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Figli di Portici famosi: Espedito D’Amaro

di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi porticesi per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Espedito D’Amaro è nato a Portici il 3 maggio 1903.

A ventiquattro anni, il 24 novembre 1927, si è laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Napoli.

Subito dopo, a Torino ha sostenuto gli esami di Stato per il conseguimento della abilitazione all’esercizio professionale. Abilitato, si è dedicato alla libera professione medica.

Valente, ca­pace e stimato pediatra, ha assolto anche il ruolo di medico provinciale aggiunto a Ragusa, di medico delle Ferrovie dello Stato (FF.SS.), di direttore del Consultorio provinciale dell’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia (ONMI).

Nel gennaio del 1936, per la rivista francescana Luce Serafica ha steso il saggio La Chiesa e il Convento di S. Antonio a Portici, raccontandone: l’antica fondazione, risalente «… secondo la tradizione, all’epoca di S. Francesco d’Assisi», l’originaria denominazione di San Francesco, il successivo cambio della stessa in Sant’ Antonio voluto dal re Carlo di Borbone, nel 1738.

Nel 1937, ha steso la prefazione al volume Il Libro italiano: rassegna bibliografica generale. Una raccolta di «appunti, considerazioni e studi sull’O. B. e sull’educazione fisica, con lo scopo di rendere sempre più noto ed apprezzato il cammino percorso da quest’ultima su nuove basi scientifiche e nel clima storico creato dalla Rivoluzione Fascista».

La pubblicazione del volumetto, preventivamente autorizzata dalla Presidenza Provinciale dell’Opera Balilla, a totale beneficio degli organizzati, a cura dell’Opera Balilla Comitato Comunale di Portici, è stata realizzata dalla Tipografia Bellavista.

Appassionato studioso di storia patria, «… il suo cuore era per Portici, la storia del suo paese natale, i personaggi, l’arte e le vicende. Si può dire che tutta la sua vita l’abbia spesa in ricerche, studi, approfondimenti, scritti su Portici e la sua storia. Fondamentale la sua collabo­razione al vecchio (il primo, ai tempi di Salvadore e Raffaele Cozzolino) e al nuovo bollettino».

Ha collaboratore appassionatamente prima al bollettino S. Ciro e, poi, al San Ciro e Portici. Per quest’ultimo, nel triennio 1969 – 1971, ha curato le rubriche Portici ieri e Portici di sempre.

Evocando il tempo passato, per Portici ieri, ha scritto:

Ricordo di Don Salvadore Cozzolino (Gennaio 1969); Il Ritiro dell’Addolorata (Marzo – Aprile e Maggio – Giugno 1969); La prima ferrovia italiana (Luglio – Settembre 1969); Il Monastero della Visitazione (Ottobre – Dicembre 1969); Villa Petrunti (Gennaio – Febbraio 1970); La Chiesa ed il Convento di S. Antonio dei Frati Minori Conventuali (Marzo – Maggio,  Novembre – Dicembre 1970, Gennaio – Febbraio 1971); La Chiesa ed il Convento di S. Antonio dei Frati Minori Conventuali La Congrega del SS. Rosario (Giugno – Agosto 1970); La villeggiatura e Villa Lauro (Settembre – Ottobre 1970); I due secoli di un’immagine S. Ciro di Portici (Marzo – Aprile, Maggio – Giugno 1971); Ferdinando II di Borbone (Luglio – Settembre 1971); La Muta di Portici (Ottobre – Dicembre 1971).

Parlando della Portici di sempre, ha narrato:

La processione di S. Ciro (Maggio – Giugno 1969); La permanenza del Cardinale Ursi nel convento di S. Antonio (Gennaio . Febbraio 1970).

Sempre attento alle vicende della città nativa, in più occasione ha espresso il suo pensiero

Tra queste, ricordiamo:

  • Il 23 Febbraio 1973, ha scritto al preside della V Scuola Media di Portici.

Nella sua lettera inviata, ha rievocato la figura del professor Vincenzo Pierro, «… insegnante di francese e (…) anche un apostolo della scuola». Allo stesso tempo, ha invitato il dirigente scolastico a intitolare l’istituto dal lui diretto, che è ancora senza denominazione, al none dell’illustre concittadino, fondatore «… assieme ad alcuni professori del Genovesi di Napoli il Ginnasio e la Scuola Tecnica Macedonio Melloni».

  • il 5 ottobre 1979, nella ricorrenza del centenario della morte del re Vittorio Emanuele II di Savoia e del papa Pio IX, ha tenuto una pubblica conferenza.

Agli attenti astanti delinea le due insigni figure, che «… hanno un sia pur tenue legame con la nostra Portici e suscitano cari ricordi cittadini».

In riconoscenza dei suoi meriti scientifici e umanitari è stato insignito della Croce di Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Il «… carissimo e amatissimo Dott.» Espedito D’Amaro muore nella sua abitazione al vico Ritiro a Portici, di venerdì 1 aprile 1983.

Ha lasciato il mondo terreno, andandosene «… in punta di piedi, secondo il suo stile, quasi con discrezione: come per non dar fastidio».

A quanti lo hanno conosciuto manca «… una nobile figura di galantuomo, un valente e appassionato studioso, un amico dal grande cuore».

 Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro

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