Società

Un libro sul Museo del Mare

NAPOLI – Al Blu di Prussia in via Filangieri mercoledì 7 giugno alle 17.30 verrà presentato il libro di Antonio Mussari Il patrimonio culturale del Museo del Mare di Napoli, Esa edizioni

Storie di musei e storie di mare. Le cronache ne consegnano tante, di guerre e di migrazioni, di valorizzazione, di accoglienza e di perdite inestimabili. A Napoli, da oltre trent’anni esiste un piccolo Museo che custodisce e tramanda tra molte difficoltà un grande patrimonio, per ricordare che la nostra storia è fatta di viaggi e di migrazioni, di scoperte, invenzioni e navigazioni e di una eccellenza tecnica e scientifica nel campo marittimo. Un patrimonio materiale e immateriale, quello del Museo del Mare, che ha origini lontane e che, faticosamente salvaguardato in tanti anni, continua ad essere sottovalutato.

Di questo si parlerà  nell’incontro con il fondatore e direttore, Antonio Mussari, autore di Il patrimonio culturale del Museo del Mare di Napoli. Il libro, ampiamente corredato da fotografie degli esemplari originali custoditi nelle sei sale del Museo, a Bagnoli nell’Istituto Tecnico Nautico Duca degli Abruzzi, raccoglie una appassionata testimonianza del lavoro cui il professor Mussari si dedica con impegno quotidiano affinché Napoli, città di mare, abbia un Museo degno della sua storia.

Al dibattito,  moderato da Eleonora Puntillo, parteciperanno la dirigente scolastica dell’Istituto Nautico, Laura Elvira Romano, racconterà il rapporto tra le due realtà culturali, mentre Raffaella Salvemini, primo ricercatore ISSM CNR Napoli, parlerà del Museo come luogo di cultura, di raccolta di documenti, libri, archivi e quindi di studio; Claudio Pensa, Ingegneria Navale – Università Federico II di Napoli, interverrà sul ruolo del Museo come laboratorio. Infine, Tonino Troiano, docente di navigazione dell’Istituto Nautico si soffermerà sul patrimonio culturale descritto nel libro. La discussione vuole proporre elementi per una riflessione sull’importanza di una realtà museale che da anni combatte per sopravvivere e ottenere un sostegno concreto sul territorio.

Il patrimonio culturale del Museo del Mare di Napoli. ricco e accurato volume, è stato realizzato con il patrocinio della Regione Campania e in collaborazione con la fondazione Thetys. Riconosciuto Museo di valore scientifico e tecnico dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo, nel 1992, inserito nella Guida dei Musei Navali, iscritto all’Associazione dei Musei del Mare del Bacino del Mediterraneo e, finalmente, riconosciuto anche dalla Regione Campania, nel 2007, come Museo di interesse regionale.

«… il Museo del Mare di Napoli ancora oggi viene misconosciuto, anzi ne viene negata, offensivamente, perfino l’esistenza – denuncia Mussari –Eppure, grazie all’aiuto dei volontari, il Museo ha accolto, nel 2007, circa 13mila visitatori. Numeri che oggi andrebbero sicuramente a crescere se ci fosse una adeguata riflessione culturale».

Oggi, infatti, il Museo del Mare continua la sua attività sotto la direzione di Mussari e l’attività dell’Associazione amici del Museo del Mare, e in collaborazione dell’Istituto Nautico Duca degli Abruzzi che lo ospita, organizzando mostre, convegni e attività divulgative anche all’estero e con le quali si autofinanzia.

Dalla IV di copertina: Nella storia della civiltà marinara, che è in buona parte la storia dei trasporti marittimi, l’arte del navigare si afferma come risultato di due ben distinte invenzioni: l’architettura navale e l’arte nautica. Quindi il disegno di questa guida al Patrimonio culturale del Museo è stato proprio quello di presentare al pubblico non solamente il materiale scientifico strettamente legato alla navigazione, ma anche quello legato ad ogni aspetto della vita sul mare e all’atmosfera. (….)

Il Museo del Mare mira alla diffusione della conoscenza e della cultura marinara, alla salvaguardia e valorizzazione dell’eredità culturale marittima e nautica della Campania, e al recupero della memoria. Il nucleo iniziale del Museo risale al 1904, quando lo storico Istituto Duca degli Abruzzi ottenne l’autonomia scolastica e la sede in via Tarsia. L’eccellenza del suo patrimonio già contava l’eredità del Collegio di San Giuseppe a Chiaia e della Scuola dei Pilotini meritando la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Bruxelles del 1910 e di Genova, nel 1914.

Con il sisma del 1980 e il trasferimento dell’Istituto da via Tarsia a Bagnoli, il patrimonio di quello che diventerà in seguito vero e proprio Museo rischiò di essere perso o distrutto. Mussari diede un contributo   decisivo alla sua sistemazione e messa in sicurezza in appositi spazi.

Negli anni, il Museo del Mare ha svolto e svolge attività di recupero e restauro, valorizzazione, divulgazione e ospita una nutrita biblioteca per la consultazione e il prestito.

Tra le mostre più recenti: C’era una volta il mare, a Bagnoli (2015), Uomini e navi della flotta Lauro (2014); Viaggio di Enea nei Campi Flegrei (2014); Viaggio di Ulisse in Campania (2013); Da scugnizzi a marinaretti. L’esperienza educativa della nave asilo Caracciolo 1913-1928 (2009).

Tra le principali iniziative, la creazione del Progetto Memoria, con l’acquisizione di un archivio fotografico, che ha permesso di ricostruire un piccolo segmento dimenticato della storia di Napoli usato per pubblicazioni e mostre in diversi luoghi di cultura italiani ed esteri.

Per maggiori informazioni:  www.museodelmaredinapoli.it

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