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XX Edizione di Vendemmia agli Scavi

Studi di botanica applicata all’archeologia: con l’impianto e coltivazione dei vigneti dell’antica città la vendemmia dà vita a un pregiato vino

POMPEI (NA) – Tempo di vendemmia: mercoledì 30 ottobre nei vigneti dell’area archeologica si è tenuto il tradizionale taglio delle uve che ha dato inizio alla raccolta e alla nuova produzione del vino Villa dei Misteri.

Nelle vigne del Foro Boario, il Direttore Generale Massimo Osanna e il Professor Piero Mastroberardino hanno accolto i giornalisti per celebrare la XX edizione della vendemmia, frutto di un rigoroso percorso scientifico di studio dei vigneti e delle antiche tecniche di viticoltura pompeiana.

Con l’occasione è stato possibile accedere alla cella vinaria, ubicata alle spalle del vigneto, e all’ambiente produttivo attiguo che ospita la ricostruzione in legno di un antico torchio per la premitura dell’uva; entrambi i vani sono stati oggetto di recenti interventi di messa in sicurezza delle coperture.

Nell’ambito degli studi di botanica applicata all’archeologia condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco archeologico di Pompei, l’Azienda Vinicola Mastroberardino, in convenzione con il Parco, si è negli anni presa cura delle ricerche preliminari, dell’impianto e della coltivazione dei vigneti dell’antica Pompei, dando vita al pregiato vino Villa dei Misteri.

L’idea progettuale, nata nel 1994, dapprima riguardava un’area limitata degli scavi, per poi ampliarsi e giungere oggi a interessare 15 aree a vigneto ubicate tutte nelle Regiones I e II dell’antica Pompei (tra cui Foro Boario, casa del Triclinio estivo, Domus della Nave Europa, Caupona del Gladiatore, Caupona di Eusino, l’Orto dei Fuggiaschi, ecc.) per un’estensione totale di circa un ettaro e mezzo e per una produzione potenziale di circa 40 quintali per ettaro. Il vino Villa dei Misteri rappresenta un modo unico per raccontare e far conoscere Pompei con la sua cultura e la sua tradizione antica e quale luogo di valorizzazione e, al tempo stesso, di difesa del territorio, del paesaggio e dell’ambiente.

​Quest’anno gli appassionati di vino potranno degustare il Villa dei Misteri Annata 2012, frutto dell’uvaggio storico di Aglianico, Piedirosso e Sciascinoso. L’Aglianico è inserito in blend a partire dalla vendemmia 2011: risale infatti al 2007 l’ampliamento del progetto con l’individuazione di ulteriore aree da ripristinare a vigneto, destinandole integralmente alla coltivazione del nobile vitigno Aglianico – una delle varietà più rappresentative della viticoltura dell’antichità – naturalmente adatto alla produzione di grandi vini rossi da lungo invecchiamento. La forma di allevamento selezionata a tale scopo è stata l’alberello, che meglio si adatta, nel microclima di Pompei, al vitigno Aglianico, in un connubio perfetto tra il vitigno di origine greca (“Vitis Hellenica”) e la tipica potatura corta ellenica. In questo millesimo, i livelli qualitativi conseguiti sul Villa dei Misteri sono molto elevati e si percepisce, in misura ancora maggiore rispetto al 2011, il contributo dell’Aglianico, delineando buona concentrazione, intensità aromatica, vellutato patrimonio di tannini, densità e particolare eleganza.

Il Villa dei Misteri del millesimo 2012, dopo un lungo periodo di affinamento, si presenta con colore rosso rubino e offre un profilo olfattivo molto complesso con note che ricordano la prugna, la marasca, la mora, il tabacco, la liquirizia, la vaniglia, le erbe officinali, il pepe e i chiodi di garofano. Al palato si caratterizza per buona densità e persistenza con sensazioni sapide, acide e morbide molto decise. Tutti gli aspetti sensoriali sono ben equilibrati tra loro e di particolare finezza.

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