Cultura

ViSiTe inaspettate

SAN GIORGIO A CREMANO (NAPOLI) – Al Centro Teatro Spazio di via San Giorgio Vecchio sabato 9 alle 21 e domenica 10 gennaio alle 18.30 andrà in scena “ViSiTe”, regia a cura di Niko Mucci, con Marcella Vitiello e Roberto Cardone.

“ViSiTe” è una pièce teatrale con due soli personaggi. Un abile, intrigante gioco di identità. Perché, come l’autore vuole far intendere, chiunque può essere chiunque e soprattutto chiunque può immaginare di essere chiunque.

Un giallo? Un noir psicologico ? O solo un abile gioco teatrale , di porte aperte e chiuse pere creare nuove storie, l’una dentro l’altra?

L’intreccio. Londra. Prestigioso hotel cittadino. Cico, ricco uomo d’affari, è nella sua stanza. Apre la porta ad una donna. Lei è Raquel. Dice di essere la sorella del suo antico amico Paulo. Una donna piacente ed affascinante che giunge improvvisamente e dice: «Ho visto sul Financial Times che eri qui, per questa riunione. E all’improvviso ho avuto voglia di vederti, di ascoltare la tua voce».

Cico e Paulo erano stati grandissimi amici. Si erano conosciuti a scuola e per anni avevano condiviso la loro vita. Poi un episodio – un pugno sferrato da Cico a Paulo – li aveva allontanati, senza una parola, senza riconciliazione. Trentacinque anni di nulla e poi l’arrivo di Raquel. Sorella del suo amico. Ma Cico non l’ha mai vista, non ha mai sentito parlare di lei, non ha mai saputo che esistesse. Chi è?

Lei conosce dettagli essenziali del rapporto di amicizia tra di loro. Descrive parole, luoghi, ricordi. Troppi. Dice di averli appresi da suo fratello ma Cico non sa crederle: «Non me la bevo! Anzi, guarda: non credo a una sola parola di quello che hai detto. Ho molti difetti, ma non sono fesso. Non è facile raccontarmela, te lo assicuro».

La verità. Ecco cosa vuole Cico. Perché quella donna è lì, davanti a lui? Perché gli sta raccontando tutte quelle storie? Poi l’uomo capisce da sé. Ci sono pause di disagio. Rimandi di confessioni, ricordi, lettere mai spedite e rimproveri. Poi una musica sentimentale, come un’apertura nuova, immaginifica.

Il teatro è moltiplicazione di tempi, di finzioni, anche se apparentemente verosimili. Senza dubbio la scena teatrale è lo spazio privilegiato per rappresentare la magia di cui è intessuta anche la vita della gente: quell’altra vita che inventiamo perché non possiamo viverla davvero, ma solo sognarla grazie alle splendide menzogne della finzione.

L’autore. Niko Mucci, porticese di adozione, si sente profondamente meridionale. Regista, attore, autore, musicista ma soprattutto poeta. Di poesia sono impregnate tutte le attività che svolge, anche i suoi sogni, che sono inesauribili.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *