Società

’15-’18, il tributo dei religiosi

La storia ricorda la presenza di religiosi tra le truppe della Grande Guerra, non solo come cappellani militari: il tributo della provincia napoletana

di Stanislao Scognamiglio

Il 23 maggio 1915, all’entrata in guerra del Regno d’Italia contro l’Impero Austro-Ungarico, anche i religiosi dei diversi Ordini monastici sono stati chiamati a servire il Paese in armi. Su un complessivo organico  di 14.200 unità presenti in Italia, ben 9.370 presero parte alla grande guerra.

Dei 9.370 religiosi regolari, 4.004 erano già sacerdoti, gli altri professi con ordini minori o fratelli laici. Fra i sacerdoti, pochi  hanno rivestito il compito e il grado di cappellano militare, e in quanto tali sono stati sottoposti alla comune disciplina militare.

Questi, in tale ruolo, hanno potuto esercitare il loro ministero sacerdotale con celebrazione la messa, con l’ascolto delle confessioni, con il prestare conforto e assistenza ai moribondi, con il benedire i funerali.

Della quota restante, invece, sospesi a divinis e inviati in zona operativa, alcuni, soldati, graduati e ufficiali, hanno partecipato attivamente ai duri combattenti sui campi di battaglia, altri, quali aiutanti del Corpo di Sanità, hanno fornito il loro contributo nell’assistenza ai feriti.

Dei religiosi preti-soldati, 320 persero la vita in combattimento o per cause di servizio; 376 furono decorati per il valore mostrato sul campo; 572 furono promossi ufficiali.

Si riporta, in ordine decrescente, il numero dei religiosi precettati alla guerra, appartenenti ai maggiori Ordini di regolari: 2.275 Frati Minori; 1.900 Frati Minori Cappuccini, 1.026 Salesiani, 465 Gesuiti, 387 Passionisti, 337 Frati Minori Conventuali, 308 Scolopi.

Della famiglia conventuale della Provincia religiosa napoletana di San Francesco o di Terra di Lavoro, sono stati precettati 15 sacerdoti, 3 chierici, 2 fratelli laici. Li ricordiamo:

Religioso Urado Corpo Convento
P. Giuseppe De Falco Soldato 10° Corpo di Sanità Sant’Antonio – Portici
P. Carmelo Santoro Caporal maggiore Sant’Antonio – Portici
P. Michele Abete Soldato 10° Corpo di Sanità Sant’Antonio – Barra
P. Francesco Capone Tenente Cappellano Sant’Antonio – Barra
P. Domenico Cianciulli Soldato 10° Corpo di Sanità Sant’Antonio – Barra
P. Leone Vicale Soldato 10° Corpo di Sanità San Francesco – Ravello
P. Alfonso Palatucci Soldato 204 Deposito Casermaggio Sant’Antonio – Sant’Anastasia
P. Salvatore Stefanelli Soldato 10° Corpo di Sanità Sant’Antonio – Sant’Anastasia
P. Filippo Gesmundo Soldato 10° Corpo di Sanità Sant’Antonio – Sant’Anastasia
P. Bonaventura Allocca Soldato 10° Corpo di Sanità San Francesco – Montella
P. Francesco Saverio D’Ambrosio Tenente Cappellano Finanza Roma
P. Giuseppe Palatucci Sergente Roma
P. Pasquale Iovino Soldato 75 Sezione Sanità Roma
P. Ludovico Iovino Soldato 11° Corpo Sanità Roma
P. Alfonso Di Domenico Sergente Roma
Fr. Ferdinando Palatucci Sergente maggiore Brigata Lombardia Roma
Fr. Bonaventura Pierro * Soldato 39° Reggimento Fanteria
Fr. Bernardino D’Ambrosio * Soldato 10° Sanità
Giovanni Cimino Caporal maggiore Loreto
Francesco Musella Soldato Fanteria

 

  • Fra Bonaventura Pierro, completato il 3° anno di teologia, cade in battaglia il 24 giugno 1915 sul Monte San Michele
  • Fra Bernardino D’Ambrosio, ancora studente, muore il 22 febbraio 1915 per infezione contratta nell’ospedale militare di Napoli da campo

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