedente l’esecuzione, in qualche modo, è riuscito a persuadere «… i due guardiani a disertare e a seguirlo» . Quindi, è evaso e, «… sempre con l’aiuto dei due carcerieri, ha raggiunto il territorio nazionalista» . Rientrato in Italia, con il grado di colonnello, è stato nominato «… comandante della Scuola allievi Ufficiali piloti» . Allo scoppio della seconda guerra mondiale, ha lasciato il posto di comando per riprendere «… il proprio posto di pilota» e guidare la sua squadriglia nei combattimenti. Il 22 luglio 1943, con «… il suo S-81 decollato da Palermo» , è partito per partecipare a un’azione offensiva in terra d’Africa. L’aviatore porticese, però, non è arrivato alla destinazione fissata, perchè abbattuto nei cieli del Mediterraneo.
    È stato decorato con la medaglia d’argento al valore militare.

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