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Scandalo a Palazzo Bisignano

Palazzo Bisignano occupato abusivamente: l’architetto Celeste Fidora lancia un allarme per il salvataggio degli affreschi di Aniello Falcone

CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI | QUARTIERE BARRA – Villa Bisignano è una delle 121 delle ville vesuviane del Miglio d’Oro, censite e tutelate dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane.

Il complesso originario fu fatto edificare intorno al 1500 dai Carafa di Maddaloni Nel 1630 venne ampliato dal successivo proprietario, il banchiere Gaspare Roomer. Il piano nobile fu fatto affrescare da Aniello Falcone nel 1647. Le pitture raffigurano una grande battaglia e Storie di Mosè. In particolare, la volta è decorata con cinque affreschi: la Battaglia tra Israeliti ed Amalachiti, l’Attraversamento del Mar Rosso, l’Adorazione del serpente di bronzo, Mosè fa scaturire l’acqua dalla rupe, Il Ritrovamento di Mosè.

L’opera del Falcone è ricordata da una lapide del 1776 murata nell’androne.

Attualmente la villa dei Sanseverino di Bisignano è occupata da abusivi, con il concreto rischio che i preziosi affreschi vengano distrutti o, quantomeno, danneggiati. Un grave problema che ha attirato l’attenzione degli onorevoli Dario Franceschini, ministro della Cultura, e Luciana Lamorgese, ministra degli Interni, che hanno lanciato l’allarme da Palazzo Madama.

Infatti, la questione riguarda non soltanto la salvaguardia del Patrimonio artistico, ma anche l’Ordine pubblico.

Anche noi cittadini dobbiamo tenere alta l’attenzione, denunciare, perché non si può rimanere indifferenti davanti all’ennesimo scempio perpetrato nei confronti della nostra Storia.

LoSpeakersCorner ha incontrato l’architetto Celeste Fidora, presidente dell’associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani

Architetto di cosa si occupa la sua associazione?

Come Associazione Amici delle Ville e dei Siti Vesuviani abbiamo da sempre cercato di porre l’attenzione sulle problematiche connesse al degrado in cui versa gran parte del patrimonio delle Ville vesuviane del Settecento.

Ad eccezione delle più note Campolieto, Ruggero e parco della Favorita della Fondazione, di quelle   pubbliche come il palazzo reale a Portici sede della facoltà di Agraria, di quelle acquistate da privati come la Vallelonga a Torre del Greco della Banca di Credito Popolare o la Signorini ad Ercolano, gran parte delle Ville di delizia versano ancora oggi in una condizione di semifatiscenza che non consente neppure di organizzare percorsi turistici in un territorio che potrebbe basare gran parte la propria economia su questo settore.

Come si può risolvere l’attuale condizione di Palazzo Bisignano a Barra?

Il palazzo di Barra, antica residenza del banchiere fiammingo Gaspar Roomer, è una delle più pregevoli dimore della zona. Oggetto di vaghi ed episodici interventi di restauro, non ha mai avuto una destinazione che consentisse un controllo ed un vero e proprio recupero.

Ma la Fondazione Ente per le Ville Vesuviane, che dal 1971 promulga nel suo statuto la tutela e la valorizzazione del patrimonio delle Ville vesuviane, cosa intende fare?

Fino al 2021, con l’associazione che presiedo, la Fondazione ha promosso il ciclo di visite guidate “Itinerari vesuviani”, che per più di un trentennio ha fatto conoscere bellezza e degrado delle nobili dimore e dei siti all’ombra del Vesuvio. Con i cambi al vertice, le iniziative che propone sono concentrate unicamente nelle ville che gestisce ignorando completamente il territorio vesuviano.

Solo con un’azione continua di conoscenza e di sensibilizzazione sulla popolazione si può tentare un’azione di salvataggio.

 

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