Società

San Valentino – Portici: l’Infiorata

San Valentino Torio e Portici accomunate dall’arte dell’Infiorata, ovvero i tradizionali tappeti di fiori freschi

di Stanislao Scognamiglio

Conclusosi lo scorso 31 maggio, il contest dedicato alle Infiorate di Infioritalia, sezione del fresco, lanciato su Instagram e Facebook da Fuoriporta la tradizione per passione, ha visto primeggiare San Valentino Torio.

Sono scese in lizza le infiorate artistiche realizzate con fiori freschi da team aderenti a Infioritalia: Aprilia, Castelraimondo, Cervaro, Corbara, Cupramontana, Fucecchio, Galatone, Genazzano, Noto, Paciano, Pietra Ligure, Rocca Santo Stefano, Tortoli, Vignanello.

Al termine delle 14 sfide, arrivata in finale, sulla scorta dei voti ottenuti, L’Infiorata di Casatori è risultata l’infiorata artistica più bella d’Italia.

Grazie al suo «… tappeto verticale di dieci metri composto da fiori freschi. Questo è l’unico nel suo genere al mondo», il gruppo di infioratori di San Valentino Torio, piccolo centro della provincia di Salerno, è salito sul podio dei vincitori.

Il risultato del sondaggio premia i maestri del petalo sanvalentinesi, che in poco meno di  un quarto di secolo – l’Infiorata di Casatori è nata nel 1996 – hanno saputo colmare il gap d’esperienza e competere alla pari dei più quotati e più esperti maestri infioratori del resto d’Italia.

Esprimere il più vivo compiacimento per la vittoria agli artisti sanvalentinesi, brillanti artefici dell’arte effimera, ci offre l’occasione di porre in risalto la realizzazione di tappeti verticali a Portici, esperienza a non tutti nota.

In un tempo non molto remoto, in occasione delle solenni processioni, per salutare il passaggio del Santo patrono, San Ciro, i devoti usavano esporre delle coperte finemente ricamate.

Sostituendo ’o cupèrtino, il più bel pezzo del corredo, da tenere da parte ed esporlo solo nei grandi avvenimenti, nel passato 1998, i signori Serghio Boschetto e Luigi Russo hanno dato il via all’esecuzione del tappeto verticale.

Finora, poco o nulla è stato detto di questo nuovo e originale manufatto, steso al balcone a mò di elegante drappo colorato.

Perciò, ritenendo giunto il tempo, corre l’obbligo di spendere qualche parola per dare la dovuta risonanza alla realizzazione del tappeto verticale, fatto quasi esclusivamente di … fiori.

Coniugando tradizione e innovazione, venuta meno la possibilità di allestire un tappeto lungo la pubblica strada, ormai costantemente impegnata dal traffico veicolare sempre più intenso, i nostri hanno maturato l’idea di realizzarne uno sospeso a un balcone.

Così, su una rete di plastica, dopo aver creato un substrato verde con l’utilizzo di nebbiolina o asparago o foglie di felce maschio, hanno poi disposto i fiori: Anthurium o Gerbera o Iris.

Dalla prima performance, allestita alla parete del palazzo Di Gennaro, il tappeto verticale ha poi adornato i balconi centrali di palazzo Bagnara (dal 2000 al 2009), di villa Licinia (dal 2010 al 2015), palazzo Di Gennaro (dal 2016 al 2019).

Solitamente, di forma rettangolare, dalle dimensioni di cinque metri per due, non è mancata l’eccezione di approntarlo in una forma e dimensioni diverse: una croce di sei metri per due.

Da qualche anno, la Cooperativa OVAS Italia contribuisce alla realizzazione dell’artistico omaggio con la fornitura gratuita del materiale floricolo.

Gli esecutori si auspicano che i balconi posti lungo il corso Giuseppe Garibaldi, in un prossimo futuro, addobbati con simili manufatti, possano rendere più meraviglioso il saluto a San Ciro.

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